12. Video virale

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Erano passati due giorni dall'orrenda e umiliante scenetta  in mezzo al corridoio, e il mio video, intitolato "Il re e i suoi sudditi " aveva fatto il giro del web in pochi istanti, diventando presto un tormentone.
Stavo prendendo i miei libri per la lezione successiva, quando Kylie culo perfetto Donovan passò con le altre cheerleader.
Reggevano ognuna un cellulare, da cui proveniva chiaramente la voce di Travis.
-Che sfigata, Santo cielo! -
Sbattei forte la porta dell'armadietto, immaginando che in mezzo ci fosse la sua testa.
Avrei voluto urlagli che il suo ragazzo era un pallone gonfiato e che lei era solo una troia, cosa che probabilmente già sapeva, ma lasciai perdere e mi avviai nell'aula di Letteratura.
Ero diventata ufficialmente una star. Beh, se così  si può dire. Ovunque andassi le occhiate divertiti e le risatine mi accompagnavano facendomi sentire un reietto come mai era successo, ma infondo l'importante è che se ne parli.
Avevo pensato a lungo a come fargliela pagare a Travis, ma per la prima volta la mia testa ingegnosa non trovò nulla.
-Sei salita in classifica Ver. Sei al pari col video dell'uomo che fa Windsurf sullo sterco di mucca, ossia nella top ten! -
Brooke si sedette al mio fianco, e mi mostrò per l'ennesima volta il mio video.
-Che bello. Questo si che mi fa sentire... come fa sentire? Mi fa sentire una merda, direi. -
Mi diede una spallata. -Dai, non è una tragedia. Vedrai che fra una settimana nessuno si ricorderà più di questo video virale. -
-Lo spero vivamente. -
Brooke mi diede i suoi compiti che copiai velocemente, mentre lei continuava a parlarmi di video virali ignoti.
Sussultai quando una mano si posò tra le pagine del libro.
Alzai lo sguardo, incontrando quello arrogante del ragazzo che mi aveva rovinato la vita.
Ok, troppo esagerata.
Sentivo un fuoco dentro, una mina, una bomba anzi, che fremeva dalla voglia di uscire, ma con tutte la mia forza di volontà la respinsi all'interno.
-Ecco qua. Tutto quello che ho trovato. Non credo esistano altre informazioni. -
Sembrava del tutto calmo, indifferente a quello che avevo dovuto dare per ricevere quel post it giallo canarino.
Lo afferrai e lo misi nella mia borsa, non distogliendo mai il suo sguardo.
Alzai il dito medio e lo fulminai con gli occhi.
-Puoi anche andartene adesso. -
Non era questo il modo in cui avrei reagito solitamente.
Solitamente come minimo si sarebbe beccato qualche pugno o calcio da qualche parte e non riuscivo a capire che mi stava accadendo.
Stavo diventando debole.
Travis non aggiunse altro e uscì dall'aula con la sua aria spavalda.
-Pensavo gli saresti saltata addosso, per staccargli il collo e bere il suo sangue. -
-Parla piano... Non mi importa, e detto fra noi il suo sangue puzza. -
Non era vero. Il suo odore era rimasto impresso nella mia mente come mai era successo.
-Si, ok, non voglio saperlo. -
Quando l' insegnante di Letteratura Cominciò a parlare, presi il biglietto che mi aveva dato Travis.
Mi aspettavo un fascicolo di fogli rilegati in una  busta trasparente, e invece il massimo che potevo pretendere da lui era un post it spiegazzato e mal scritto.
Carly Holden.
Classe 1954
Nata a Austin, Texas da contadini americani, tali Amelia Ann Holden e Eliot Holden.
Subisce la trasformazione all'età di 46 anni attraverso (ignoto).
Viene assunta dalla famiglia imperiale  Fisher come cameriera, dopo aver lavorato in varie famiglie di umani e hotel.
Si licenzia dopo 64 anni di lavoro a seguito dell'omicidio scandalo di un' umana, di qui Carly ne è stata testimone.
Si trasferisce New York per nove anni, dove lavora come badante. Attualmente vive a Southcore Hills.

Il biglietto finiva così.
Era molto più di quanto mi aspettassi, ed erano informazioni strettamente necessarie.
Southcore Hills non era poi così lontano, raggiungibile in auto. Era una piccola cittadina poco popolata e questo facilitava la mia ricerca. Non ero nemmeno certa che fosse tutto vero, in fondo si trattava sempre di Travis e poteva benissimo essere tutto inventato.

Quando tornai a casa dopo le lezione, non c'era anima viva.
Nella sala da ballo però, una dozzina di camerieri stava allestendo la stanza con fiori e tavolini rotondi.
Uscii in giardino. Charles, il giardiniere, stava tagliardo l'erba nel secondo giardino, cosa molto strana visto che non veniva utilizzato mai.
-Ehi  Ver. -
Candela, l'apprendista pasticcera che veniva ad ogni evento a Mousek Ville, mi salutò mentre reggeva una cassa di bignè da riempire.
Ne presi uno facendola ridere.
Aveva diciotto anni anche se ne dimostrava meno. Era umana, ma i vampiri con cui lavorava la pagavano bene ed erano gli unici che l'avevano assunta.
-Che succede qui? -
-Il conte Raniero dai una festa. -
-Ma dai. -
Niente di ambiguo. Ce n'era una ogni settimana.
-Sembra un festa grande. -
-Si, è così. Pensa che che ci mancano ancora bignè... spero di fare in tempo a farli. -
-Vuoi una mano? -
Mi guardò sbalordita. -Davvero? -
-Certo. Anche se metà dei dolci finiranno nel mio stomaco, non ho niente da fare. -
-Nemmeno i compiti? -
Ci voltammo verso la voce grave di mio padre.
Candela mi sorrise e tornò in cucina.
-Dovrò chiudermi in camera anche stasera, dunque. -
Incrociò le braccia al petto e incaricò un soppraciglio.
-Quando mai è successo che rimanessi in camera tua? Non sono stupido, mi sono accorto della grondaia ammaccata.
Merda, tutta colpa di Kirsten che non sapeva scavalcare con un po' di delicatezza.
-Beh... comunque avevo in programma di uscire, stasera. -
Dissi con nonchalance entrando in casa, seguita da lui.
Buttai lo zaino sul pavimento vicino alle scale e mi diressi nella cucina piccola, quella che usavamo solo io, papà e il nonno.
Mi feci velocemente un panino con burro di arachidi e aprì una busta di ab.
-Come è andata a scuola oggi? -
-Bene. - Dissi non smettendo di masticare.
Papà prese il suo iphone e pensai che se ne andasse e mi lasciasse mangiare in pace.
Mi mostrò il cellulare, e per poco non mi soffocai con il mio panino.
Era il mio video.
Rivedermi lì, sul pavimento della scuola, chinata e trattata come un'animale, mi faceva stare male.
Gli afferrai il telefono dalle mani.
-Come fai ad averlo? -
-È virale su youtube. -
-Perché guardi youtube?! -
Papà mi guardò preoccupato, stringendosi nelle spalle.
-Avery...So di non essere un abile maestro in fatto di... discorsi padre e figlia, diciamo.-
-No, ehi ehi. Fermati qui, ti prego.-
-Qualsiasi cosa... puoi parlarne con me. -
-Va tutto bene papà. -
-Sei vittima dei bulli? -
-No, certo che no. -
-E allora perché c'è quel video? -
-È... Va tutto bene, davvero. Nessuno mi ha preso di mira, a parte lui ovviamente, ma posso benissimo gestirlo. Lo sai. -
-L'unica cosa che si è che non è stato bello vedere il video più famoso del web di  mia figlia che bacia i piedi ad uno stupido umano. Come si chiama? Come si chiamano i suoi genitori? -
Alzai gli occhi al cielo. -Papà, smettila. Non devi preoccuparti, veramente. Fidati ok? -
-No. Voglio che quel video venga cancellato. -
-E io che posso fare scusa?! Non sono mica un Haker. -
Sospiro affranto ed annuì. -Va bene, ci penserò io. Ma Avery... ti prego, per qualsiasi cosa parlane con me. -
-Va bene papà. -
-Giuramelo. -
-Te lo giuro. -
Uscii dalla stanza trafficando col suo cellulare, chiedendomi come avrebbe fatto a cancellarlo.
Perché sicuramente ci sarebbero riuscito.

Vampire next door - Vendetta di sangue (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora