Bo
"Cugino, mettici un po' più di brio o non vinceremo mai la corsa" suggerisce Luke durante l'ennesima prova su strada in vista della solita gara.
Ingrano nuovamente la marcia e parto sgommando cercando di focalizzare l'obiettivo principale: vincere la garaMa come al solito il pensiero ritorna a Chiara nelle braccia di Vance e il nervoso aumenta. Di riflesso schiaccio più a fondo l'acceleratore, incollando Luke al sedile; Il motore ruggisce aggressivo, pari alla mia ira quel giorno e il Generale sfreccia come un fulmine sulle strade della Contea.
Più la mente ritorna a quell'episodio, più schiaccio il pedale cercando di lasciare tutto alle spalle, ma senza risultati: la scena è lì, nitida come non mai e la rabbia monta ancora di più.
Sterzo violentemente facendo una inversione e riparto con in sottofondo lo stridio delle gomme schiacciando a fondo il pedale. La strada sembra fatta di plastica e scivola via come l'olio; tengo ben saldo il volante fino ad avere le nocche bianche e sento che la rabbia esplode sempre di più mentre il motore del Generale ruggisce rabbioso quanto me, come se capisse il mio stato d'animo.
Senza accennare a frenare, sorpasso con azzardo un carretto che trasporta paglia senza troppi problemi per il Generale.
Oggi siamo davvero in sintonia."Ottimo lavoro cugino!" esclama Luke una volta rientrati alla fattoria "hai battuto ogni record possibile ed immaginabile: non hai mai guidato così bene!"
Silenziosamente esco dal finestrino e mi avvicino a cofano, aprendolo.
Voglio che sia tutto perfetto per la gara.
O almeno, questa è la scusa che userò per giustificare il mio nervosismo.
Luke mi fissa insistentemente e si avvicina.
I suoi occhi azzurri aumentano ancora di più il mio nervoso: posso fregare Daisy e lo zio Jessie, ma non Luke: lui mi conosce veramente a fondo e non crederà minimamente alla scusa della gara."Forse farei meglio a ringraziare Chiara per l'ottimo lavoro che hai fatto stamattina".
Al sentire quel nome alzo immediatamente lo sguardo verso il cugino, appoggiato tranquillamente al Generale, che sostiene il mio sguardo freddo senza battere ciglio.
"Anzi: meglio ancora: devo ringraziare la tua stupida è infondata gelosia""Cosa vuoi saperne tu!" sbotto al culmine della rabbia "la verità è che sono solamente nervoso per la gara, lei non c'entra nulla e sei pregato di non nominarla più: fa parte del passato e sai che guardo indietro solo per mettere la retro"
"Smettila di fare l'indifferente perché non ti sta venendo bene: chi cerchi di imbrogliare? Se davvero non ti interessasse più nulla di Chiara...sì Chiara! Perché è così che si chiama e non ho intenzione di non pronunciare più il suo nome solo perché non sei in grado di gestire la sua mancanza, saresti il solito Bo Duke spensierato e che si diverte a corteggiare le pollastrelle di Hazzard e invece da quando se n'è andata rifiuti la compagnia femminile come se ne fossi diventato allergico!"
"Smettila" consiglio a denti stretti
"Nessuno di noi ti considera un debole e nessuno di noi prova pietà per te, se è questo il problema. Ma non capisci che se stai male tu stiamo male anche noi? Non sei il solito Duke combina guai di un tempo, reagisci! Metti da parte l'orgoglio e cercala!"
"Non ho bisogno dei tuoi consigli!" urlo inferocito "di lei non mi interessa più nulla come non mi interessa più nessuna ragazza.
E se non la smetti ti farò rimpiangere la tua bella faccia tosta visto che ti cambierò i connotati. Tu non sai nulla di me, tutti voi non sapete nulla! Pretendete di sapere e mi guardate con pietà e compassione! Non ho assolutamente bisogno di voi!""Non ti permettere di parlare così di zio Jessie e di Daisy! Prenditela pure con me ma non criticare o sputare sentenze su di loro perché non se lo meritano nemmeno un po'. E se intendi proseguire il discorso sul piano fisico... be sono pronto ad accontentarti" ribatte iniziando a rimboccarsi le maniche della camicia.
Senza indugiare inizio a fare altrettanto ed entrambi ci avviciniamo guardandoci in cagnesco."Cerca di rientrare in te stesso cugino. Non voglio assolutamente azzuffarmi con te"
"Siete voi che dovete smetterla di provare pietà per me, siete voi che mi fate soffrire!"
"È questo quello che pensi?"
"Si'"
"Allora sistemiamo subito la questione e la chiudiamo qui"
Afferro velocemente Luke per la camicia e carico il pugno ma nel momento in cui stavo per colpire, la voce dello zio tuona per l'aia.
"Ma che diavolo state facendo? Siete impazziti forse? Fortuna vuole che Daisy non sia qui ad osservare la scena: l'avreste fatta morire di dolore!"
Lascio andare Luke e mi allontano guardandolo in cagnesco.
Lui fa altrettanto."Ma che diavolo vi siete messi in testa? Siete cugini, siete come fratelli! Dovreste sostenervi a vicenda!"
"Ho tentato di farlo ragionare, ma mio cugino sembra essere impazzito. È ora di finirla con questa storia! Volevo solamente aiutarlo invece ci addossa tutta la colpa a noi!" strepita il cugino.
"Non ho chiesto il tuo aiuto, quindi stanne fuori!" replico ancora furente.
"Basta così, basta così!" urla lo zio "tu ragazzo stai al tuo posto: invece che farlo ragionare sei pronto a pestarlo?! E tu" diretto nella mia direzione "stai bene attento a come ti comporti: è ora di finirla di essere così indisponente e maleducato verso la tua famiglia altrimenti prenderò i miei provvedimenti e non saranno piacevoli. Siamo intesi?"
"Intesi" rispondiamo in coro.
"Vado a fare un giro" borbottò contrariato per l'intervento dello zio "non preoccupatevi se non torno per pranzo. So badare a me stesso".
STAI LEGGENDO
Una ragazza ad Hazzard. Un anno dopo
FanfictionSequel di "Una ragazza ad Hazzard" Aria di cambiamenti per la nostra eroina Hazzardiana, costretta ad un rientro temporaneo in Italia, scoprirà ben presto di come non si senta affatto Italiana: la vita di Hazzard prende il sopravvento e riparte all'...