18. Tutto si riaccende, adesso tutto splende.

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18. Tutto si riaccende, adesso tutto splende

Tremava, aspettare di solito non la metteva così in ansia, ma quel giorno non poteva farne a meno.
Avvertiva la calda stretta alla sua mano destra, la madre sembrava essere in ansia quanto lei.
Erano fermi da qualche minuto all'interno della piccola saletta d'attesa, con lei c'erano i suoi genitori e Fred. Aveva chiesto gentilmente a tutti i suoi amici di aspettarla a casa, averli lì non avrebbe fatto altro che metterle più pressione del dovuto.
Prese un respiro profondo. Doveva solo attendere, il medico sarebbe uscito fuori a momenti per farla entrare.
"Signorina Granger..." non finì neanche di pensaci che la voce del medico la raggiunse, si alzò stringendo ancora di più la mano della madre, appoggiata sulla sua spalla avvertiva il calore della mano grande e rassicurante del padre.
Fin da piccola suo padre le aveva trasmesso sempre tanta sicurezza, una sicurezza simile a quella che percepiva in compagnia di Fred.
Nel ripensare al ragazzo sentì le guance andarle a fuoco, quella notte avevano dormito insieme, nello stesso letto, con le mani intrecciate. Ciò le aveva dato un gran conforto facendole fare così sogni tranquilli. Ma ora, solo a pensarci...
"Prego, entri pure insieme ai suoi genitori"
"Fred, tu non vuoi entrare?" domandò il padre al ragazzo "Preferisco lasciare questo momento a voi" e nessuno cercò di convincerlo, sapevano che se Fred diceva una cosa doveva essere quella.
Entrò nella stanza, l'aria che respirava lì appariva più fresca ma allo stesso tempo più pesante "Si segga pure su quel lettino" la madre l'aiutò a sedersi, le ginocchia le tremavano, non riusciva a tenere le mani ferme, tutto ciò era una tortura per lei.
Il medico le si avvicinò sfilandole gli occhiali da sole, poi passò alle medicazioni, i suoi tocchi erano sicuri e lenti "Mi raccomando, appena le tolgo le bende tenga gli occhi chiusi"
"Sì" appena le medicazioni le vennero tolte dagli occhi  avvertì le palpebre più leggere, deglutì, il momento era vicino, era solo questione di secondi "Mi raccomando, li apra lentamente" e Hermione eseguì gli ordini, li aprì lentamente  e una leggera luce sembrò accecarla, li riaprì di nuovo e vide davanti a sè tre sagome scure, lentamente iniziarono a definirsi rendendole più visibili... più reali.
"Ma... mamma..." disse guardandola, era proprio come se la ricordava, forse con qualche ruga in più, spostò lentamente lo sguardo sul padre "Pa... papà..." lo stesso il padre, con qualche chiletto di troppo e qualche capello mancante, la solita montatura degli occhiali da vista. Infine guardò il medico che le sorrideva apertamente, rincuorato. Le lacrime presero a sgorgare dagli occhi della ragazza e in un attimo si ritrovò stretta tra le braccia dei genitori, entrambi in lacrime. Il medico si sedette tranquillmente osservando la scena sereno, senza interromperli, di certo non era da tutti i giorni poter assistere a qualcosa di simile.
Hermione strinse tra le mani la stoffa degli abiti dei genitori, le lacrime continuavano a scorrerle giù per le guance.
Non poteva crederci.
Lei ci vedeva di nuovo.
Ci vedeva.
"So che non dovrei interrompere un momento simile..." iniziò il medico guardandoli, sorrideva ancora, i tre si staccarono e ripulirono il viso dalle lacrime "Non si preoccupi, ci siamo lasciati trascinare"
"Ho notato, ma ritornando a lei, signorina Granger, vorrei farle alcune accortenze: la prego di non sforzare troppo la vista, tantomeno di tenere gli occhi a contatto per molto tempo con la luce, glielo dico perchè non è riuscita a vedere per molto tempo e non vorrei che riscontrasse qualche problema, per quanto riguarda i mal di testa, sicuramente ne avrà qualcuno di tanto in tanto, in quel caso può prendere questa medicina" le porse un piccolo pacchetto bianco e viola, Hermione sorrise "La ringrazio per ciò che ha fatto" rispose poi annuendo "Allora ci vediamo qui, il mese prossimo, per vedere come procedono le cose, auguri per la riuscita dell'intervento, signorina Granger"
"E' tutto merito suo" uscirono dalla stanza e Hermione si guardò intorno, ora come si sarebbe dovuta comportare con Fred?
Sarebbe riuscita a riconoscerlo tra tutte quelle persone?
Guardò tutti i visi presenti nella stanza, cercò di ricordare la descrizione che il ragazzo le fece per telefono "Capelli rossi, occhi azzurri, è alto e...." si bloccò sul posto, appoggiato a una parete c'era un ragazzo con lo sguardo rivolto verso il basso, i capelli rossi erano una massa informe sulla sua testa, le lentiggini sul suo viso erano ben evidenti. Si ritrovò ad ammirare la bellezza di quel ragazzo fermo e pensierono, quest'ultimo alzò il viso incontrando gli occhi della ragazza e Hermione lo sentì nel profondo del suo cuore "Fred..." il suo fu un sussurro, incerto e imbarazzato, il ragazzo le sorrise spostandosi dal muro "Forza, andiamo da lui" disse la madre poggiandole una mano sulla spalla e Hermione ebbe la conferma: quel ragazzo dai capelli rossi era lui, era Fred.
Avanzarono in direzione del ragazzo quando prese parola "Allora..." sembrava imbarazzato, portò una mano dietro alla nuca muovendo la folta chioma, Hermione ammirava ogni piccolo gesto di Fred con interesse, senza pensarci due volte gli saltò al collo immergendo il viso nella felpa grigia del ragazzo "Oh Fred...." le lacrime presero a scorrere nuovamente, le braccia del ragazzo l'avvolsero. Tutta la saletta li osservava incuriositi ma loro neanche fecero caso a quelle occhiate "Andiamo a dare la bella notizia agli altri?" chiese il padre interrompendo quel momento "Sì"

"Oh Luna, non dovevi" Hermione, per l'ennesima volta in quella giornata, piangeva sorridente. Non ricordava di aver pianto così tanto in vita sua.
Tra le mani aveva quel pacchettino regalatole da Luna la settimana prima, il giorno dopo l'intervento. In quel pacchettino non c'era altro che un album fotografico di tutto il suo percorso durante quegli anni senza vista.
Era bello poter vedere qualcosa di quel periodo per lei buio.
Ogni pagina sfogliata la riprendeva in modo diverso "Le ultime pagine sono vuote, tocca a te riempirle, ora che puoi" rispose Luna stringendo la mano del ragazzo al suo fianco.
Luna, durante quegli anni, era cambiata molto, aveva un'aria tremendamente infantile e sognatrice, la lunga chiona bionda era ben curata.
Guardò nuovamente il ragazzo accanto a Luna, eppure aveva un aspetto così familiare... "D-Draco Malfoy?!" chiese poi sorpresa, come aveva fatto a non capirlo prima?
Con aria disinteressata il ragazzo annuì "Che ci fa qui?"
"E' un amico stretto di Luna" rispose Harry alle sue spalle trattenendo una risata, Hermione annuì per poi sorridergli "Mi fa piacere saperlo"
"Scusate ma devo andare ora" forse l'avevano messo troppo in imbarazzo una volta uscito di casa tutti scoppiarono a ridere, compresa Luna "Scusatelo, ancora non si è abituato" disse poi asciugandosi le lacrime dagli occhi.
"Che ne dite se, in nome dei vecchi tempi, organizziamo un pigiama party?" Hermione guardò Cho confusa "Ci sto!" rispose subito Neville "Va bene anche per noi" risposero Luna e Ginny "Okay" rispose Harry sorridente "E tu, Fred?"
"Cosa...?" Hermione lo guardò, sembrava essersi estraniato, si comportava in modo strano da quando erano tornati a casa "Un pigiama party, qui, stasera" disse nuovamente Cho "Ah, sì, per me va bene" tornò a guardare verso il basso lasciando Hermione confusa.

"Fortuna che sarebbe dovuta essere una serata all'insegna del divertimento" brontolò Ginny guardando la maggior parte dei presenti dormire.
Erano rimaste solo in tre sveglie, Hermione rise cercando di non svegliare gli altri presenti in quella stanza.
Sembrava di trovarsi a un campeggio estivo, solo che al posto delle stelle c'era il soffitto con tanto di lampiere.
"Luna... senti... come hai conosciuto Draco?"
"E' una storia un po' lunga"
"Adoro le storie lunghe" Luna sorrise "Lo incotrai per caso in quella caffetteria dove siamo solite andare noi, mi domandò di te e Fred. Da lì iniziammo a parlare, mi parlò di lui, dell'incidente, della sua vita dopo quel giorno. Mi sono sentita subito coinvolta da lui, talmente tanto da chiedergli di vederci ancora lì, in quel bar. Poi da lì è nato tutto"
"Lui sa ciò che provi?"
"Sì, lo sa benissimo, ma preferisce non farlo notare. Ma a me non importa, mi basta stare al suo fianco"
"Sono così felice per te, Luna" la bionda sorrise "Ora però credo sia meglio andare a letto, non credete?" intervenne Ginny "Hai ragione, sia mai i gorgosprizzi vengano a farci visita" Hermione la guardò sconvolta e trattenne una risata prima di stendersi su quel materasso improvvisato e chiudere gli occhi.
Ora non aveva più paura di vedere solo quel nero, il giorno seguente sarebbe stato fantastico, così come tutti gli altri a seguire.
Finalmente, dopo anni di sofferenze, ora poteva di nuovo vivere come quando era bambina.

Ragazze/i, volevo chiedervi: avete qualche storia da consigliarmi?
Che sia vostra o di qualche altro autore, che sia qui o su efp.
Ultimamente non riesco a trovare niente che mi appassioni e ho bisogno di qualcosa di nuovo.

Ps. Tra mercoledí e giovedí proveró a pubblicare una OneShot.

Vera 💙

Lost in the dark of the night //Fremione\\ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora