Secondo capitolo.

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Dopo il siparietto di Harry Styles scopro con immenso piacere che il suo interesse si rivolge altrove, ma ogni tanto, durante la lezione, lo trovo girato nella mia direzione che mi guarda incuriosito.

Non sono una tipa di tante parole, anzi è più probabile che ti riempia di parolacce, anche se non si direbbe vedendomi vestita come una bambola. Molte persone si stupiscono del mio comportamento, in effetti non sono stata sempre così. Ero una bambina dolce e gentile con tutti. Non avrei mai risposto male ad un compagno di scuola e non avrei nemmeno mai schiacciato una formica, ma con il tempo i miei genitori mi hanno insegnato a non fidarmi mai degli altri, interessati soltanto ai miei soldi e alla mia fama.

Alla fine della lezione mi avvio a passo svelto verso la porta, per non dover essere costretta a parlare con qualcuno di davvero indesiderato.

"Ehi!" Ecco, appunto. Mi giro nella direzione della voce e sono sinceramente sconvolta nell'ammettere di essere rimasta senza parole. Harry Styles mi sta chiamando. Insomma, mi sembrava di essere stata abbastanza stronza e di avergli fatto capire che non deve rompermi le palle. Ma adesso rimango a fissarlo come una scema. Lo vedo avvicinarsi e solo allora mi rendo conto di quanto sia alto, io sembro una bambina. Raddrizzo le spalle per apparire più alta e dal mio metro e 57 lo guardo con tutta la mia possanza. Lo vedo trattenere un sorriso.

"Ma quanto sei alta?" Tanta fatica per niente. Sbuffo.
"Si può sapere che vuoi?" Rispondo gelida. Gli muore il sorriso sulle labbra, lo vedo rimanerci visibilmente male. Quasi che sperasse una risposta perlomeno carina da parte mia.
"Non so che problemi tu abbia con me. Perché mi tratti male?" Ha una voce...molto dolce. Si sente chiaramente l'accento inglese. Come mai non l'ho sentito prima?
"Non mi piaci. Perché dovresti? Che cazzo di tipo va in giro conciato così? Ma dovrei fartela io una domanda: perché continui a rompermi quando ti ho fatto capire chiaramente che non mi interessi e non mi interesserai mai?" Parlo più che veloce che posso. Lui sgrana gli occhi sempre di più ad ogni mia parola.
"Lascia perdere, Roberts. Torna in quel tuo mondo che tanto ostenti di avere. Evidentemente non meriti di avere molto altro." Gira i tacchi e se ne va, lasciandomi lì che quasi scoppio a piangere.

Di solito le parole delle altre persone non mi toccano, mi scivolano addosso come le gocce di pioggia sui miei stivali impermeabili di Gucci. Perché stavolta dovrebbe essere diverso? Invece lo è, e mi ritrovo ad essere dispiaciuta per la prima volta in vita mia delle mie stesse parole che hanno rattristato quegli occhioni verdi.

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Spoiled and dirty. ~~ HARRYSTYLES&EMMAROBERTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora