Undicesimo capitolo.

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Alla fine Dave è venuto a casa mia, abbiamo litigato e alzato la voce. Quando mi ha dato della "troia" gli ho tirato uno schiaffo e l'ho cacciato letteralmente a calci in culo fuori di casa.

Mia madre, che vede tutta la scena, mi corre dietro per infierire ancora di più.
"Che fai?! Lo lasci andare via così?! Lo sai i suoi genitori chi sono?!" Mi urla da dietro la porta della cameretta, sapendo bene che è vietato entrare.
"Mamma ma lo capisci che non me ne frega un cazzo?" Le urlo di rimando.
A quel punto le urla cessano e sento il rumore dei suoi passi che scendono le scale.

Mi vibra il telefono, numero sconosciuto.

Come stai? Harry.

Non me lo aspettavo proprio.

Bene. Come hai avuto il mio numero?

La risposta arriva dopo un minuto.

Me lo ha dato Eleonor.

Ma certo! Mi sdraio sul letto scrivendo la risposta.

Harry, mi dispiace per quello che ho detto. Non conosci mio padre. Grazie per avermi perdonata.

Ti ho scritto solo per sapere come stai, tuo padre mette paura, ero solo preoccupato.
Credo sia meglio non sentirci più. Ciao, Em.

Vaffanculo. Te lo potevi risparmiare, Harry.

Tiro il telefono addosso al muro. Stronzo.

Affondo la faccia nel cuscino, e in quel momento sento bussare alla porta, 3 volte piano e 2 veloce. Sorrido riconoscendo il nostro segnale.

"Mandy! Entra!" Ovviamente ad Amanda è concesso entrare. Si siede sul letto accanto a me accarezzandomi i capelli. Mandy è la mamma che ho sempre voluto, e fa parte della mia vita fin da quando ne ho memoria.

"Tesoro, vuoi dirmi che succede?" Chiede amorevole. Prendo un grosso respiro pronta a raccontarle tutto, dai brutti voti al bacio con Harry.

Quando finisco scoppia a ridere. "Sei proprio nei casini, signorina." Dice ravvivandosi con una mano i capelli.
"Ti piace questo Harry?" Mi domanda tornando seria.
"Scherzi?! No! È lui che mi ha baciata. Siamo amici. Non potrebbe funzionare, vive in un quartiere di merda e ci scommetto il culo che non ha nemmeno i soldi per pagarmi il cinema." Dico poco convinta. La vedo sgranare gli occhi e portarsi una mano sul cuore.

"Tesoro mio, guarda come ti hanno ridotta. Sei meglio di così. Non diventare come loro." Mi dice in un sussurro, poi mi bacia delicatamente la fronte e mi lascia fra mille pensieri.

Ci potete giurare che non diventerò come loro.

-

Non posso credere di aver passato una notte intera a pensare ad Harry.

Ai suoi occhi dolci in cui è così facile perdersi, le fossette che rendono il suo sorriso ancora più bello, quella croce tatuata alla base del pollice che, mentre mi aiutava a studiare, non facevo altro che desiderare di sfiorarla.

Alla fine decido comunque di andare a lezione.
Nel fondo dell'armadio trovo un paio di jeans leggermente strappati neri, sorrido perché sono simili a quelli di Harry. Li indosso subito, mettendo un maglioncino rosso sopra, e completo il look con un paio di Stan Smith bianche e nere. Guardandomi allo specchio mi piaccio davvero tanto, così semplice.
Lascio i capelli sciolti, mi do una leggera truccata e scendo per fare colazione.

Stranamente questa mattina mamma e papà fanno colazione insieme a me.

In un silenzio glaciale, mangio il mio yogurt e bevo il mio caffè. Mia madre stamattina sembra più vecchia di quello che è. Mi sentirei in colpa se fosse per colpa mia.

"Kelly, perché non dici ad Emma quella cosa che ieri non sono riuscito a dirle io?" Le chiede mio padre senza guardarla.
Lei alza gli occhi dai suoi pancakes e mi guarda.

"Giusto. Emma, il primario del Massachusetts General Hospital, qui a Boston, ha detto che gli piacerebbe offrirti un contratto di specializzazione." Dice illuminandosi in volto.
"Ma è fantastico." Dico senza entusiasmo.
"Hanno il reparto di ginecologia più prestigioso d'America." Mi sorride.
"Ginecologia? Mamma, sai benissimo che punto a diventare pediatra."
Non mi piace ficcare il naso nelle vagine delle altre, cazzo.
A quel punto mio padre mi rivolge un'occhiata durissima.
"Emma, questa è un'opportunità fantastica. Non buttare tutto all'aria solo per i tuoi stupidi sogni. La pediatria non ha niente a che vedere con la ginecologia, questo lo sai. E diventerai una brillantissima ginecologa." Cerca di convincermi. Mi alzo di scatto e appoggio le mani sul tavolo.
"Non lo farò. Non sono una bambina, decido io per me." Cerco di impormi, ma senza riuscirci.
Sento mio padre ridere piano. Si alza anche lui e mi viene vicino, appoggiando le mani sulle mie spalle.

"Purtroppo questa non è una tua scelta. Abbiamo già deciso noi per te, ed accetterai quell'offerta. Su questo non si discute, Emma." Mi da un bacio sulla testa senza nemmeno un briciolo di affetto e alla fine se ne vanno, lasciandomi lì da sola.

Non piango nemmeno una lacrima per quei genitori così freddi e chiusi.

Piango per me, perché non riuscirò mai a vivere la vita che vorrei.

Harry ci sarà nel prossimo capitolo, e sarà proprio bello, ve lo prometto!

Spoiled and dirty. ~~ HARRYSTYLES&EMMAROBERTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora