ꜱᴇᴄᴏɴᴅᴏ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ

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𝓛𝓾𝓬𝔂

Sono le dodici del mattino e sono immersa tra miei cuscinetti bianchi e rosa. Esatto rosa, so che è un colore banale. La maggior parte delle ragazze odia, però non posso farne almeno. Sono troppo comodi! Disgraziatamente ho molto sonno, questo perché non è mia abitudine andare a dormire così tardi. Ho assolutamente bisogno di bere del caffè! Ecco la risposta esatta.
Sblocco lo schermo del cellulare, per vedere se Meghan mi ha contattata, ma non c'è nulla, ciò è molto strano.
Potrei perfino pensare che sia sparita.
Scendendo le scale mi accorgo di essere avvolta da un silenzio quasi tombale. Sicuramente Josh dorme, oppure non è nemmeno tornato. Non resta che chiedermi dove siano mio padre e Mary.
Accanto al frigo c'è un foglio, che sembra essere destinato proprio a me.

Io e Mary siamo dai nonni.
La cena è in frigo.

Guardando la calligrafia, la riconosco subito, è di mio padre.
Sembra abbia trovato un'altra scusa per non essere a casa nemmeno oggi. Una volta è per il lavoro, un'altra per i nonni. Ancora mi chiedo, quando rimanderà tutto per restare un po' con me?
Tutto termina con un'unica conclusione. Sarò costretta a restare a casa con Josh. Mi rivolgerà la parola? Suppongo di no, infatti non fa che evitarmi. Inizio a sentire dei passi dietro di me.
Questo significa che qualcuno si trova alle mie spalle. Mi volto, notando la sua figura completamente assonnata. Ha ancora i resti della sbornia di ieri.
«Siamo soli. Sono andati dai nonni!», esclamo, senza scendere nei particolari.

Entra in cucina, con addosso dei pantaloncini neri, con delle righe bianche nella parte inferiore, ovviamente sopra è a petto nudo. Poteva almeno avere la decenza di mettersi qualcosa addosso. Faccio l'indifferente. Mi verso un po' di caffè all'interno della mia amata tazza. In realtà ho molte tazze, sono tutte diverse tra loro. Quella che ho fra le mani è gialla, con la scritta HAPPY in verde.
Questo mi fa quasi sorridere, perché adesso sono tutto tranne che felice. Lascio perdere la tazza, per concentrarmi sulla sua tartaruga.
Aspettate, da quando ha una tartaruga?

Mi ricordo che da piccolo era solo pelle ossa, ma ora che l'osservo con attenzione non è più piccolo. Sarà meglio pensare ad altro, prima che mi strozzi con il caffè.
Annuisce alle mie parole. Si siede sul divano appoggiando i piedi sul tavolino. Prende il suo cellulare e incomincia massaggiare. Lo capisco dal modo sincronizzato in cui muove le dita. Chissà a chi starà scrivendo, sicuramente a qualche sua amichetta. Giustamente lui non ha amiche. Le ragazze le porta solo a letto. Purtroppo la sua grande fama è arrivata fino alle mie orecchie.
Per sciogliere il ghiaccio, decido di chiedergli come stia, per provare a dialogare come tutte le persone normali.
«Tutto ok?», chiedo in un tono molto gentile, per evitare di farlo innervosire.

«Certamente, ma sicuramente non meglio di te! Con Steve alla fine vi siete appartati immagino!»
Wow. Quindi il problema è questo! Pensa sul serio che farei una cosa simile?
La cosa che mi ferisce di più, è che non è una domanda, perché è quasi certo che sia andata così. Il sangue mi arriva fino al cervello.
Il lume che mi era rimasto è svanito. Neanche il tempo di rifletterci, poiché la mia mano si appoggia in modo immediato sul suo volto.
Spero con tutta me stessa, che si sia fatto male. Perché io si, eppure molto. Cerco di non farmi vedere, mentre inizio a muovere la mano per alleviare il dolore .
«Non sono come le puttanelle che conosci!», grido contro di lui.

Detto questo, corro dritto in camera mia, infatti rimango lì dentro senza uscire. Non voglio proprio vedere la sua faccia, perché potrei avere una ricaduta e alla fine picchiarlo sarà la prima cosa che farò. Prendo in considerazione l'idea di far scorrere il tempo leggendo un libro. Almeno la lettura mi aiuta ad evadere dalla realtà in cui mi trovo, per crearne un'altra parallela.
In questo istante ho bisogno di scappare da questa prigione, al più presto.
Le ore scorrono e non ho nemmeno pranzato. Ho solo bevuto del caffè.
Sono sicura che mi terrà sveglia più del dovuto. Appena Josh se ne sarà andato uscirò fuori per mettere qualcosa sotto i denti, ma prima di ciò resterò qua dentro a leggere.

UN DISASTRO CHIAMATO AMORE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora