Southcore Hills non era molto lontana dalla nostra città.
Travis era convinto che saremmo riusciti a tornare a casa in serata, ed io lo speravo realmente, perché convincere papà sarebbe stata un'impresa.
Partimmo una mattina di giovedì. Avevo deciso io quel giorno perché avevo il compito di chimica, e così avrei preso due piccioni con una fava.
Nel mio zaino non misi i soliti quaderni e le penne colorate. Lo avevo riempito di panini e merendine, una cartina di glewiston e una macchina fotografica che avevo trovato infondo all’armadio, una di quelle vecchie polaroid che probabilmente era appartenuta ad un lontano antenato.
Non l'avrei probabilmente usata,visto che Southcore Hills a detta di Google maps, era costernata solamente da vecchie case.
Mentre uscivo di casa, raccontando a mio padre che mi sarei fermata da Brooke fino a cena e più tardi, mi convinsi dell'idea che non l'avremmo mai trovata, che le probabilità che si trovasse in casa era rara e che Travis avesse trovato l'indirizzo esatto era impossibile.
Quella mattina presi il bus, così pieno di studenti mezzi addormentati che si accalcavano vicino alla porta per uscire le primi.
A Brooke avevo raccontato solo mezza verità, nel caso che mio padre l'avesse chiamata per controllare, visto che in passato lo aveva fatto spesso.
Non mi aveva fatto tante domande, d'altronde io non le avevo detto che sarei andata a farmi un viaggetto con il ragazzo più stupido e stronzo della scuola.
Travis mi aspettava già nel parcheggio. Era appoggiato alla sua auto, stava gira una sigaretta sporcandosi i pantaloni neri di tabacco.
Aveva degli occhiali da sole, e non si accorse di me finché non fui a pochi centimetri dal suo viso.
-Ehi!-
Lui sussultò spaventato, facendo per poco cadere la sigaretta.
Non avevo portato riserve di sangue per timore che mi avesse scoperta. Avrei resistito, sperando di non azzannargli il collo.
-Fisher.-
-Greenwood.-
Feci il giro dell’auto e mi sedetti sul sedile del passeggero.
Cambiai stazione radio, senza trovare però una canzone che incontrasse i miei gusti.
Travis partí, lasciandosi alle spalle l’Istituto.
-Hai trovato l'indirizzo di Carly Holden?-
Mi passò un biglietto da visita di un’ autolavaggio in periferia, e lo guardai confusa.
-Giralo.-
In grassetto, con una scrittura traballante, era scritto quello che doveva essere l’indirizzo della vecchia governante del nonno.
-Esatto è quello giusto? Sei sicuro?-
Mi guardò, soffermandosi sulle mie mani impegnate a stritolare quel cartoncino. -No, che non lo sono. Non sono un detective.-
Sbuffai, guardando dappertutto tranne verso la sua direzione.
Perché ero così negativa? Dovevamo trovarla, ed anche se sentivo che probabilmente quel viaggio era stato del tutto inutile, valeva la pena provarci.
-Hai preso in considerazione l'idea che possa non sapere dove si trova L’assassina?-
-Lo saprà. Lo deve sapere.-
-Ascolta Avery, non voglio giudicarti, so cosa si prova a perdere una madre ma…sei sicura di quello che vuoi fare?-
-Ecco, visto che non vuoi giudicare, non farlo.-
Rimanemmo in silenzi a lungo, ad ascoltare la solita musica commerciale che trasmettevano su tutti i canali, finché Travis si fermò per fare il pieno.
-Quanto manca?-
-Siamo a metà strada.-
Mi misi gli occhiali da sole e mi coprii il viso con i capelli. Si, diciamo che la luce solare non mi piaceva molto, ma almeno non mi bruciavo.
Travis finì di fare benzina e bussò al mio finestrino.
-Che vuoi?- chiesi aprendo lo sportello.
-Andiamo a mangiare?-
Indicò il braccio alle sue spalle, ed io scossi la testa.
Non poteva perdere tempo.
Gli motrai l’Interno del mio zaino.-Ho fatto dei panini. C’è cibo per un esercito, qui dentro.-
-Senza offesa, ma potresti anche avermi avvelenato. E poi ho proprio voglia di waffle, tu no? Non ci sono waffle House in città.-
Oh, e eccome se ne avevo, ma la voglia di parlare faccia a faccia con Carly superava qualsiasi dolce ipercalorio.
-Devo essere a casa per stasera, Travis.-
Si appoggiò allo sportello, aprendolo del tutto.
-Che minuti , dai. Mangiamo e ripartiamo subito. Waffle così non li trovi da…-
-Ok! Ok, mangiamo questi waffle!-
Parcheggiammo l'auto ed entrammo nel bar affollato. C'era un buonissimo profumo di dolce e meringhe.
Ci sedemmo in un tavolo vicino all’entrata, quando una cameriera bionda, più bionda di me, con due tette enormi, decisamente più Grandi di me, si avvicinò al nostro tavolo con i menù.
Travis non le tolse gli occhi di dosso, seguendola con la sguardo fino dietro al bancone.
-Ehi!- gli schioccai le dita davanti alla faccia, e lui sussultò, tornando a guardarmi.
-Muoviti a scegliere.-
-Tu hai già scelto?-
-Si.-
-E cosa hai preso?-
-Waffle panna, fragole e banane.-
Travis chiuse il menù, senza smettere di cercare con lo sguardo la cameriera.
-Prendo quello che prendi tu.-
Alzai gli occhi al cielo, sapendo che non aveva realmente guardato il menù.
-La tua ragazza non sarebbe molto felice se sapesse che guardi le altre.-
Posó lo sguardo su di me.-Non sarebbe felice nemmeno se sapesse che sono qui con te.-
Ordinammo i nostri piatti e mangiammo i deliziosi waffle velocemente, senza proferire parola.
Quando finimmo, venticinque minuti più tardi, ci mettemmo nuovamente in viaggio.
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Vampire next door - Vendetta di sangue (SOSPESA)
Vampire~ULTIMO LIBRO DELLA TRILOGIA "VAMPIRE NEXT DOOR "~ Essere una mezzosangue non è facile. Avery, che non si sente ne umana e ne vampira, sta ancora cercando il suo posto nella società. Da sempre ritenuta fuori dagli schemi e alternativa, scoprirà un e...