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Finalmente ho finito, mi avvicino allo specchio e il risultato mi soddisfa. Sembro proprio Harley Quinn, con un paio di pantaloncini metà blu elettrico e l'altra bordeaux, della calze a rete, una maglietta bianca strappata con sopra scritto - Daddy Lil Monster-, un giubbotto da Cheerleader degli stessi colori, i capelli legati in due codine, una con lo shatush blu e l'altra fucsia, anelli e bracciali come se non ci fosse un domani. Il trucco è: il cerone bianco, rossetto rosso, un cuore disegnato sullo zigomo destro e l'ombretto ai due lati degli occhi, sempre bicolore. Prendo la mazza e scendo, trovando Jackson già ad aspettarmi. E' identico al Joker di Heath Ledger, con tanto di cicatrici alla bocca. 

<< Ehi ragazza, spacchiamo di brutto stasera>> mi saluta. In tutta risposta, comincio a roteare la mazza, mettendomela sulle spalle, proprio come Harley, facendoci un'infinità di selfie. Arriviamo al luogo della festa, dove sono riuniti tutti i nostri amici ad aspettarci. 

<< Ehi ragazzi, sono arrivati i miei giullari preferiti >> ci chiama Jess, vestita, come tutti gli anni, da vampira sexy. Entriamo e ci tuffiamo subito al bancone come degli alcolizzati. Mi ero promessa di non bere ma, come al solito non riesco a resistere, visto che Jessica è dall'inizio della festa che mi tartassa. 

<< Mia, tocca a te andare a prendere da bere>> interviene Jacks. Vado al bancone, ordino e mi sento mettere qualcosa di freddo al polso che poi vedo essere una manetta, mi giro e Rio è davanti a me che si mette l'altra al suo. 

<< Ahahah divertente, adesso liberami>> dico, per niente divertita. 

<< Non posso, sono vere e non ho le chiavi>> risponde, sorridendo. 

<< Ti ricordo che ho una mazza in mano, non ci metterei molto a spaccarti la testa>> sogghigno. Non mi risponde, iniziando a tirarmi via con lui. Mi porta in uno sgabuzzino, che è quello delle scope, chiudendo la porta a chiave. Ci risiamo...

<< Forza Harley, fammi vedere quanto sei cattiva, come riesci ad essere il piccolo mostro di papà...>> mi sbeffeggia, togliendomi la mazza dalla mano e lanciandola lontano. Mi afferra e mi deposita sulla piccola scrivania che c'è nell'angolo, tirandomi le braccia sopra la testa. Non so' come, ma riesce a liberarsi, intrappolando il mio polso libero nell'altra manetta. Incastra la cordicella che le unisce ad una specie di gancio che c'è poco sopra la mia testa, sulla parete.

<< Sei uno stronzo! Avevi detto che non ti potevi liberare>> lo aggredisco. 

<< Quattro anni al penitenziario Statale, ti insegnano qualcosa, dolcezza>> risponde.

<< Non chiamarmi dolcezza, sei un animale, e anche bugiardo!>> ho paura, per questo reagisco così. Non mi posso difendere e se vuole, può farmi di tutto. Ma di sicuro, lotterò. 

<< Lasciami andare Rio, davvero, non sto' scherzando>> cerco di suonare convincente ma, non mi credo neppure io. Il tono sembra quello di una che è felice di essere prigioniera, sapendo quello che di lì a poco, succederà. 

<< Non ci penso neanche, come ti ho detto quattro anni in prigione, mi hanno lasciato a secco. Ho diverse voglie che mi devo togliere>> risponde, cattivo. Ecco, ero convinta che fosse migliorato ma, no, è ancora peggio di prima. Crede davvero che io sia la sua valvola di sfogo personale, senza tenere in considerazione quello che posso o non posso provare. Detto questo, comincia a far scendere la zip della divisa da carcerato (originale vero?) con cui si è travestito. Stringo le mascelle, tanto è bello. Non voglio però dargli soddisfazione anche se tutto il corpo va a fuoco. Mi volta, a pancia sotto, abbassandomi i pantaloncini, seguiti dalle calze a rete.

<< Sei sexy, vestita così>> mi dice, tirandomi uno schiaffo su una natica. Divento viola e sento il calore aumentare. Abbassa anche gli slip e sento la sua cerniera aprirsi. 

SIAE Darkness & Light Vol.1- Daniel Sharman AMAZON. Pubblicato 09 Ottobre 2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora