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Centodieci giorni prima

In Arizona fa così caldo che i vestiti ti si appiccicano addosso.
Solo all'aperto, però.
Anche se la stagione calda sta per finire sono contenta, poiché l'inverno mi piace.
La neve, il ringraziamento e il Natale, un giorno dove si sta in famiglia.
Quest'anno sarà diverso perché la mia famiglia ora non è più unita come prima.

Smetto di pensare al Natale, tanto mancano ancora due mesi, e decido di mettermi a leggere un po'.

La mia lettura viene interrotta da una telefonata.
Mio padre.
Decido di rispondere perché è da un po' che non lo sento.

"Ciao papà."

"Ciao tesoro come stai?" La sua voce è  un po' strana, credo che mi debba dire qualche cosa.
Quando ero piccola, se mi doveva dare delle notizie, cambiava tono di voce.
Come quando è morto mio fratello.
È stato lui a dirmelo, perché la mamma non ce l'avrebbe fatta.
Quella volta la sua voce era cupa, si sentiva che era triste.
Questa volta no.
Magari doveva darmi una bella notizia.

"Bene, mi devi dire qualcosa papà?"

"Beh, si tesoro. Spero che non ti dispiaccia ma..."

"Dimmi."

"Mi sto per sposare."

Cosa, mio padre che si sposa di nuovo?
Poi, così presto dopo che la mamma lo ha lasciato.
Chissà da quanto tempo la tradiva allora.

"Come...ti stai per sposare?"

"Si tesoro spero che tu non sia arrabbiata. E ti prego non dire niente a Ashley, non deve saperlo."

"Ma come non posso dire niente alla mamma?"

"Non farlo. Ora devo andare. Ti voglio bene tesoro."

"Ma pap-"
Non mi lascia neanche finire la frase che attacca il telefono.
Una lacrima sgorga dai miei occhi e mi scende piano sulla guancia.
Non avrei mai pensato che papà si potesse risposare, dopo la mamma.

Non riesco a continuare la lettura così decido di andarmi a fare un bagno caldo.

Regolo l'acqua e appena finisco di spogliarmi, entro.

Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dai miei pensieri, anche se sono negativi.
Come sarebbe a dire che si sposa, se appena un mese fa io e mia madre siamo andate via?
E come può pretendere che io non dica nulla alla mamma?
Delle lacrime mi rigano il viso, e mentre faccio per confonderle con l'acqua della vasca, sento il mio telefono che squilla.

Esco in fretta dalla vasca prendendo un asciugamano e mi avvolgo il corpo.
Spero solo che non sia mio padre,  considerando che mi sono affrettata inutilmente ad uscire dalla vasca, in quanto non ho più intenzione di parlargli.

Quando invece leggo " Cam" sullo schermo, sorrido istintivamente.
Abbiamo litigato e non ci parliamo, però.
Lui è un po' come se fosse la soluzione ai miei problemi, come se fosse sempre pronto a tirarmi su il morale e, in un modo o in un altro, Cameron rimane per me una persona speciale.

"Hey" rispondo.

"Maddy, ma si può sapere perché non rispondi ai messaggi?" Esclama sembrando una ragazzina sclerata.

Ridacchio e dico "Ero a fare un magnifico bagno prima che tu iniziassi a rompere."

Lo sento sorridere quando mi dice "Ah si?" Con un'aria di sfida.

"Esattamente."

"Quindi se ti dicessi che ho preso due biglietti per il concerto di Ed Sheeran torneresti in bagno?" Dice tutto d'un fiato.

Inizio a litigare con me stessa mentalmente.
Starà scherzando, ma non credo sia così stronzo... se non sta scherzando, è tardi, perché ho sentito una fitta allo stomaco e le gambe mi tremano per l'emozione.
Non riesco a parlare.

"Ci sei?" Mi domanda, e lo sento ridacchiare al telefono.
Decido di dirgli ciò che sembra più ovvio.

"Non è divertente, Cam"

"Infatti, è elettrizzante! Ti rendi conto? Al concerto di Ed! Io e te." Mi dice con un tono felicissimo e quasi resto paralizzata.

"Giurami che sei serio!" Esclamo, sentendo il cuore battere più veloce del normale.

"Mi sembra ovvio", sputa, con un pizzico di delusione nella sua voce.

Lancio un urletto di gioia "Oh mio dio Cam! Ma come ci sei riuscito? Ti adoro lo sai vero? Ma quanto hai speso? Non dovevi!"

"Wow calmati" mi dice e lo sento ridere " È fra un mese e stavano finendo, ho fatto in tempo."
Siamo entrambi innamorati di Photograph, e ne abbiamo sentite altre di canzoni sue, quindi perchè non portarti con me, sapendo che sarebbe anche una scusa per far pace?" Mi domanda ammiccando. "E a proposito di questo," continua poi "Mi dispiace per tutto, piccola, non volevo esagerare così. È la tua vita e decidi tu per te stessa. Ti voglio bene."

"Sei fantastico", gli dico, senza pentirmene.

"Lo so, Maddy."

Sto sorridendo come una scema dall'inizio della chiamata.

"Vado adesso, ci vediamo domani a scuola" mi dice.

Sospiro. "Ciao Cam" gli dico chiudendo la telefonata.

Avevo detto che mi avrebbe tirato su di morale, e così è stato.
L'unica persona con cui non parlavo per averci litigato, è stata in grado di farmi sorridere.

Non sarò mai sola e triste finché ci sarà lui con me.

Photograph | Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora