Tredicesimo capitolo.

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Harry POV

"Io non me ne vado da nessuna parte." Dico al padre di Emma senza lasciare la mano di sua figlia, mentre lui sta cercando di mandarmi via.
"Lasceremo decidere ad Emma, allora. Tesoro, se ne deve andare, vero?" Le chiede convincente.
Giuro che se risponde di sì me ne vado, ed Emma per me sarà morta. Non posso sopportare di essere trattato ancora di merda.
"No. È mio amico. Lui rimane." Dice stringendomi la mano e sorridendomi leggermente.
"Posso parlarti un attimo, allora, giovanotto?" Mi chiede trascinandomi via. Guardo Emma che chiude gli occhi con stanchezza, mentre la portano dentro.

Il signor Roberts mi stringe il colletto della maglia e mi guarda minaccioso.
Io sono più alto di lui, non mi fa paura, e reggo il suo sguardo senza battere ciglio.

"Stai lontano da mia figlia. Lei. Non. È. Per. Te." Scandisce ogni parola.
"Ma che problemi ha? Emma sta sopra quel lettino, non sappiamo nemmeno se sverrà di nuovo, e lei è qui che mi minaccia? Che razza di padre è?" Comincio ad alzare la voce e mi scrollo le sue mani di dosso.
"Dottor Roberts, le consiglio di andare a controllare sua figlia. Altrimenti questa minaccia sarà l'ultima cosa che farà."

A quel punto le cose degenerano, e quando si accorge che siamo rimasti da soli mi sferra un pugno sulla mascella. Io reagisco subito, prendendo i lembi del suo camice per scaraventarlo per terra. Non è la mia prima rissa, e non sarà l'ultima , ma pensare a quella ragazza che dentro ha bisogno di me mi fa subito smettere per andare da lei.
Mi alzo, guardandolo sdraiato con il camice sporco di sangue.
"Si dovrebbe vergognare." Gli dico scuotendo la testa e pulendomi il sangue con la maglietta. "Non si azzardi a toccarmi più. È chiaro?" Ma me ne vado prima che possa rispondere, Emma ha bisogno di me.

La trovo in una stanza, addormentata sopra a mille cuscini in un letto troppo grande per lei. Mi avvicino, e socchiude subito gli occhi.
Faccio una smorfia. "Mi dispiace, non volevo svegliarti. Ti lascio riposare." Sussurro dispiaciuto. Lei si gira nella mia direzione e si accorge del sangue.
Comincia a piangere, sapendo benissimo che è opera di suo padre.
"Io...Harry...mi dispiace, dovevo avvertirti. Vieni, ti pulisco." Dice asciugandosi le lacrime e tirando la mia mano per farmi avvicinare. Si allunga per prendere un fazzoletto e comincia a pulirmi il sangue secco.
"Ti fa male?" Chiede premurosa.
"Chi sei tu, e cosa ne hai fatto di Emma?!" Dico alludendo alla sua gentilezza. Lei ride piano.
"È sempre qui, coglione." Dice sorridendomi. Mi appoggia una mano sulla guancia e con il pollice mi accarezza. "Scusami. Se avessi saputo che per un solo bacio combinava questo casino magari sarei andata oltre! Avrebbe avuto più senso." Dice cercando di buttarla sul ridere, io appoggio semplicemente la mano sulla sua e mi avvicino lentamente, parlando a pochi centimetri dalla sua bocca.
"Emma, prenderei altri mille pugni da tuo padre per avere un altro tuo solo bacio." Il suo respiro dolce mi solletica le labbra, che si schiudono appena mi avvicino.
"Allora baciami."

E non mi basta sentire nient'altro.

Emma è uno dei migliori baci della mia vita. È dolce, esperta, e sembra che sia fatta apposta per baciare me.
È il mio sapore preferito in assoluto.
Cerco di essere delicato, dolce, perché immagino non abbia le forze necessarie per baciarmi come quel giorno, in palestra, e invece mi sbaglio. Mi stringe, mi succhia, mi lecca e mi morde con una foga e una passione che per poco non le salgo addosso.
Le accarezzo tutto, la schiena, i capelli, il viso, le braccia. Le nostre lingue si muovono simultaneamente come se ci baciassimo da una vita.
Dio mio, non voglio smettere mai.

Spoiled and dirty. ~~ HARRYSTYLES&EMMAROBERTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora