Capitolo 26

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Prende il mio portatile e ordina del sushi d'asporto che arriva quasi subito. Il tempo scorre velocemente, ma resta comunque la cosa che meno ci preoccupa. Ormai passate le 22, ci rendiamo conto che rischiamo veramente grosso: l'ultimo orario disponibile della metro per tornare a casa è fra 5 minuti. Ci guardiamo con lo sguardo sbarrato, senza dover aggiungere altro. Scattiamo entrambi in piedi, lui corre a prendere il cellulare, io le chiavi. Non le trovo e mi aiuta a cercarle. Io corro a destra, lui a sinistra. Sembriamo dei disperati. Le troviamo e all'unisono urliamo "Prese!", alzandole in alto come in segno di vittoria. Ci guardiamo e sprofondiamo in una sincera risata. Mi prende dai fianchi e mi dà un bacio: "andiamo". Gli prendo la mano e cominciamo a correre verso la metro che fortunatamente non dista tantissimo da casa mia. Sembrerà strano ma per la prima volta nella mia vita, qualsiasi cosa non ha importanza. Perdere la metro non ha importanza. Aver forse lasciato la porta di casa aperta non ha importanza. Aver dimenticato il mio cellulare a casa non ha importanza. Seppure queste cose abbastanza importanti mi avrebbero sicuramente preoccupato in passato, adesso non sfiorano nemmeno i miei pensieri. "Non è da me essere così irrazionale e sprovveduta" penso. Arriviamo davanti i binari e la metro sta per arrivare. "Ti chiamo domani mattina" dice prima di baciarmi velocemente. "L'amore non è razionale." penso poi. Sale sulla metro e si ferma all'entrata, rivolto verso di me. Le porte si chiudono e lui continua a guardarmi, ovviamente ricambiato dal mio sguardo. Ci sorridiamo. Poi vedo quel magnifico sorriso allontanarsi, sempre più veloce, fin quando non rimango sola davanti a dei binari vuoti, i capelli portati indietro dall'aria spostata dal mezzo di trasporto, il cuore solo e la mente già alla prossima volta che ci saremmo rivisti.

Fino Alla Fine|| Sequel [Favij? No, Lorenzo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora