Un rifugio

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Rachel si voltò di scatto: -Che c'è?-

-Tu abiti qui e conosci la zona, no?-

-Sì, perché?-

-Vorrei sapere: Michael Smith non abita da qualche parte qui vicino?-

-Sì, perché lo vuoi sapere?-

-É s-stato rapito e magari a c-casa s-sua ci sarà- respirò profondamente per evitare di balbettare -qualcuno da avvisare-

-Giusto ottima idea!- disse lei.

-Grazie...dov'è la sua casa esattamente?-

Jack avrebbe dovuto saperlo, ma suo padre aveva comprato quella villa da meno di un mese e fino al giorno precedente, lui non c'era mai stato ecco perché aveva un disperato bisogno di indicazioni. Appena arrivato là avrebbe chiamato la polizia che gli avrebbe sicuramente creduto se avessero visto il numero dal quale stava chiamando.

-Che ne dici di andarci insieme?- chiese Rachel.

-Va bene, solo una cosa: vorrei evitare la strada...credo che i rapitori siano ancora lì-.

-Beh ecco...se vuoi evitare la strada, dovrai seguirmi lungo un sentiero che ci porterà esattamente davanti a quella casa-.

-Ci sto-

Rachel sapeva di non potersi fidare, ma Jack sembrava spaventato a morte. Certo lui cercava di utilizzare un tono calmo e di sembrare estraneo a quella situazione, ma lei poteva vedere i suoi occhi rossi e lucidi e sentire la sua voce tremante: quel ragazzo aveva bisogno di aiuto.

Lei iniziò a camminare lungo il torrente che scorreva in una gola tra i lati delle due colline. Jack non sapeva se seguirla o no, ma non avendo altra scelta, lo fece. Camminarono a lungo nella fanghiglia del ruscello, quando questa si aprì in una radura ovale.

Un tronco caduto faceva da ponte sul rio, i suoi vertici toccavano i fianchi delle colline e ovunque c'erano piccoli fiori bianchi simili a campanule. Sopra il lato destro del tronco pendeva un pigro ramo di nocciolo dalle foglie verdi. Era davvero un bel posto. Sembrava uscito da un libro di favole.

Rachel scavalcò il tronco e ritornò a camminare nel torrente 
-Quando ero piccola i fiori qui non c'erano...sono spuntati qualche anno fa, sai?-.

-Boh se lo dici tu...ah!-.

Rachel si fermò di scatto e si voltò verso di lui: -Che succede?-

-Mi sono punto-

-Con cosa?-

-Con queste piante del cavolo!-

-Calmati- rispose lei mentre gli si avvicinava.

Quando guardò la pianta che lo aveva punto scoppiò in una grossa risata. Ciò diede fastidio a Jack "cosa c'è da ridere?" pensò.

-Ahahah...quella pianta è un'ortica-

-E perché la cosa ti diverte tanto?- chiese lui seccato sia per le risate, sia per il prurito.

-Se fai tutte queste scene per un'ortica, credimi c'è di peggio...dai su alzati-.

Jack si alzò. Nessuno prima di allora lo aveva mai preso in giro. Quella fu la prima volta e di certo non gli piacque.

Camminarono ancora per un po' nella gola e dopo poco si ritrovarono davanti ad una parete di terra a forma di anfiteatro greco. Era evidente che ci fosse stata una frana, anche perché quel burrone era coperto con un enorme telo sormontato da una rete metallica.

-Qui c'è stata una frana qualche anno fa...non so perché abbiano piazzato qui questa rete...forse per impedire che caschi giù la strada...-. disse Rachel che rimase per un po' in silenzio a fissare il paesaggio.

 JackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora