Capitolo 9: La telefonata

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L'orologio ticchetta rosicchiando ogni secondo. Il cielo si è fatto plumbeo come questa città chae ultimamente mal sopporto e che mi sembra una prigione; le nuvole sono nere e minacciano pioggia.

Anna ed io siamo ancora nella stessa identica posizione: Anna, braccia conserte e gambe accavallate, aspetta le meritate spiegazioni. Gli occhi nocciola sono piantati su d me senza mollarmi un attimo. Si merita tutte le spiegazioni di questo mondo ma al solo pensiero di raccontare mi si chiude la bocca e lo stomaco si contorce come se avessi ricevuto un pugno.

e avrebbe fatto sicuramente meno male.

Guardo l'anello di Lavinia Duke sul mio anulare sinistro. Mi ostino ancora a portarlo nonostante abbia preso la decisione di dimenticarmi di Hazzard, dei Duke, di lui.

In questo mese ho riflettuto tanto e sono giunta alla conclusione che è meglio farla finita così. è stato bello l'anno passato ad Hazzard ed era quello che mi ci voleva: ho riscoperto una nuova me, ho preso più consapevolezza delle mie possibilità, sono praticamente rinata. Ed è proprio per questo che ora devo andare per la mia strada. Sarò sempre riconoscente ai Duke e ad Hazzard ma il mio posto è qui in Italia. Devo riprendere in mano la mia vita ed intendo farlo da ora: domani mattina sigillo l'anello di Lavinia e lo spedisco a zio Jesse, è giusto che lo tenga lui.

Magari, chissà, servirà a Luke.

o a Bo.

nel più completo silenzio, il telefono squilla. proprio un bel momento, dove non ho assolutamente voglia di parlare con nessuno e sono nel bel pieno di una guerra di silenzio con la mia migliore amica. Decido quindi di non rispondere.

uno squillo.

due squilli.

tre squilli.

Anna tiene costantemente lo sguardo su di me e la cosa inizia ad infastidirmi parecchio.

quattro squilli.

cinque squilli.

il telefono non accenna a fermarsi e questo mi irrita ancora di più.

sei squilli.

sette squilli.

No, non riesco più a sopportare la situazione.

Mi alzo di scatto e raggiungo il maledetto apparecchio che mina la mia già precaria pazienza. "Pronto?" chiedo con tono scocciato.

"Chiara!"

"Daisy!"

mi volto sorpresa verso la mia paziente amica senza riuscire a trattenere un sorriso: quanto mi manca la mia Daisy!!La sua voce allegra aumenta il sorriso. Già me la immagino davanti con quel sorriso dolcissimo che mostra i denti bianchi come le perle e gli occhi verdi che brillano di felicità.

"Chiara, come stai? Tutto bene?"

"..."

Nodo alla gola. No, non và tutto bene, non va bene per niente in realtà!

"Ehi, vuoi parlarmene?"

"Ultimamente la mia voglia di parlare è pari a zero"

silenzio. Anche nel ricevitore. So perchè ha chiamato.

"Zio Jesse sta bene? Salutamelo moltissimo. E riferiscigli che domani spedisco l'anello di Lavinia: è giusto che lo riconsegni a voi"

"Cosa? Non dirai sul serio spero?"

"Certo che parlo seriamente. Non tornerò mai più ad Hazzard"

Secondo momento di silenzio.

E questa volta è una gran fortuna perchè improvvisamente mi si è riformato il nodo alla gola e gli occhi iniziano a riempirsi di lacrime.

No Chiara.

Reagisci.

Hai fatto la tua scelta e, seppur sofferte, è la decisione giusta.

"No. Tu non parli seriamente"

L'affermazione di Daisy mi irrita.

"Ah no? Cosa ne sai tu?"

"Se vuoi te lo spiego anche e sarò schietta e sincera come al mio solito. La verità è che tu e mio cugini.."

"Daisy lascia perdere!"

"...siete le due persone più testarde e orgogliose che io conosca sulla faccia della terra. E non solo: continuando a negare l'evidenza e cosa sperate di ottenere agendo così? Di farvi del male da soli!"

"Andiamo Daisy: chissà con quante ragazze si sarà consolato in questo mese!"

il tono di Daisy diventa di sfida: "Lo vuoi sapere? Con nessuna".

Il cuore si ferma.

Con nessuna.

"Perchè nessuna è in grado di sostituirti Chiara! Devi ritornare qui e risolvere la questione una volta per tutte"

Ritornare ad Hazzard.

Da lui.

"No Daisy, non posso"

"Sì che puoi. E sono altrettanto sicura che lo vuoi e scommetto anche che porti ancor l'anello di mia zia perchè nel profondo sai benissimo che Bo ama solo e soltanto te, perchè non è mai arrivato a tanto con nessuna ragazza se non con te!"

"Ma ormai è finita Daisy! è finita!"

Una lacrima solca la mia guancia e non riesco a mantenere la voce ferma.

"Perchè ti ostini a soffrire così?"

Le lacrime ormai hanno preso il sopravvento. Anna, che è stata un'invisibile spettatrice di una comunicazione a tratti, capisce intuitivamente la situazione e viene in mio soccorso prendendomi per mano. Ed io gliela stringo forte per cercare di sopportare meglio il dolore.

"So che stai piangendo e saperlo mi fa male, ma devo dirti le cose come stanno. Non mi aspetto una tua risposta immediata ma ti chiedo di pensare ancora un pò, di riflettere bene se sei convinta della tua decisione. Qui manchi a tutti e ci piacerebbe che tu tornassi da noi, o almeno a farci visita. Sei e sarai sempre la benvenuta e non solo perchè eri la futura moglie di Bo. Ma forse è meglio dire che lo sei ancora e lo sai anche tu visto che indossi ancora l'anello. Ti prego pensaci, tutto si può sistemare, basta solo che torni qui. Mi prometti che ci penserai?"

"Sì... ci penserò"

Chiudo la conversazione e abbraccio fortissimamente Anna, lasciandomi andare ad un pianto liberatorio.

Una ragazza ad Hazzard. Un anno dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora