Capitolo 6: Pronto intervento

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Jesse

Guardo mio nipote allontanarsi in preda alla collera più assoluta senza riuscire a far qualcosa per calmarlo.
Da quando lo conosco non l'ho mai visto così alterato e la cosa mi preoccupa non poco: il minore dei miei nipoti ha sempre avuto un carattere allegro e sfrontato, a volte anche irriverente, un fiume in piena di buon umore che riusciva a raddrizzare anche la giornata più nera.
E quando ci si metteva, non la finiva più di chiacchierare sia che si trattasse di un successo (e quindi il racconto era pieno di entusiasmo e gioia) o di un fallimento.
La sua risata argentina era contagiosa ed era impossibile resistere alle sue espressioni dolci e persuasive quando voleva ottenere qualcosa, oppure sincere e piene di pentimento quando doveva farsi perdonare l'ennesima avventatezza.
Ormai, di quel biondo ragazzo scapestrato, non resta che l'ombra: taciturno, lo sguardo scuro come le nuvole cariche di pioggia, l'amarezza e la malinconia sono di casa ultimamente e non c'è niente che possa fargli cambiare umore.
Anzi, a dire il vero una soluzione c'è.
Ma sono entrambi orgogliosi e non lo ammetteranno mai.
Bo diventa ancora più scontroso quando si va a toccare l'argomento, più irascibile del solito e quindi lasciamo cadere il discorso.
Ma ora è passato troppo tempo e nessuno di noi riesce a sopportare più la vista di Bo così cambiato.

Mi volto verso Luke. Ha lo sguardo perso nel vuoto, corrucciato, dispiaciuto per la violenta lite appena sedata.
Si sente terribilmente in colpa, Luke: è il maggiore dei miei nipoti e, considerando il suo grado di maturità, si è sempre preso cura dei suoi cugini riuscendo a risollevare sempre il morale della truppa e risolvendo ogni tipo di problema.
Ma questa volta non ci riesce.
E la sua frustrazione è evidente.

"Non prendertela con tuo cugino" pronuncio dolcemente "non è un bel periodo quello che sta passando".

Il maggiore dei nipoti alza i suoi intensi occhi azzurri mare da terra.

"Lo so, ma credo che questa storia debba finire. Sappiamo tutti perché sta così e, volente o nolente, deve affrontare la situazione"

"Credi veramente che si tratti di..."

"Con assoluta certezza. Non ha più frequentato nessuna al di fuori di lei e il suo umore è cambiato dall'episodio del cugino Vance. Zio Jesse, dobbiamo rintracciare Chiara e riportarla ad Hazzard"

Guardo con perplessità Luke. So perfettamente che ha ragione ma il problema non è quello di riportare qui Chiara ma convincerli a rivedersi e a parlare. Mio nipote è il più grande orgoglioso e testardo ragazzo che io conosca, ma anche lei non è da meno: nonostante sia più razionale e più matura, non posso negare che a quanto testardaggine si gioca il primo posto con Bo.
Ecco perché sono fermamente convinto che lei non troverà nessuno meglio di lui e lui, tra tutte le ragazze che gli girano intorno, non troverà nessuna che lo sappia far ragionare e domare come lei.
Non dovrei intromettermi negli affari di cuore dei miei nipoti: in questo campo sono sempre stati abbastanza abili nel cavarsela e poi non avevo proprio voglia di immischiarmi in simili questioni.
Questa è sempre stata la mia regola.
Ma non posso negare che ci sia rimasto veramente male per come siano andate a finire le cose: mi sono affezionato veramente tanto a quella ragazza dai capelli ricci, così timida e riservata ma che all'occorrenza sfodera tutto il suo coraggio e la sua grinta.
La prima volta che l'ho conosciuta tendeva sempre ad essere troppo severa con se stessa, qualsiasi cosa faceva non riteneva l'impegno dimostrato adeguato alle sue possibilità, era tremendamente insicura e impacciata, si sentiva sempre fuori luogo.
L'aria di Hazzard l'ha sbloccata: l'ha resa più consapevole di se stessa e più spigliata.
Ha sempre dato il massimo e non si è mai tirata indietro in nessuna situazione: e' sbocciata in tutta la sua natura e si è mostrata per quello che è senza remore.
Finalmente aveva trovato la sua casa.
Era questo il suo problema principale: il non sentirsi accettata da nessuno e grazie a me, Daisy e Luke si è lasciata andare dimostrando tutto il suo valore ma chi ha avuto più influenza è stato Bouregard che con la sua semplicità e i suoi modi a volte non troppo diplomatici l'ha aiutata a lasciarsi andare.
E anche lei ha insegnato qualcosa a lui: ad essere razionale e più tranquillo, l'ha sempre sostenuto in qualsiasi cosa facesse, sia giusta che sbagliata, gli ha dato quel qualcosa che nessuna gli darà mai: la sicurezza di poter contare su qualcuno e l'amore per quello che lui è essenzialmente, oltrepassando il suo aspetto fisico.
Ecco perché sono l'uno la metà dell'altra.

"Credo proprio che tu abbia ragione, nipote.
È arrivato il momento di sistemare la questione: appena tornerà Daisy dal Boars Nest le farò rintracciare Chiara per telefono.
Sono sicuro che a Daisy non potrà dire di no"

"Sarà meglio tenere nascosto a Bo l'intera faccenda o non acconsentirà mai. Chiara è più malleabile del cugino e Daisy ci metterà poco a convincerla"

Sposto lo sguardo in direzione dell'ormai minuscola figura di Bo in lontananza.

"Lo spero, nipote. Lo spero proprio"

Una ragazza ad Hazzard. Un anno dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora