21.

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Louis non era pronto a dire addio. E se avesse detto il contrario, avrebbe sicuramente mentito. Non era un ‘sperare per il meglio, prepararsi al peggio’ perché sotto sotto sapeva che le cose stavano così. Questo era ciò per cui era crollato tutto e lui era stato accecato da altre cose per accorgersene. Non riusciva a smettere di pensare ‘mi aveva mandato tutti i segnali; avrei dovuto fare qualcosa’ e odiava se stesso per quei pensieri perché facevano così clichè. Ma stava tremando e si sentiva fuori di sé perché nulla di quello che avrebbe detto o fatto avrebbe aiutato ormai. Liam e Zayn lo avevano fatto alzare dal pavimento una volta che i paramedici se n’erano andati di corsa perché lui non riusciva a muoversi; era lacerato dai suoi stessi singhiozzi e si sentiva inutile. I suoi occhi bruciavano ma, quando li chiudeva, vedeva Harry.  Quello era certo. Lo vedeva, rosso in volto, ubriaco, che singhiozzava e diceva a Louis con voce supplichevole ‘tu non puoi guarirmi’. Louis avrebbe dovuto dire qualcosa, invece di pensare così altamente a se stesso, pensare di poter guarire qualcuno così completamente distrutto. Avrebbe dovuto costringerlo a ricorrere ad un aiuto professionale invece di essere così egoista e tenerselo tutto per sé. E si sentì così stupido a continuare a volerlo dopo che gli aveva confessato di essere stato infedele. Ma sapeva anche che non poteva semplicemente smettere di volere qualcuno, proprio come Harry non poteva smettere di avere bisogno di Louis al suo fianco. Harry era stato sincero e si aspettava l’appoggio di Louis e Louis aveva mandato tutto a puttane, lo aveva lasciato da solo ed è tutto finito nella peggiore maniera possibile.

“Lou?” disse dolcemente Liam con una mano sulla schiena di Louis, e quello gli ricordò Harry perché lo aveva detto con lo stesso tono di voce che aveva harry quando cercava Louis al buio, facendo cenno di avvicinarsi a lui.

Louis prese un profondo, tremolante respiro e buttò fuori l’aria fremendo prima di alzarsi in piedi. Si ricompose abbastanza a lungo da scivolare in una t-shirt e in un paio di pantaloni del pigiama. Guardò il letto e si rese conto che non riusciva più a stare in quella stanza. “Sto bene.” Disse sconvolto, ma riuscì a malapena ad arrivare nel soggiorno buio prima di crollare di nuovo, cadendo in ginocchio sul tappeto, seppellendo il volto nell’incavo del braccio quando le lacrime ricominciarono a scendere. Zayn accese una luce e si fermò a guardare, pallido e incerto.

“Louis, dai, alzati.” Liam alzò Louis ad alzarsi nuovamente da terra e lo strinse in un abbraccio. Louis lo strinse forte a sé, avendo bisogno di supporto, e lo ascoltò sussurrargli cose inutili su come tutto sarebbe andato bene e su come Harry avrebbe superato anche quello. Se Louis non fosse stato troppo scosso dai singhiozzi, gli avrebbe detto di star zitto perché non aveva idea di che cosa stesse parlando. Gli avrebbe detto che non c’era modo per Harry di farcela, perché tutto ciò lo aveva portato fino a quel punto, tutto quello che Harry aveva detto o fatto era per questo. E dal momento che Louis aveva visto Harry così immobile e privo di vita, non c’era altro modo in cui tutto quello sarebbe potuto finire.

C’era solo dolore, che affondava nel suo petto e gli faceva mancare il fiato, e Louis pensò ‘Questo. Questo è quello che Harry deve aver provato ogni singolo attimo della giornata.’

“Dovremmo seguire l’ambulanza.” Suggerì debolmente Zayn.

Liam fece un passo indietro, le mani ancora sulle spalle di Louis, e gli chiese “Vuoi che lo facciamo, Louis?”

Louis si asciugò il volto con la mano e annuì. Realizzò che Harry lo avrebbe probabilmente voluto accanto a lui fino alla fine. Avrebbe reso il suo addio appropriato. “Sì, va bene.” Andò in cucina a prendere un bicchiere d’acqua e tornò in camera sua per afferrare una felpa col cappuccio prima di camminare a testa bassa fino alla macchina di Liam.

Bittersweet Pill - Larry Stylinson // ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora