Capitolo 2

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Il mio stato d'animo è ancora vacillante... Lexa ora basta! Questa non sei tu... Tira fuori la tua grinta, la tua tenacia e la tua determinazione. È ora di fargliela pagare a quel gran figlio di puttana, non puoi continuare a piangerti addosso... Muovi il culo detective e fargli vedere chi sei... Ha ragione, la mia coscienza ha ragione da vendere, è ora di mettere la modalità detective rullo compressore... Dai Lexa ce la puoi fare.

Io e Anya raggiungiamo gli altri alla lavagna trasparente.

"Ok ragazzi, siamo riusciti ad identificare la vittima?" chiedo con una nuova fermezza nella voce.

Il mio team rimane un attimo spiazzato dalla mia risolutezza... Il silenzio regna sovrano per qualche istante... Poi Anya si avvicina a me e mi dà una pacca sulla spalla.

"Il Commander è tornato!". Ci mettiamo tutti a ridere per il suo tono, anche io riesco a sorridere e la cosa mi fa finalmente respirare. Sono persino in grado di beccare Raven fare l'occhiolino ad Anya e sorridendole amorevolmente... Sono troppo felice che la mia migliore amica abbia finalmente seguito il suo cuore...

"Allora, la vittima si chiama Diana Sydney, 28 anni, incensurata, viveva a Brooklyn, era un avvocato e lavorava presso lo studio Samuel Karlineer... Non era sposata e la sua famiglia è del Main". Afferma Lyncol leggendo i suoi appunti.

"Ho fatto qualche ricerca, ed ho scoperto che faceva parte dell'associazione 'Save The Children'...", interviene Gustus.

"È già qualcosa... Siamo riusciti a rintracciare la famiglia?", domando.

"Ho provato un paio di volte ma non sono riuscito a contattarla", replica un po' deluso.

"Anya aiuta Raven a fare le ricerche sulla nostra vittima, luoghi frequentati, amicizie ... insomma le solite cose...", le vedo sorridersi l'un l'altra, e non riesco a trattenermi.

"Mi raccomando ragazze, appena trovate qualcosa fatemi sapere subito, il tempo non è dalla nostra, sappiamo benissimo le tempistiche del serial killer...".

"Tranquilla Commander sono con il genio indiscusso dei computer, saremo veloci ed indolori!", risponde Anya elogiando Raven.

"Dai... adulatrice, andiamo, che di roba da fare ne abbiamo!", esclama Rae tirando la maglia della mia miglior amica.

"Ragazzi, voi occupatevi dei famigliari per favore, io aggiorno la lavagna...".

"Sì certo Lexa", replica Lync.

Mi giro verso la lavagna e comincio a riportare tutti gli elementi rilevati, foto e dati anagrafici della vittima.

Quando appendo la foto, l'occhio cade sul viso della vittima... Prima, con tutto il trambusto, non ci avevo fatto caso... bionda, occhi azzurri... 28 anni.... Stessa altezza e stesso peso... È la copia sputata di Clarke... No, non può essere, è solo una coincidenza. Sì, deve essere per forza così... una coincidenza.

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Il tempo scorre veloce.

Guardo l'ora... sono già le 14.

Finisco di aggiornare tutti i dati cercando di scacciare i brutti pensieri.

"Gus vado giù in obitorio, sento se Clarke ha delle novità... magari ha già finito l'autopsia!".

"Ok, se ci sono sviluppi ti chiamiamo". Annuisco e mi dirigo verso l'ascensore. Appena entro nella cabina, mi appoggio contro una parete. Fisso il vuoto. Penso e ripenso alla vittima e ai suoi tratti terribilmente somiglianti alla mia fidanzata... Dai Lexa è solo una semplice coincidenza, stai tranquilla e concentrati...

NYPD - The story continueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora