Quelli come me, che se ne fregano di tutto e di tutti, sanno che, prima o poi, arriverà qualcuno a presentare il conto. E sarà sempre troppo presto.
Nel mio caso si tratta di Michael Clark che appare, non invitato, alla festa del mio ventunesimo compleanno.
«Michael, che sorpresa.» gli sorrido.
«Possiamo parlare cinque minuti?»
So cosa vuole da me, crede che abbia avuto una sorta di storia con sua padre e, per quanto mi dispiaccia deluderlo, si sbaglia. Mr Clark, il caro dolce Mr Clark, è destinato a rimanere una fantasia adolescenziale.
«Vieni.» sculetto verso casa, lontano da orecchie indiscrete, evitando lo sguardo sorpreso di Jess.
Ripresa dall’altro. Ci sono io in piscina, sdraiata su un materassino arancione. Di nuovo.
«Abbiamo già visto questa scena.» faccio notare a Leah, «Avevi detto che non si poteva tornare indietro.»
Leah non risponde. Io osservo me stessa, mi alzo e mi trovo di fronte a Kim.
«Non è andata così.» dico a Leah, «Kim non era alla festa. C’era Michael, è lui che… mi ha spinto dal balcone. Credeva che io e suo padre… Era tutto un malinteso, ma non mi ha dato modo di spiegare.»
«Anche Kim ce l’aveva con te. Tu hai baciato Bobby. Volevi portarglielo via a pochi giorni dalle nozze.»
«Volevo salvarlo. Bobby si stava accontentando di ciò che la vita gli offriva. Fairville, il lavoro al Walmart, Kim. Lui meritava di più.»
«Meritava te?»
«Non parlo solo di me, ma di New York, di realizzazione personale. Al liceo era un genio, il primo della classe… Mentre ora... Resterà intrappolato a Fairville, con Kim e i figli che avranno. Se solo potessi tornare indietro…»
«Cosa faresti? Lo salveresti da Kim e dalla vita infelice che lo attende?» Leah sbuffa, «Per te Bobby era solo una distrazione, ti serviva per appagare il tuo continuo bisogno di attenzioni maschili.»
«Che senso ha farmi rivivere gli ultimi giorni, se poi non posso cambiare quello che è successo?»
«E cosa vorresti cambiare?»
Potrei dire a Michael che ha frainteso, che non c’è stato niente tra me e suo padre, che Mr Clark è un marito fedele, ma mi crederebbe?
Potrei dire a Bobby che non voglio che si sposi con Kim, che sta commettendo il più grosso errore della sua vita, ma mi ascolterebbe?
Dovrei tornare ancora più indietro e non presentarmi da Mr Clark. Così Michael non avrebbe frainteso e Bobby non avrebbe dato credito a degli stupidi pettegolezzi.
Però mi conosco, faccio sempre quello che voglio, senza curarmi delle conseguenze. E, in quel momento, volevo Mr Clark allo stesso modo in cui ora vorrei Bobby e, pochi giorni fa, volevo Vincent.
Volevo provare a me stessa che potevo amare davvero qualcuno.
Volevo che qualcuno mi amasse.
«Non sei la prima. Anch’io ci sono passata. Prima non capivo, poi ho capito.»
Un cielo stellato si trasforma nel cielo rosa di quando ho baciato Bobby.
«Da quanto tempo siamo qui?» chiedo a Leah, «Non è la prima volta che guardiamo il film della mia vita, non è vero?»
Rivedo Bobby che mi viene a prendere in smoking, mentre io non vedevo l’ora di farmi ammirare da Mr Clark col vestito che avevo scelto per il ballo.
Un momento a cui non ho prestato la giusta attenzione. Tutta la mia vita è stata così. Fissavo il mondo dall’interno della mia gabbia dorata. Al sicuro. Sola. Proprio come Leah.
«Tu eri il mio idolo. Volevo essere come te.»
«Io mi sono uccisa.»
«No.»
La vasca da bagno.
La schiuma che profuma di lavanda.
L’armadietto dei medicinali.
Io sono Leah e Leah sono io.
Acqua. Acqua ovunque. Acqua nei miei polmoni.
Avevo sonno. Tanto sonno.
Volevo solo che quel dolore, quel senso di vuoto svanissero. Non volevo sentire niente, solo il profumo della lavanda e lo scoppiettio della schiuma. Volevo che a qualcuno importasse, che a qualcuno importasse qualcosa di me.
Michael, Kim, Vince. Nessuno di loro è venuto alla mia festa.
Non c’è mai stata nessuna festa.
Scorrono i titoli di coda.
Mi piace il font scelto per il mio nome.
Lyla Horowitz nel ruolo di se stessa.
Un’insegna al neon indica una porta alla mia destra.
Io e Leah ci fissiamo. Sappiamo entrambe che non uscirò da questo cinema, non ancora almeno. I dettagli si apprezzano meglio la seconda volta, lo sanno tutti.