Sia fissava il soffitto stesa sulla piccola branda della cameretta. Era passata circa un'ora da quando l'avevano riportata lì. Farsi prendere dal panico sarebbe risultato controproducente quindi si stava sforzando di mantenere la calma provando a fare un quadro mentale di tutto quello che le stava accadendo.
Era confusa. Non capiva perché non fosse stata chiusa in qualche buco buio per essere torturata. Non che se ne dispiacesse ovviamente, farsi torchiare a morte non era proprio tra i suoi passatempi preferiti, ma ciò la lasciava comunque perplessa.
Uno degli uomini presenti nella sala aveva detto che nell'attacco al villaggio ad Abrar i clan non erano coinvolti... doveva crederci?
Chi se non loro poteva averli attaccati? Dannazione... la storia si faceva via via più ingarbugliata e la cosa non le piaceva affatto...
Krod Blade non era affatto come se l'era immaginato... in realtà nessuno di loro lo era. I figli del sangue avevano la nomea di essere brutali e sanguinari, più bestie che uomini , assassini crudeli, violenti e senza scrupoli. Fino a quel momento, a parer suo, questi stereotipi erano stati smentiti su tutta la linea.
Il capoclan le era sembrato tutt'altro che una persona poco ragionevole. Sia, fin da bambina era capace di intuire fin da subito l'indole di una persona. Questa sua capacità le aveva sempre reso difficile rapportarsi ai reali dei nove regni, gente dall'animo maligno ed egoista . Ella sceglieva con cura le sue poche amicizie e non sbagliava mai nell'inquadrare qualcuno.
Ciò spiegava il perché fosse sempre stata riluttante ad avere a che fare con suo padre...quell'uomo non le aveva mai trasmesso tranquillità. Dopo la morte di sua madre, Celine Espen, sorella di re Dominik del regno di Rune , avvenuta poco dopo la sua nascita per mano dei clan, era cresciuta tra le cure amorevoli della sua tata Sophie ed i contatti con suo padre erano sempre stati pochi e brevi.
A dover essere sincera, non era mai riuscita a provare quel sentimento di amore incondizionato che solitamente si instaurava tra un padre ed una figlia ed era sicura che quell'indifferenza emotiva fosse reciproca.
Il loro rapporto si basava su un apparente e illusorio affetto ostentato durante gli eventi pubblici. Sia per suo padre non era niente di più che un mezzo per raggiungere uno scopo , in questo caso, credeva, quello di rafforzare le alleanze interne tra i regni con un matrimonio di convenienza.
L'unico uomo su cui aveva sempre fatto affidamento era Altair, a cui era sinceramente legata.
Nonostante li separassero un decina di anni era ai suoi occhi più una figura paterna lui che il re.
Altair... santo cielo... il suo pensiero strinse il suo stomaco in una morsa. Se mai l'avesse rivisto, l'avrebbe fatta a pezzi con le sue mani ne era certa...
Sorrise nostalgicamente...quell'uomo era davvero incredibile...aveva sempre ammirato la sua etica morale e i suoi modi schietti.
Il flusso dei suoi ricordi fu interrotto bruscamente da un rumore di passi vicino alla porta della stanza.
Sia scattò subito a sedere preparandosi ad accogliere il nuovo visitatore. La porta si aprì e sulla soglia comparve proprio la figura che si aspettava di vedere.
<<Mi stavo giusto chiedendo quando ti saresti deciso a farti vivo...>> mentì con finta tranquillità<<accomodati... posso offrirti qualcosa? Un thè? pasticcini?>> disse sarcastica.
Kieran si prese un lungo istante per scrutarla affondo prima di entrare completamente e chiudere la porta dietro di sè.
La vide irrigidirsi, nonostante volesse apparire rilassata era evidentemente tesa, probabilmente a causa della consapevolezza di non potersi difendere in alcun modo in caso di un eventuale aggressione.
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I figli di Nimes- La Guerra Eterna
FantasyLa guerra eterna miete vittime da ere ed ere... ma qualcosa sta per cambiare. Due fazioni...un amore impossibile...un segreto svelato. Riusciranno i nostri protagonisti a vincere il destino avverso ?