14. You won't ever be alone.

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14. You won't ever be alone

Quei tre mesi che li dividevano da quell'operazione passarono lenti e in modo brutalmente straziante.
Fred sapeva che l'ansia sua era niente confronto a quella della ragazza, ma in ogni modo possibile cercava di non farlo notare. Non voleva metterle più ansia del previsto.
Ormai era tutto pronto, l'indomani sarebbe tornato in paese, la valigia era poggiata alla fine del letto, sulla cassapanca dove all'interno vi posava coperte e cuscini. Sospirando l'osservò, davanti agli occhi passarono i vari incontri con la ragazza: la prima volta che si erano incontrati, in modo abbastanza scortese;
La volta in cui si presentò a casa sua, così, senza preavviso e senza consenso da parte di lei;
La volta al parco, le giornate in spiaggia, le giornate a casa sua, la volta in cui gli confessò tutto quello che le era successo, la partenza, il ritorno a causa di Draco;
Rivide tutto e sorrise, mai avrebbe pensato che quella ragazza sarebbe riuscito a stravolgerlo così tanto, gli era entrata nel cuore, lentamente e senza permesso. Era riuscita a fargli riprovare quei sentimenti che ormai pensava di aver perso.
Durante quei tre mesi era riuscito a capire cosa in realtà provava nei suoi confronti, all'inizio pensava fosse ammirazione, la vedeva come una guida, anche lei aveva sofferto molto durante la sua vita, e non aveva vissuto un'adolescenza degna da adolescente. Aveva capito cosa significare essere forti solo parlandole, aveva capito che lei non fingeva di esserlo, lei lo era davvero.
Era una di quelle ragazze capaci di reggere tutti propri dolori sulle proprie spalle e farsi carico di quello degli altri per aiutarli.
Cosa che lui non sapeva fare... fino a quando non è entrata lei nella sua vita, come un uragano aveva stravolto tutto, era riuscita a far ritornare quel Fred che a tutti mancava.
Si lasciò cadere all'indietro sul letto emettendo un altro sospiro e chiudendo gli occhi.
Sperava ardentemente che l'operazione andasse bene, sperava con tutto il cuore di vedere la reazione che avrebbe avuto guardandolo, cosa avrebbe pensato del suo aspetto?
Si passò una mano sul viso, avvertiva il leggero velo di barba sulle mascelle, ma non l'avrebbe tolta, almeno per il momento.
Si mise comodo sul letto, la brezza fresca entrava dalla finestra aperta facendolo rabbrividire, ma decise di non alzarsi. Aspettò, con molta pazienza, che Morfeo andasse a fargli visita e poter riposare pur avendo il terrore per quello che sarebbe potuto accadere tra poche ore.

Aveva l'aria assonnata, e lo sapeva perfettamente, aveva dormito si e no per tre ore quella notte.
Era appena sceso dal treno e si guardava intorno alla ricerca del fratello maggiore che era passato a prenderlo alla stazione, lo trovò seduto su una panchina con un quotidiano tra le mani e l'aria disinteressata da quello che gli accadeva intorno. Snervato dal comportamento del fratello lo raggiunse a passo svelto e pesante. Odiava quel suo comportamento da presuntuoso so-tutto-io.
Fece qualche colpo di tosse cercando di attirare la sua attenzione e ci riuscì, entrambi si guardarono con poco interesse "Andiamo?" domandò il più grande freddamente, Fred non rispose ma avanzò tranquillamente con il suo bagaglio a mano.
Tutto il tragitto in macchina fu fatto nel silenzio totale, l'unica cosa che si udiva era lo speaker radiofonico che annunciava le canzoni prima che queste venissero trasmesse.
Partirono le note di una canzone di Ed Sheeran, se non errava era Photograph, molto spesso l'aveva sentita cantare da Hermione o ascoltarla.
Si era sempre soffermato su una frase << Non sarai mai solo>> e l'aveva sempre, anche se non a voce, dedicata a sè stesso.
In questo momento, però, gli veniva spontaneo dedicarla ad Hermione: fin quando lei ne avesse avuto bisogno, lui ci sarebbe stato, non sarebbe mai stata sola, anche quando non era al suo fianco.
Da lontano vedeva la piccola casa in cui viveva da piccolo con la sua famiglia, sorrise, sì, sarebbe andato tutto bene.

