6. Flowers for you

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6. Flowers for you

Il sole filtrava prepotentemente attraverso alcuni spiragli lasciati liberi dalla finestra, colpendolo così violentemente sulle palpebre calate e suscitando in lui fastidio e disapprovazione.
Non aveva voglia di alzarsi dal suo letto quel giorno, si sentiva più stanco del solito, probabilmente a causa degli incontri degli ultimi giorni e delle corse che faceva avanti e indietro da casa sua fino al luogo in cui si trovava lei.
A volte ci passava ore intere in quel posto, altre volte ci rimaneva solo qualche minuto per poi scappare via, a causa delle persone che lo vedevano là.
Non voleva che i parenti di lei lo vedessero, tanto meno che gli venisse riferito.
E' proprio durante una di quelle corse che l'aveva incontrata nuovamente. La porta venne spalancata violentemente facendolo sobbalzare, spalancò gli occhi amareggiato, ormai non avrebbe più ripreso sonno quella mattina.
"Buongiorno fratellone" era la voce squillante e petulante della sorella "Buongiorno" rispose sbiascicando le parole e mettendosi a sedere sul letto, sentiva la bocca impastata dal sonno e la gola secca ed era una sensazione spiacevole. Bevve un po' d'acqua dalla bottiglia che ogni sera metteva accanto al suo letto.
"Si può sapere dove vai così di corsa ultimamente?" chiese curiosa Ginny, Fred si passò le mani sul viso e poi sorrise amaramente "Non me lo dirai, giusto?" domandò ancora la ragazza giocherellando con le lunghe ciocche color fuoco.
"Esattamente" poi si alzò dirigendosi al bagno, no, non poteva dire quello che faceva, tutti l'avrebbero preso per pazzo.
O forse lo era già diventato.

"Dove vai?" la voce di Percy lo fece fermare all'entrata, prima di solcare la soglia e andare da lei, in quel posto.
"Non credo t'interessi, Percy" pronunciò il nome del fratello con disgusto. Non era mai corso buon sangue tra i due, soprattutto da parte del maggiore nell'ultimo periodo.
"Invece sì, se si tratta di lei" lo sguardo di Fred era freddo e distaccato mentre quello di Percy era livido di rabbia.
Senza ascoltare altro si avvolse la sciarpa al collo e uscì di casa sbattendo la porta e lasciando, più arrabbiato che mai, il fratello.
Lui sapeva perchè si comportava in quel modo, ma non lo avrebbe mai ammesso che anche suo fratello era innamorato di lei.
Anzi, non lo avrebbe mai accettato. Per lui era un tradimento quello da parte di Percy.
Camminò spedito verso quel luogo, con l'aria imbronciata.
Si fermò solo per pochi minuti davanti al fioraio, il tempo necessario per comprare un mazzetto di fiori da portarle, prima di andarsene, però, decise di prenderne un altro.
Non sapeva il perchè ma sentiva il bisogno di prendere dei fiori anche per Hermione.
Riprese la sua scarpinata e ai cancelli si fermò, guardò il nome del luogo accompagnato dalla parola 'Cimitero' e una smorfia di dolore gli si dipinse in viso, non era la prima volta che vi entrava, anzi, c'era stato solo il giorno prima eppure quel dolore era sempre identico a quello del primo giorno. Deglutendo avanzò entrando e lasciandosi tutto alle spalle, quel luogo era così calmo e sereno a modo suo. Avanzò fino a quando non scorse il posto in cui riposava lei, era il più colorato di quella collinetta, c'erano fiori di tutti i tipi. S'inginocchiò scostando qualche petalo caduto e un po' di polvere dalla foto in bianco e nero della ragazza, sorrise vedendo il sorriso allegro e spontaneo di quella foto, prese il mazzetto di fiori e lo poggio in uno dei piccoli vasi vuoti accanto alla sua foto.
"Hei, Danielle, come va?" domandò poi, poi si diede dello stupido: lei non poteva rispondergli.
E mai gli avrebbe risposto, sospirò ma continuò comunque a parlare "Sai, a me ultimamente va molto male, se non di merda. Mi sento più perso del solito e tornare in paese non ha fatto che peggiorare tutto" spostò qualche fiore appassito "Oggi ho deciso di portarti dei fiori diversi dal solito, ho deciso di lasciar perdere le peonie che ti piacciono tanto, giusto per cambiare. Ti ho portato dei giacinti color porpora, che poi non ho mai capito che colore sia in realtà porpora, non è nè un viola nè un blu. Una volta mi dissero che questi fiori significano Perdono ed è quello che ti chiedo io ogni singolo giorno, perdonami per ciò che ti ho fatto" sospirò sfiorando le Viole "Queste invece sono delle Viole, anche se sfumano più nel blu, stanno a significare fedeltà e questo è..." guardò quell'unico fiore diverso dagli altri, posto proprio al centro del mazzetto nel vaso "...questo è un Anemone e significa abbandono ed era la cosa che più temevo quando ti ho conosciuto: quella di perderti, avevo paura di un tuo abbandono. E ora che l'ho vissuto - e che sto ancora vivendo - ho paura di non riuscire a superare tutto ciò" si alzò da terra pulendosi i jeans scuri dalla terra e sospirò ancora "Tu..." fu un sussurro appena udibile ma lui lo distinse nitidamente, si girò, era teso e ciò si vedeva perfettamente "Tu... che ci fai qui?!" chiese ancora la sua voce, Fred guardò il ragazzo davanti a lui "C-ciao Draco" salutò lui sotto lo sguardo vigile e severo del ragazzo, i suoi occhi grigi sembravano scavarlo dentro e, lentamente, svuotarlo, non riusciva a capire ciò che il ragazzo stesse provando in quel momento ma sapeva che non era niente di piacevole "Ti è stato proibito di venire qua" disse quasi in un ringhio, non sembrava il ragazzo calmo e pacato di sempre "Lo so" rispose solamente cercando di apparire meno rigido "Allora credo che tu te ne debba andare"
"So anche questo" lanciò un'ultima occhiata alla foto della ragazza e con un leggero sospiro andò via portandosi dietro quel mazzetto di fiori composto da soli Gigli bianchi.

Lost in the dark of the night //Fremione\\ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora