Capitolo 12

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[Lexa POV]

Il tempo sembra volare... È trascorsa un'altra settimana e noi brancoliamo ancora nel buio. Ci siamo buttati a capofitto sulle scoperte fatte da Clarke analizzando con estrema cura i diari di Costia, ma niente... Non abbiamo trovato niente... Tutte le piste ci conducono a dei vicoli ciechi. È veramente frustrante.

Anche se inizialmente non me la sentivo, ho letto i pensieri di Costia... Leggere quelle righe mi ha riportato indietro nel tempo, ho rivissuto i nostri momenti... belli e brutti... il suo amore per me era sincero, traspariva da ogni sua parola, ma al tempo stesso mi aveva nascosto moltissime cose, mi aveva mentito per poi sacrificare la sua vita per salvarmi. Digerire una cosa del genere non è facile, alcune volte la rabbia e il dolore prendono il sopravvento. Ma devo ammettere che sto migliorando. Clarke mi sta aiutando in ogni modo, standomi vicina e amandomi con tutta se stessa... Mi fa sorridere quando sono triste, mi calma quando sono nervosa, mi dà speranza quando mi sento a terra, è il mio faro nel buio... Grazie amore mio!

Oggi al distretto c'è una strana calma.

Sono alla mia scrivania intenta ad impazzire su delle scartoffie.

I ragazzi sono usciti, c'è stata una segnalazione in relazione al possibile avvistamento della sospettata, amica della vittima Jechn Soonho. Sono settimane che la cerchiamo ma sembra sparita dalla faccia della terra.

Anya ormai l'ho data per dispersa, è andata in bagno quasi un'ora fa e non è più tornata. Voi che dite, dovrei preoccuparmi? Nah...

Vedo Raven correre entusiasta verso di me. Probabilmente ha finito di analizzare il secondo biglietto del killer e ha trovato qualcosa... Ci spero proprio!

"Ehi Raven... Che mi dici? Novità?".

"Commander, 'Dio sceso in terra' ha colpito ancora..".

Sorrido della sua uscita e la invito a continuare.

"Il negozio di fiori è cambiato...", comincia a raccontare e alle sue parole mi innervosisco leggermente.

"Lexa, tranquilla l'ho già contattato e per nostra fortuna anche loro hanno l'impianto di sorveglianza a circuito chiuso... Mi sono fatta mandare i filmati... Li ho visionati ed è saltato fuori che anche questa volta ha usato un clochard... Poi ho controllato i video del traffico e sono riuscita a beccare lo stesso senzatetto che scendeva da una macchina, ad un isolato da qui, ho la targa del veicolo... È stata noleggiata alla Budget Car Rental da un certo J. E.", conclude sventolando un foglio.

Mentre ascolto rapita la nostra informatica, non mi accorgo che Anya è tornata.

"La mia ragazza è un genio!", esclama la mia partner abbracciandola da dietro. Raven diventa rossa all'istante ed io scoppio a ridere divertita.

"J. E.?", chiedo riprendendomi.

"Purtroppo è la politica del noleggio auto, senza mandato possono darti solo le iniziali...", replica Raven avvilita.

"Rae sei stata bravissima, veramente un ottimo lavoro", affermo sorridendole dolcemente.

"Grazie, ma basta con i complimenti se no anche l'appellativo di Lyncol non sarà più sufficiente!", esclama scherzosamente.

Cominciamo a ridere tutte e tre rilassando un po' i nervi messi a dura prova da questo caso.

Dopo esserci riprese dal momento di ilarità, Raven ritorna in laboratorio e Anya sprofonda nella sedia cominciando a sbuffare sonoramente. Io mi attacco al telefono e chiamo subito per richiedere il mandato.

NYPD - The story continueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora