Un assordante silenzio spezzato sporadicamente da rumori metallici, riempiva gli spazi vuoti delle celle sotterranee del palazzo di Perla, queste, nascoste da una potenti sigilli, erano situate all'interno di una serie di cunicoli intersecati in maniera così fitta tra loro da formare un labirinto pieno di trappole e senza uscita.
Qui, venivano segregati i più temuti nemici del regno, trofei e pedine, in attesa del giorno del giudizio.
In questo luogo di tenebre e di morte era imprigionato un ospite molto speciale: Kieran Blade, figlio del drago Krod, lupo del clan del Fuoco Nero.
L'odore acre di muffa e di chiuso rendeva l'aria irrespirabile, il pavimento era sporco e umido ricoperto da uno strato di sudiciume e fanghiglia, non vi erano finestre sulle pareti, solo quattro robusti anelli di metallo dai quali pendevano le massicce catene che immobilizzavano il prigioniero dalla vita in giù, costringendolo in ginocchio.
Il quinto anello era incassato nel pavimento dal quale, partivano le catene legate ai polsi congiunti e al collo dell'uomo.
Kieran non riusciva bene a distinguere cosa lo circondasse, era stordito, probabilmente a causa di qualche pozione a base di lacrima di vergine, una pianta fatale per quelli come lui, era ferito e dolorante ma sinceramente stupito di essere ancora vivo.
La rabbia gli rodeva lo stomaco, avrebbe voluto sfasciare ogni cosa ma quelle dannate catene gli impedivano qualsiasi movimento. Dopo qualche goffo tentativo di alzarsi in vano, si rese conto che nelle sue condizioni una possibile fuga era da escludere. Era fottuto. Probabilmente quelle sarebbero stati gli ultimi giorni se no le ultime ore della sua esistenza ma non importava, avrebbe affrontato la sua fine con dignità e onore se necessario. Niente e nessuno l'avrebbe indotto a supplicare pietà. Era stato catturato al confine del suo territorio, mentre con i suoi compagni pattugliava la zona.
Non capiva ancora come avessero fatto quei figli di puttana a superare le barriere protettive che difendevano le sue terre.
Ma ciò che gli faceva più rabbia, era la consapevolezza di aver fatto una cazzata, non avrebbe dovuto unirsi alla guardia. Adesso nelle mani del nemico rappresentava un arma da usare contro il suo stesso popolo.
D'un tratto la porta della cella si spalancò e due uomini entrarono. Kieran li sentì mormorare parole indistinte, poi una forte luce invase la stanza e lui perse i sensi accasciandosi sul pavimento.
La sala del trono era enorme, un lungo tavolo era stato sistemato al centro della sala ai piedi dei gradini in cima dei quali si trovava il trono del re. I colori che predominavano nell'ambiente era il bianco e l'oro rendendo il tutto elegante e lussuoso. I soffitti erano altissimi decorati da finissimi affreschi ritraenti paesaggi delle belle terre del sud famosi in tutti i regni.
Intorno al tavolo erano disposte diciotto sedie, destinate ai Nove ed ai loro primogeniti.
A capo tavola si notava l'elegante figura di Iuber Alan Von Kaiser Re dei Re ed al suo fianco con aria apparentemente annoiata Artemisia Marie Von Kaiser.
Sia fece vagare il suo sguardo tra i restanti partecipanti. Alla sua destra sedeva tutto compinto Vincent Declan re di Baliik accompagnato dal figlio Derek, a seguire, Callum Axton con accanto il figlio Elijah, re di Taro, appresso Lucine Varduhi con il figlio Arsen, regina del regno di Yeva e ultimo su quel lato Gael Faaris e Basil, re ed erede del regno di Samir.
Dall'altro lato sedevano in ordine Marcus Egan re di Anoa ed il figlio Leo, Owen Farock con il figlio Shane del regno di Fein, Dermot Krein con il figlio Kyne del regno di Eirik e dulcis in fundo Dominik Espen con il figlio Gunner del regno di Rune.

STAI LEGGENDO
I figli di Nimes- La Guerra Eterna
FantasyLa guerra eterna miete vittime da ere ed ere... ma qualcosa sta per cambiare. Due fazioni...un amore impossibile...un segreto svelato. Riusciranno i nostri protagonisti a vincere il destino avverso ?