"Dov'è George?" chiese Ginny curiosa "Verrà questo pomeriggio, purtroppo il capo non gli ha permesso il turno libero"
"Oh, che peccato" sussurrò storcendo il naso, Fred rise poggiandole una mano sul capo e scombinandole la lunga chioma rossa facendo lamentare la più piccola del suo comportamento infantile, per poi scoppiare a ridere insieme a lui "Hai paura?" chiese poi facendosi seria e guardandolo con i suoi occhioni verdi, Fred smise di ridere riportando il braccio steso lungo il suo corpo.
Aveva paura? Sì.
Di cosa? Non lo sapeva.
Sapeva solo di provare un senso di inquietudine dentro di sè "Vengo anche io con voi..."
"Cos..."
"Harry ha chiesto la mia presenza, se posso fare qualcosa allora è mio dovere farla" Fred sorrise, ah Ginny, era cresciuta così infretta e lui neanche se ne era reso conto. Le lasciò una semplice carezza sulla guancia ricoperta di lentiggini e lei gli donò un sorriso "Non aver paura. Andrà tutto bene, fratellone" sorrise a causa dell'ultima parola e annuì, sì, sarebbe andato tutto bene.

Qualche ora dopo erano tutti riuniti sotto alla piccola veranda della famiglia Granger.
E quando diceva 'tutti' intendeva 'tutti': Harry se ne stava in un angolo con Ginny mentre quest'ultima gli sussurrava parole di conforto, Cho era affiancata da Neville mentre parlavano cercando di non far traperlare l'ansia, ma Fred glielo leggeva negli occhi.
Lui, invece, era fermo accanto al divanetto-altalena mentre Luna vi dondolava sopra facendola cigolare, probabilmente lei era quella meno tranquilla.
Aveva sempre quell'aria rilassata e innocua, ma per qualche strano motivo sapeva che anche lei si sentiva come tutti gli altri.
"Fred..." sussurrò Luna cercando di attirare la sua attenzione "Mmmh...?" mugolò in risposta "Non sei curioso di sapere la reazione che avrà quando ti vedrà?" sorrise mentre la ragazza tornò a dondolare sull'altalena "Sì, un po'"
"Andrà tutto bene, vero?" Fred sussultò, cosa poteva mai dire?
"Sì, andrà tutto bene, tranquilla"

"Eccola che arriva" disse Harry frettolosamente mentre la piccola barrella con lei sopra arrivava nel corridoio adiacente alla sala operatoria, sorrise a tutti i presenti e Harry le prese le mani, le lasciò una carezza sul viso per poi andarsene e lasciare posto agli altri. Quando fu il suo turno Fred le porse un largo sorriso cercando di essere il più ottimista possibile "Fred..."
"Andrà tutto bene, tranquilla" Hermione sorrise e lui le lasciò un bacio sulla fronte.
Dopo pochi minuti entrò nella sala operatoria lasciandoli in piedi in quella piccola stanzetta d'attesa. Fred deglutì, sì, tutto sarebbe andato bene.

Fred aveva sempre odiato gli ospedali, soprattutto quello del suo paese, ritrovarsi lì, dopo anni di assenza, era soffocante.
Le parenti erano state ritinte di bianco e nuovi pannelli beige facevano la loro comparsa.
La piccola sala d'aspetto era piena di persone, ognuno in silenzio per fatti propri, i mormorì erano continui da parte dei passanti.
Fred alzò lo sguardo, era seduto su una sedia infondo, più distante dagli altri. Vide le espressioni di tutti i presenti: i genitori erano terrorizzati e entrambi cercavano di farsi forza stringendosi le mani;
Harry, invece, era ricurvo e Ginny aveva la propria piccola mano poggiata delicatamente sulla sua schiena, sorrise appena nel vedere come la sorellina si prendeva cura di quel ragazzo;
Cho teneva lo sguardo fisso sulle due porte, da quando era entrata era sempre rimasta ferma in quella posizione;
Neville era seduto a due posti di distanza da lui, accanto c'era Luna che teneva la testa ricoperta di capelli biondi poggiata sulla spalla del ragazzo, entrambi avevano gli occhi chiusi e respiravano tranquillamente;
E poi... e poi c'era lui, fermo, da solo, con la testa incasinata di pensieri e il cuore stracolmo d'ansia.
Non sapeva cosa fare.
I passi svelti di una persona risuonarono per il corridoio, si girò nella direzione da cui provenivano e sorrise appena: George ce l'aveva fatta.
"All... allora?" domandò cercando di riprendere fiato, Fred fece cenno di 'no' con la testa e il gemello annuì, si sedette accanto a lui e gli sorrise "Andrà tutto bene Freddie, andrà tutto bene" e lui ora ci sperava un po' di più.

Ormai erano le tre del pomeriggio, erano passate circa quattro ore da quando Hermione era entrata là dentro.
Le porte emisero un cigolio e il medico che si occupava di lei uscì, li guardò uno per uno e sorrise.
Delle urla di gioia miste a delle lacrime si poterono udire per tutta la piccola saletta.
Tutto era andato bene.

Ho deciso che pubblicheró ogni lunedì/martedì. Volevo ricordarvi che da sabato su Italia 1 andrà in onda tutta la saga di Harry Potter!
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Ps. Ringrazio anche chi, oltre a seguire la storia qui, la segue anche su efp

Vera 🌸

Lost in the dark of the night //Fremione\\ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora