Risveglio

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-Cos'è successo a questo ragazzino?- chiese il dottor Packard, primario di ortopedia.

-Un proiettile ha distrutto questa costola, come puoi vedere. Ho sistemato il polmone, ma ora mi serve che tu rimetta quella costola dove deve stare ok? Questo ragazzo ha rischiato fin troppo- rispose la dottoressa Evans.

-Da quanto non dormi?- chiese lui intuendo che il tono irritato di lei fosse dovuto alla stanchezza.

-Non so...tanto, ma questo ragazzo ha bisogno di aiuto-

-Capisco, fammi vedere-

-Il colpo ha diviso la costola in due...dovremo fare attenzione in ogni caso, potrebbero esserci schegge che potrebbero causare danni seri.-

-Ok, rimediamo-

-É il figlio di Michael Smith, l'attore, non so se hai avuto il tempo di vedere le notizie-

-No, cosa gli è successo?-

-É stato rapito una settimana dopo il padre e un pazzo lo ha ridotto in questo stato. Non si sa perché-

-Come si può fare del male ai ragazzini? É una cosa che non capirò e tollererò mai. C'è suo padre? Qualcuno può tenerlo aggiornato?-

-Il padre è stato arrestato, lo porteranno qui più tardi. Nessuna notizia sulla madre-

-C'è qualcuno che sarà qui sicuramente quando si sveglierà?-

-Sì...una ragazzina che dice di essere sua amica. Ha parlato a lungo con la polizia e quando è arrivata qui sembrava molto scossa-

-D'accordo per quanto riguarda quei lividi...-

-Niente emorragie interne se è quello che vuoi sapere-

-Bene-


Jack riaprì gli occhi faticosamente. Non aveva idea di dove fosse e il petto gli faceva molto male. Era certo di avere dei tubi nel naso, ma non sapeva perché. Una figura entrò nel suo campo visivo.

-Rachel...-

-Ciao Jack...come ti senti?-

-Dov'è mio padre?-

-Sta bene, tornerà presto vedrai...deve solo sistemare alcune questioni burocratiche-

Jack era stanco e dolorante. Non desiderava altro che stare meglio e riabbracciare suo padre, ma sventuratamente doveva aspettare. Chiuse gli occhi, ma non si addormentò.

-Grazie per avermi salvato la vita...sei stata coraggiosa. Grazie...grazie davvero-

-Tranquillo Jack, riposati parleremo poi-


-Vi prego voglio solo sapere se mio figlio sta bene! Ehi! Vi prego- gridava Michael.

Un poliziotto passò in quel momento vicino alla sua cella, senza degnarlo di uno sguardo.

-Ehi, mi scusi ma devo sapere se mio figlio sta bene, ok? La prego...abbia un po' di pietà, ho già risposto alle vostre domande!-

L'uomo sospirò -Signore si calmi...appena saremo informati, le faremo sapere qualcosa-

Michael annuì. In quel momento Scott entrò con aria sicura.

-Agente apra subito quella cella-

-Mi scusi signore, ma lei non può stare qui e-

-Sono un agente dell'FBI e quest'uomo è innocente, lo chieda al suo superiore se non mi crede-

-Ha ragione lui Tyler, libera quell'uomo- disse lo sceriffo Price.

 JackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora