Capitolo 6

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[Lexa POV]

Io e Anya siamo in macchina... direzione: studio legale Samuel Karlineer. Il viaggio dura poco più di mezz'ora, e né io né Anya apriamo bocca. Mille pensieri affollano la mia mente, non lasciando spazio per le chiacchiere. Forse è meglio così... Onestamente non sono proprio dell'umore...

Ogni tanto sento lo sguardo di Anya, come a controllare che ci sia ancora, che stia bene... Ma non sto bene.

Entriamo nell'enorme edificio e alla reception chiediamo dello studio legale. La ragazza, molto gentilmente, ci indica l'ubicazione degli ascensori dicendoci il numero del piano, il 22esimo.

Arrivate agli uffici ci dirigiamo al bancone delle segretarie.

"Buongiorno, benvenute nello studio legale Samuel Karlineer, in cosa posso esservi utile?", ci saluta una delle ragazze.

Vista l'importanza del colloquio, uso un tono imperativo e quasi allarmato, anche se a mio modo cortese.

"Buongiorno, NYPD, io sono la detective Woods e lei è la mia partner la detective Forest, vorremmo parlare con la signora Jinger e la signora Tymson, è molto urgente... Grazie".

"Sì, un attimo che controllo...", digita freneticamente sulla tastiera del suo computer e dopo qualche istante punta di nuovo lo sguardo su di noi.

"Le chiamo subito, se intanto volete accomodarvi...", ci indica la sala d'attesa.

"Sì ma certo, grazie", replica Anya trascinandomi a sedere con lei.

Il nervosismo si sta facendo largo in me. Tutta l'intera situazione mi è sfuggita di mano, e non so come fare per sistemare le cose. Scuoto la testa ripetutamente per mandar via tutti i pensieri. Concentrati Lexa, concentrati sul caso...

Nel giro di pochi minuti vediamo due giovani donne, vestite elegantemente, entrambe con un tailleur, venirci incontro.

"Le detective Woods e Forest suppongo?", ci chiede una delle due. Annuisco quasi impercettibilmente.

"Salve, io sono Kate Jinger".

"Ed io sono Paula Tymson, ma prego, se volete seguirci, andiamo a parlare nella sala riunioni... da questa parte", interviene l'altra conducendoci verso la stanza.

Ci accomodiamo di fronte a loro.

"A cosa dobbiamo questa visita? Che cos'è successo detective?", ci chiede l'avvocato Jinger.

"Beh, mi duole informarvi che la vostra collega Diana Sydney è stata trovata morta due giorni fa".

Le due donne rimangono letteralmente scioccate.

"Ma come è potuto succedere? Due sere fa eravamo tutte a cena insieme, per la serata ragazze!", esclama ancora incredula la Tymson.

"Proprio quella notte, probabilmente dopo che vi siete salutate, è stata assassinata. Condoglianze", interviene Anya sorprendendomi con il suo tatto.

Vedo che si afferrano la mano l'un l'altra per consolarsi.

"Mi dispiace, ma avremmo delle domande da farvi...", affermo interrompendo il momento di cordoglio.

"Ma sì, certo, siamo a vostra disposizione", risponde la prima.

"Il barista del SixtyFive mi ha detto che eravate in quattro quella sera, ma in faccia ha visto solo voi due, l'altra non si è mai mostrata, volevamo sapere il suo nome", dico puntualizzando sul fatto che il dipendente del bar aveva indicato solo loro due.

NYPD - The story continueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora