Carly Holden. Carly Holden. Carly Holden. Quel nome non voleva uscire dalla mia testa. Non riuscivo a pensare ad altrò, era così impresso sulla mia mente che mi sono ritrovata a scriverlo sul diario scolastico durante la noiosa lezione di matematica.
Riempii un'intera facciata con il nome della serva,sapendo benissimo che ciò non mi avrebbe aiutato a trovarla.
Sull'altra facciata scrissi in grande "Ti prego aiutami! " e al cambio dell'ora uscì dalla classe per dirigermi verso i corridoi.
Non ricordavo esattamente l'armadietto di Travis,e quando infilai nella fessura il foglio spiegazzato con il nome di Carly, sperai che fosse quello giusto.
- Ehi Ver. -
-Roscoe. -
-Che cos' hai ora? -
Riguardai gli orari. Dopo due settimane non avevo ancora memorizzato le mie lezioni.
-Letteratura. -
-Andiamo. - Mi prese a braccetto e mi condusse nell'aula al secondo piano.
Come al solito non capì nulla, rimproverando Il mio vecchio professore privato per non avermi messo a pari livello con i normali studenti.
Ok, forse non era proprio tutta colpa di Mr. March.
Quando uscì dalla classe salutai Roscoe e dandogli appuntamenti e mensa, poi mi diressi verso il mio armadietto per recuperare i libri per la prossima lezione.
-Che diavolo è questo?! -
Sussultai quando Travis sbattè sul armadietto affianco al mio il foglio con scritto innumerevoli volte "Carly Holden ".
-Ciao anche te Travis. -
Mise il foglio davanti alla mia faccia, costringendomi ad indietreggiare.
-Si può sapere perché continui a stalkerarmi? -
- Chi ti dice che c'entro io? -
Inarcò un soppraciglio fulminandomi con lo sguardo.
-Si l'ho scritto io. -
-Qual è il tuo problema? Chi è Carly Holden? -
-Travis, io lo so che puoi trovarla. Voglio solo sapere dove si trova, e dopo mi arrangio da sola. Non ti sto chiedendo molto, solo una piccola ricerca. -
-Tu... tu devi davvero fare un controllo a quel cervello. -
-Mi aiuterai? Ti sto supplicando Travis. -
-Non mi sembra proprio... -
Lo guardai storto? Come "Non gli sembra proprio "?
-Che vuoi, che mi inginocchi? -
Sorrise maligno ed annuì. -Perché no... -
-Stai scherzando. -
-Io non scherzo mai. -
-Non farò mai una cosa del genere. -
-Bene. -
Appallottolò il foglio e lo lanciò alle mie spalle. Si girò per andarsene e in quel istante capì che dovevo farlo, che dovevo umiliarmi per uno stupido umano come lui.
-Aspetta! Ok, lo faccio.-
Si voltò immediatamente e si riavvicinò sorridendo.
-Prego. -
-Qui? Davanti a tutti? -
Lui annuì solamente, sempre più divertito dalla situazione.
Era una cosa davvero disgustosa, una persona che non meritava nemmeno il mio sguardo. Ma dovevo farlo, per me, per mia madre.
Mi inchinai lentamente finché raggiunsi il pavimento con le ginocchia.
-Per favore, Travis. Ti supplico, mi puoi aiutare? -
Vidi con rammarico le occhiate confuse e divertite degli studenti che guardavano la scena.
Feci per alzarmi subito e correre via, ma Travis mi fermò con la Mano.
-Devi essere più... convincente. - Disse trattendosi dal ridere.
Lo odiavo. Se pensavo che ci fosse del buono dietro quella faccia da perenne bastardo mi sbagliavo.
-Mio re, Travis Greenwood, io vi chiedo cortesemente come sua suddita un aiuto. Per favore. -
Dovevo aver assunto lo stesso colore del pomodoro, perché ero davvero vogliosa di saltargli addosso e staccargli il collo.
-Baciami i piedi. -
-Che cosa?! -urlai sorpresa.
Eravamo accerchiati da un gruppo di studenti che non smettevano di ridere e riprenderci con i loro telefonini.
- Travis ora basta... -Sussurrai sperando che mi sentisse.
-Allora non posso aiutarti, Fisher.-
-Ci stanno guardando tutti. -
Le risate che sentivo alle mie spalle mi fecero sentire esattamente come non volevo sentirmi. Non mi ero mai fatta mettere i piedi in testa io. E per quale motivo con lui si?
-Lo so Avery. Allora, mi baci i piedi si o no? Sei fortunata, ho le scarpe nuove. -
Sentendo la squallida battuta di Travis, i ragazzi intorno a me risero più forte.
Feci un sospiro profondo e mi chinai ad occhi chiusi, sfiorando con le labbra la punta delle sue nike.
Non le avevo toccato, ma Speravo che non se ne accorgerse.
Mi alzai velocessima e raccolsi la mia tracolla.
Lui mi guardava divertito, quasi soddisfatto. Mi faceva schifo, e mi facevo schifo.
Non lo degnai nemmeno di uno sguardo e corsi via dal corridoio, spintonando gli spettatori rimasti a bocca aperta.
Mi chiusi in bagno, e per quanto lo desiderassi, per quanto i miei occhi lo reclamassero, non scoppiai a piangere.
Lo odiavo. Lo odiavo davvero. Era un mostro, e cominciavo a pentirmi. Probabilmente nemmeno farà la ricerca su Carly, se solo avessi cercato di più. Ero stata vittima di quel bullo, io, Che non mi facevo intimidire da nessuno. Io che avrei potuto ucciderlo in pochi secondi. Tirai un pugno sulla porta del bagno facendomi male alle noche.
Maledetto Greenwood.
Me l'avrebbe pagata. Avrebbe scoperto sulla propria pelle cosa significava giocare con il fuoco.
Nessuno mi trattava in quel modo.Capitolo corto, lo so, ma altrimenti avrei pubblicato più avanti e ho preferito dividerlo per non farvi aspettare ancora.
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Vampire next door - Vendetta di sangue (SOSPESA)
Vampire~ULTIMO LIBRO DELLA TRILOGIA "VAMPIRE NEXT DOOR "~ Essere una mezzosangue non è facile. Avery, che non si sente ne umana e ne vampira, sta ancora cercando il suo posto nella società. Da sempre ritenuta fuori dagli schemi e alternativa, scoprirà un e...