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 <<è stato orribile Sophie ... orribile. Tutto quel sangue... >>disse Sia scuotendo la testa, seduta davanti alla specchiera della sua camera<< come si può essere cosi freddi e spietati?>>.

<< coraggio bambina>>iniziò la donna mentre le scioglieva l'intricata acconciatura<< il nostro re è giusto e saggio, sono sicura che quello che fa, lo fa per il bene di tutti noi>> continuò spazzolando le lunghe ciocche corvine della principessa .<<è un uomo a volte duro miss, ma vuole solo il meglio per voi...piuttosto mi è giunta voce che il principe Derek sia diventato il vostro più affezionato corteggiatore, è un così un bell'uomo... i vostri figli sarebbero bellissimi!!>>

<<Sophie!>>disse stizzita Sia<<del principe Derek non può importarmi di meno, sarà pure un adone biondo, ma è la quinta essenza della presunzione, è saccente ed egocentrico. Non fa altro che parlare di sé , di quanto sia bravo nel controllo dell'aria, di quanto sia ambito come marito e di quanto sia puro il suo pedigree!>>

<<suu non faccia la difficile, sa benissimo che è il partito migliore sulla piazza, sono sicura che vostro padre sarebbe entusiasta di vedervi convolare a nozze!>>

<< Se a mio padre piace tanto Derek Declan, che lo sposi lui!>>

Sophie non riuscì a trattenere un risolino<<Non dica sciocchezze... siete una donna ormai, e le dame della vostra posizione hanno il compito di assicurare un erede alla casata...sono sicura che avrete di figli bellissimi, non vedo l'ora>>concluse allegra e detto ciò, dopo essersi guadagnata una bella occhiataccia, lasciò la stanza.

Rimasta sola Sia tirò un gran sospiro di sollievo. Dopo lo spettacolino offerto dal padre seguito da due ore di riunione del consiglio e infine un pranzo di altre tre ore dove era stata costretta a conversare del nulla assoluto, come la buona etichetta esigeva, con quel gruppetto di rampolli boriosi, si sentiva esausta.

Era solo metà pomeriggio e già avvertiva l'ormai familiare senso di oppressione che le mura di quel palazzo le trasmettevano.

Dopo essersi rinfrescata, indossò un paio di pantaloni comodi scuri ed una canotta altrettanto scura, si legò i capelli in una coda alta e si diresse verso il campo di allenamento situato al confine del giardino d'inverno del palazzo.

Altair, suo istruttore personale dell'arte del fuoco, l'attendeva. Avrebbe potuto usare il cerchio astrale, arrivando lì direttamente senza dover attraversare i giardini, ma aveva bisogno di scaricare la tensione camminando un pò.

Sia eccelleva in sole due delle arti superiori. Pochi erano coloro che riuscivano ad avere il controllo dei quattro elementi, questo infatti esigeva un perfetto equilibrio mentale e una simbiosi perfetta con la madre terra.

In generale incantesimi e pozioni erano mezzi a cui tutti potevano accedere, questo perché il tramite attraverso il quale si evocava l'energia, la così detta animam vitae o comunemente chiamata magia, non era la persona che se ne serviva ma bensì un cosiddetto "ponte", come ad esempio un runa, un cristallo, un grimorio o un oggetto qualsiasi legato all'oltremondo.

I sigilli di protezione, le cosiddette catene di Vidar, erano l'esempio per eccellenza. Esse infatti erano difficili da spezzare proprio perché legati ad un qualsiasi tipo di oggetto, sasso, albero o foglia che fosse, che solo chi creava il sigillo conosceva.

Le arti superiori invece erano una prerogativa dei diretti discendenti dei figli dello spirito ossia tutti coloro nati con la capacità di connettersi, senza l'uso di alcun ponte, all' animam vitae ed evocare così i quattro elementi, usati dagli Dei all'inizio dei tempi per plasmare la vita stessa.

I figli di Nimes- La Guerra EternaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora