Ventunesimo capitolo.

83 7 0
                                    

Sapete una cosa? Non intendo passare un minuto di più in questa casa di merda.

Avevo pensato di dargli anche una possibilità, ma stiamo litigando ancora prima di iniziare.

Non potrà mai funzionare.

Appena arrivo in camera prendo il telefono.

45 chiamate perse, da mia mamma. Non fa altro che chiamarmi, ma so che prima o poi devo risponderle. Per adesso la ignoro e chiamo l'unica persona che potrebbe aiutarmi: Mandy.

"Emma?" Risponde preoccupata, io la rassicuro dicendole che non è successo nulla.

"Posso venire a stare da te?" Le chiedo incrociando le dita e sperando che mi dica sì.

"Scusa, Emma, ma mia madre è venuta a trovarmi e la stanza degli ospiti è occupata. Ti offrirei il divano ma fa schifo. Mi dispiace davvero tanto." E sento la sincerità che trapela dalle sue parole.
Io mi mordo il labbro inferiore cercando di non piangere.

"Va bene. Devo andare, ciao Mandy." Attacco il telefono prima che possa chiedermi altro.

Faccio l'unica cosa che mi viene in mente: scoppio in un pianto nervoso e liberatorio.


Harry POV

Basta essere gentili, basta essere comprensivi. Emma ha bisogno di aiuto, e io non sono in grado di darglielo.

Le ho detto che se ne deve andare, e spero che lo faccia. Averla qui mi scombussola la mente e i pensieri, e non c'è alcun rimedio.

Per quanto vorrei evitare di passare per la sua (mia) stanza, devo assolutamente farmi una doccia.

Cerco di non far caso ai rumori che sento dentro, ma i singhiozzi forti di Emma mi fanno dubitare ancora una volta di tutto.

Perché piange, se dice che non le importa?

Mi prendo i capelli fra le mani e tiro forte, sono disperato e combattuto, perché non so che fare.

Vorrei entrare e consolarla, e se invece non risolvo niente, ma anzi le do ancora più soddisfazione?

Sbuffo, e dopo un po' mi decido ad entrare e fare l'ennesimo tentativo.

La trovo sul letto con la faccia affondata nel mio cuscino, e lo vedo significativamente zuppo.

Sospiro, sdraiandomi accanto a lei. Odio il fatto di non riuscire a starle lontano.

Fisso il soffitto grigio, senza dire niente.

"Mi dispiace." Dice tirando su con il naso.

"Di cosa?" Le chiedo girandomi verso di lei.

"Di non riuscire a dirti cosa provo per te." Mi sussurra, e il cuore smette per un attimo di battere.

"Provi qualcosa?" Le chiedo speranzoso. Sono patetico.

"Sì. Ma non mi chiedere cosa, perché non lo so." Dice tirando finalmente fuori la faccia dai cuscini e guardandomi. "Scusa, Harry, davvero. Ho dei problemi e spero tu possa capire." Dice prendendomi la mano. Io la guardo aspettandomi qualcos'altro, perché non sono ancora pienamente soddisfatto.
Lei apre la bocca, facendo fatica a tirare fuori le prossime parole, e deglutisce un'ultima volta.

"Ci tengo a te." Mi sussurra, e io decido che posso accontentarmi.

Non importa come mi tratterà in futuro, di quali brutte parole mi riserverà, questo momento non potrà portarmelo via, è impresso nella mia mente e lo tirerò fuori quando ne avrò bisogno.

Alla fine ci addormentiamo così, sopra le coperte e le mani intrecciate, la testa e il cuore avvicinati un pochino di più, e il mondo sembra essere in pace.

Fino a quando fa irruzione nella stanza la mia migliore amica Eleonor.

Spoiled and dirty. ~~ HARRYSTYLES&EMMAROBERTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora