Capitolo 8: Il piano

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Luke

Seduti in salotto, zio Jesse ed io, attendiamo l'arrivo di Daisy per mettere fine a tutta questa storia una volta per tutte.
Non posso più vedere il cugino ridotto così, non posso più sopportare il suo patetico tentativo di dimostrarsi un duro insensibile agli eventi facendo così soffrire Daisy e facendo perdere il sonno a zio Jesse.
Senza contare il senso di impotenza che mi da.

Sposto lo sguardo sullo zio, visibilmente preoccupato e teso per la situazione.
"Nipote, hai una vaga idea di dove possa essere tuo cugino?"
"Sicuramente sarà da Cooter"
L'anziano zio sospira e torna a guardar fuori dalla finestra in attesa di Daisy: il suo orario di lavoro è finito da un pezzo e a momenti dovrebbe arrivare.
Il rumore delle gomme sulla strada sterrata conferma il mio pensiero.
"Ecco Daisy" strepita lo zio alzandosi di scatto "presto non c'è un momento da perdere!"

Raggiungiamo immediatamente la cucina nel momento esatto in cui Daisy apre la porta con il suo miglior sorriso.
Sorriso che spegne subito nel vedere la faccia stanca, tesa e preoccupata dello zio
"Cos'è successo?" domanda turbata guardando lo zio silenzioso. Poi sposta lo sguardo su di me: "riguarda Bo vero?"
"Abbiamo avuto un accesa discussione... niente di grave"
La cugina mi lancia uno sguardo deciso e perentorio: gli occhi verdi scintillano come fiamme ardenti.
"Luke, raccontami immediatamente tutto"
"È andato fuori di matto in altra volta"
"È teso per la gara?"
"Lui vuol far credere così. In realtà è sempre per lo stesso motivo. Tenta di negarlo in tutti i modi ma non appena la nomini ecco che da in escandescenze"
Daisy abbassa il suo bel viso spostando lo sguardo verso un punto indefinito del pavimento.
"Per quanto andrà avanti questa storia? Rivoglio il mio scapestrato cugino... e rivoglio qui anche lei. Eravamo una famiglia perfetta"
Zio Jesse le si avvicina e le passa un braccio sulle spalle.
"Tesoro, vedrai che adesso sistemiamo la faccenda: Luke ha un piano"
"Si, e mi serve il tuo aiuto"
"Dimmi tutto!" replica ritornando attiva.
"Devi rintracciare Chiara per telefono, devi farla ragionare e convincerla a venire qui. Solo così si risolverà la faccenda!"
"Ammettendo di riuscire a trascinarla qui... come la mettiamo con Bo? Se non la vuole vedere?"
"Bo la vuole vedere eccome, solo che il nostro orgogliosissimo cugino non lo ammetterà mai. E comunque per ora non dobbiamo dirgli assolutamente nulla. Sarà una sorpresa"
"Luke ha ragione" concorda lo zio "devono assolutamente vedersi e parlarsi, solo così la storia avrà un fine. Sembra un controsenso ma l'unica persona che è in grado di far ragionare Bo è Chiara ed è ora che rientri ad Hazzard"
"Vado subito a prendere il numero... me l'ha lasciato prima di partire!"
Osservo la cugina correre in camera con allegria e ottimismo.
Chiara e Daisy si sono volute bene già dal primo incontro e tra loro è nata una bellissima amicizia, ecco perché mando avanti Daisy: non c'è cosa migliore che una chiacchierata tra amiche, soprattutto se queste amiche sono disposte a fare qualsiasi cosa l'una per l'altra.
Ed ecco perché sono convinto che Daisy ce la farà.

"Trovato!" esclama raggiante "vi confesso che ho avuto la voglia di chiamarla più volte per sapere come stava... anche solo per sentire la sua voce... perché manca anche a me e non solo a Bo"
"Chiara manca a tutti noi, tesoro" precisa zio Jesse "ed ora hai l'occasione per dirglielo: forza, prendi il telefono"
Daisy si avvicina e prende la cornetta. Zio Jesse ed io la osserviamo mentre compone il numero.
Con una mano copre il ricevitore e si gira verso di noi emozionata.
"Suona libero"
Deglutisco nervosamente.
Ci siamo.

Una ragazza ad Hazzard. Un anno dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora