Capitolo 21

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[Lexa POV]

Sono passati già quattro mesi da quando ci siamo dette un veloce 'Sì, lo voglio' nel comune di New York. A testimoniare il fatto volevamo tutti i nostri amici, e per questa ragione abbiamo aspettato che Anya si riprendesse. Così quel giorno eravamo al completo, tutto il team era presente, ed abbiamo festeggiato come matti.

Ora viviamo nel nostro appartamento che abbiamo scelto ed arredato insieme... il mio sogno si sta realizzando, e non posso esserne più felice.

Nonostante ciò, sento che Clarke ha bisogno del suo giorno... il giorno delle nozze che tanto ha atteso fin da quando era una ragazzina... ed è per questo che sto cercando di fare l'impossibile per creare quella magia.

I preparativi per il matrimonio non sono facili per nessuno, soprattutto se hai poco più di un paio di mesi per organizzare ogni cosa, ed è proprio per questo che ho messo sotto tutti.

Octavia e Lyncol si stanno occupando di trovare la location giusta e degli addobbi floreali, mentre Anya e Raven si sono offerte di cercare un buon fotografo per documentare il grande evento. Con mia sorpresa si sono uniti alla comitiva dell'organizzazione sia Gustus (che odia i matrimoni forse perché si è sposato tre volte) che il capitano Jones, che, insieme, e questo ha veramente del miracoloso, si sono presi l'incarico di trovare il ristorante.

Come potete vedere siamo in ottime mani, a me e Clarke è rimasto ben poco da fare, l'abito, gli inviti, l'acquisto delle fedi, ed ultimo, ma non meno importante, scrivere il voto nuziale.

Apparentemente in questo periodo il crimine sembra essere andato in vacanza e così abbiamo tutti molto tempo libero.

Oggi è il 4 febbraio, è sabato, e Clarke è particolarmente eccitata: insieme ad Octavia andrà a comprare il vestito da sposa. Ieri sera mi ha tenuta sveglia fino alle due... a parlare, voglio puntualizzare (non si sa mai che pensiate chissà cosa...) di quanto fosse emozionata. Io me ne stavo lì, in silenzio, abbracciandola stretta e l'ascoltavo rapita: si illuminava tutte le volte che nominava 'abito da sposa'... era persino più bella con quella luce negli occhi.

Anche io andrò a fare acquisti con Anya, per il medesimo motivo ma ovviamente il mio stile sarà leggermente diverso da quello di mia moglie (oddio, ci devo ancora fare l'abitudine a chiamarla così, tutte le volte un brivido mi pervade il corpo...), un tailleur bianco con pantalone è più nel mio stile e stranamente Anya è d'accordo con me... Forse perché così non le tocca mettere il vestito da damigella.

Controllo l'ora: sono le 10 e, puntuale come un orologio svizzero, sono sotto casa di Anya, ma di lei neanche l'ombra.

Aspetto con trepidazione circa 10 minuti. L'ansia comincia ad infastidirmi così decido di chiamarla.

Afferro il cellulare e faccio partire la chiamata. Squilla... è già qualcosa!

"Arrivoooo, sto arrivando...", la sento rispondere in affanno.

"Sì Anya e sarebbe anche ora! Datti una mossa!".

"Ehi qualcuno si alzato con la luna di traverso oggi?! Cominciamo a diventare nervosette, eh Lex?".

La sua battutina fuori luogo mi irrita ancora di più.

"Smettila di dire cavolate e sbrigati Anya!", sbotto seccata.

Cinque minuti dopo la vedo uscire dal portone di casa sua.

Sale in macchina e la sua espressione divertita mi fa innervosire ancora di più.

Metto in moto e parto come un razzo. Sento lo sguardo di Anya fissarmi e dopo qualche minuto cedo e sbotto.

"Che c'è? Perché mi guardi in quel modo?", le chiedo frustrata da quel suo ghigno.

NYPD - The story continueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora