La scoperta sconvolgente

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Due anni prima:

Josh

Gli allenamenti come ogni pomeriggio mi stressano. Però faccio tutto con piacere, perlomeno sono felice delle fatiche e il tempo speso nel football, nonostante tutto riesce a rendermi orgoglioso di me stesso.
La macchina di mia madre non è nel vialetto, questo mi fa intuire che sarà con le sue amiche, non che sia a lavoro, perché già è fuori orario. Inserisco la chiave nella serratura, non sono sicuro che la casa sia vuota, so soltanto che nemmeno Lucy deve essere qui, perché era stata invitata da Meghan. Sono più tranquillo a sapere che esce più spesso, averla tenuta sempre al mio fianco aveva avuto anche degli svantaggi per lei, come non aprirsi con gli altri ragazzi della nostra età. Tutto sembrerebbe normale, tranne una stanza: l'ufficio di Peter.
Si sentono delle voci provenire da lì, è molto strano visto che pensavo fosse a lavoro. Cosa ci sarà di male nel dare un'occhiata?
«Non è stato un incidente!», sento dire a qualcuno, ma non conoscendo il discorso non riesco a capire.
«Potevano uccidere la mia bambina! So che c'entrano loro con questo!», grida Peter al telefono. Devo collegare i pezzi del discorso per poter capire. Uccideranno ancora, ma non toccherà a mia figlia. «Ho già perso mia moglie, non voglio perdere pure lei» , dice infine.

Sono sempre più confuso. Sta parlando di Lucy o di qualcun'altro? Per sua moglie per chi si riferisce?  Sento dei rumori da dietro la porta, così faccio un passo indietro per sfuggire e non farmi vedere, ma a quanto pare è troppo tardi. Sono stato beccato.
«Tu che ci fai qui?» . Dal suo volto sembra molto arrabbiato, questo peggiora solo la situazione.
« Stavo andando in camera, tornavo dagli allenamenti..» , dico giustificandomi, però le gambe iniziano a tramarmi per la paura.
«Hai sentito tutto, non è così?» , chiede, ma resto in silenzio. Magari riesco a passarla liscia.
Però non penso sia stata una buona idea, chi tace acconsente, in fondo..
«Non devi farne parola con nessuno! Nemmeno con tua madre e soprattutto con Lucy. Stai molto attento!» , mi grida contro, ma così non fa che spaventarmi.  Adesso so che quello che ho sentito non è una bugia.
Sono spaventato per ciò che può succedere se parlassi. Tengo troppo a mia madre e quindi non ho scelta. Annuisco e mi allontano in silenzio.
Non c'è nulla che io possa fare.
Qualcuno è stato ucciso, di questo ne sono certo.

Il problema è, chi?

UN DISASTRO CHIAMATO AMORE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora