8.

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Passarono dei confortanti minuti di silenzio prima che entrambi parlassero di nuovo. Era diventata una cosa familiare per Louis, nell'ultima settimana. Andavano avanti così, parlando di cose insignificanti e non profonde, entrambi sul punto di addormentarsi, finchè non finivano gli argomenti di cui parlare. A quel punto si davano finalmente la buonanotte, e Harry gli prometteva che l'avrebbe richiamato la sera dopo.

"E' che mi piace sentire la tua voce." Gli aveva detto Harry la prima volta che lo aveva chiamato. Louis sorrise, senza ammettere però che anche a lui piaceva sentire la voce di Harry, specialmente al telefono, volontariamente più lenta e profonda. Gli piaceva stare al buio, sdraiato a letto con la sensazione di poter dire qualsiasi cosa ad Harry. "Canta per me." Gli aveva chiesto una volta Louis. Harry era così ostinato a non volerlo fare che Louis inciampò praticamente su se stesso dal ridere a causa dell'ostinazione del più piccolo. "Sei così carino." Gli aveva detto dopo che la sua risata si era dissolta, ma Harry gli aveva risposto solamente ridacchiando.

Non si vedevano dall'evento di beneficenza siccome Harry era stato, a sua detta, 'imprigionato da sua madre'. La sera dopo aver visto Louis, era uscito con Niall ed era tornato a casa tardi. "Ero in ritardo di solo venti minuti. Non è giusto." Aveva detto a Louis con tono decisamente triste. "Ci vedremo la prossima settimana." Gli aveva risposto Louis, rassicurandolo.

Ad essere onesti, dopo la serata perfetta che avevano passato, odiava l'idea di dover passare una settimana lontano da lui. Voleva vedere come si comportava Harry quando non era un balbuziente, tremolante,nervoso disastro. Ma, più di ogni altra cosa, voleva baciarlo di nuovo. Ma doveva accontentarsi di parlargli al telefono, almeno finchè non avesse avuto la possibilità di rivederlo. Harry lo chiamava solo la sera, dato che dormiva tutto il giorno. Diceva di farlo perché non aveva niente di meglio da fare, ma Louis, ripensando alla scatola di scarpe piena di pillole che aveva trovato nella stanza di Harry, sapeva che probabilmente non era quello il vero motivo.

"Domani finisce il mio periodo di reclusione," gli ricordò Harry.

Louis riusciva ad immaginarsi il sorriso di Harry mentre gli parlava, e ignorò la sensazione che il ricordo delle fossette nelle guance di Harry gli provocò allo stomaco.

"Bene."

"Già, meno male. Non ce la faccio più a stare qui dentro." Si lamentò.

"Sono sicuro che non si stia tanto male. Stai a letto tutto il giorno e tua madre ti fa il bucato."

"Rimane comunque orrendo." Borbottò Harry come un bambino che fa i capricci.

"Se vuoi domani potrei farti uscire da quel 'posto orribile'." Gli chiese Louis in modo diretto.

Harry non esitò. "Certo che voglio."

Al tono entusiasta di Harry, Louis sentì il suo petto nudo scaldarsi. "Okay. Hai qualche idea in mente?" non era sicuro del motivo per cui glielo avesse chiesto. Sembrava che Harry facesse solo tre cose: festeggiare, dormire e fare quegli orribili braccialetti che indossava sempre.

"Niall mi ha parlato di questa festa dall'altra parte della città. Potremmo-" Louis lo interruppe. "Ma vai tutte le sere ad una festa diversa?" Era da tanto che voleva chiederglielo, e non era più riuscito a tenerlo per sé.

"Uh-" Harry vacillò un attimo prima di rispondere. "Ci provo. Voglio dire, sì."

"Perché, però?" forse Louis era un po' troppo insistente, ma era una delle cose di Harry che lo incuriosiva di più. E se non gli avesse posto delle domande, come l'avrebbe scoperto?

Bittersweet Pill - Larry Stylinson // ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora