Il gelido guardiano di Jesse

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Il regno del cigno azzurro era governato dalla principessa Jesse, che era una vecchia fiamma del nobile e valoroso cavaliere. O meglio, quello tra Boris e Jesse, era stato un amore tanto bello e travagliato quanto a senso unico. Ad ogni modo, proprio in ricordo di quel sentimento lontano, quel gran bel fusto di Boris arrivò davanti alle porte del palazzo, convinto di poter avere un'udienza immediata non appena annunciato il suo nome, ma si sbagliava di grosso. Infatti, davanti ai cancelli, vi era un posto di blocco munito di portiere che evidentemente fungeva anche da guardiano. Anche se da dietro alla scrivania sembrava molto esile, Boris sapeva bene che non doveva abbassare la guardia, soprattutto nel mondo in cui si svolgeva la sua storia, la sua leggenda. Il viso del ragazzo era coperto dalle ombre della lunga e logora cappa scura, ma si capiva che aveva un viso minuto e molto magro. Boris gli chiese con il carisma che da sempre lo contraddistingueva, di aprirgli le porte ed annunciarlo alla principessa:
-Apri le porte, servo! Devo parlare con Jesse, é molto importante!
Il servo gli lanciò un'occhiata severa, e parlò appena, carico di fierezza propria:
-E tu chi saresti? Con quanta arroganza pretendi di essere annunciato se non ti presenti per primo?
Il servo aveva una voce bassa, sottile e neutra, quasi dolce. Allora Boris capí di non avere a che fare con un servo, ma con una serva, quindi decise di sfoggiare il suo charme e il suo sex appeal come meglio poteva.
Poggiò il braccio suo tavolino con fare sicuro e si scostò i ciuffi bianchi dal viso, portandoli all'indietro: sapeva che tutte le donne del mondo sarebbero cadute ai suoi piedi con solo quel semplice gesto, quindi decise di rendere la sua richiesta più accattivante:
- Ehi donna, che ne dici di fare un compromesso con me? Se mi lasci passare ti farò provare delle forti emozioni nella scuderia.
A quel punto la serva levò il capo, rivelando il su viso da sotto quelle vesti consunte: aveva degli occhi molto freddi, con delle lunghe ciglia bianche: il colorito della sua pelle era pallidissimo, e di certo il colore bianco dei suoi capelli non aiutava a rendere quel viso, pur avendo dei lineamenti molto dolci, simpatico o attraente. Perché, ebbene sì, si trattava del giovane viso di un uomo.
-Vuoi corrompermi con il tuo corpo? Tipico atteggiamento da stolto tutto muscoli e niente cervello. Mi spiace andare contro quelli che sono i tuoi gusti ed usi comuni, ma il corpo di un uomo non rientra nei miei desideri carnali. Inoltre verrai punito per aver cercato di corrompere una guardia reale. Seguimi nelle scuderie, ti assicuro che ci saranno per davvero delle forti emozioni.
Il ragazzo fece un gesto e incatenò il nostro valoroso eroe con una catena spiritata, che lo costrinse a muoversi senza riuscire a padroneggiare il proprio corpo. Seguendo il servo verso le scuderie, Boris faceva piccoli e veloci passi per restare in pari con l'andatura rapida della sedia a rotelle del giovane guardiano, che non aveva notato al di là del tavolo dove era la sua posizione.
Cosa succederà al nostro impavido eroe adesso? Tutto nel prossimo capitolo.

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