L'uomo misterioso

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Jack non disse una sola parola, ma si alzò e la abbracciò cominciando a piangere sommessamente. Era stanco di ripetersi di non farlo e ora ne aveva bisogno come non mai. Rachel era molto confusa, ma cercò di rassicurarlo e non smise di accarezzargli la nuca per calmarlo.

-Ho fallito...- disse Jack dopo pochi minuti -Non l'ho salvato-

-Mi dispiace Jack-

-A-avevi ragione tu...e ora-e ora mio padre è spacciato...io...quell'uomo mi ha quasi ucciso e...e-

-Calmati e raccontami come sono andate le cose-

Lui obbedì, mentre lei lo fece sedere accanto a sé. Ascoltò senza mai interrompere e alla fine lo abbracciò forte.

-Tranquillo, qui sei al sicuro-

-Sono inutile...quel giorno in cui mi ero perso in città...la fermata del pullman era davanti agli Infinity Studios e...e...io non l'ho visto...magari lui mi stava chiamando e io non l'ho sentito-

-Jack non è colpa tua. Quei criminali avranno fatto attenzione a nasconderlo molto bene, non lo avrebbe notato nessuno!-

-Penso che se non mi avesse abbracciato avremmo avuto il tempo di uscire entrambi da lì...io...cavolo perché lo ha fatto?-

-Era felice di vederti vivo e vegeto ed era anche preoccupato per te, magari-

-Non avrebbe dovuto...a quest'ora avrebbe già parlato con la polizia e sistemato tutto-

Rachel gli mise una mano sulla spalla -Jack tuo padre ti ha salvato la vita facendoti uscire il prima possibile da lì, ha fatto la cosa giusta-

Jack fissava il vuoto. Aveva smesso di piangere da un po', ma i suoi occhi erano ancora arrossati. Rachel notò che la sua espressione era cambiata. Ora era decisamente furioso.

-Io vado alla polizia- annunciò deciso.

-Cosa?-

Lui scattò in piedi -É tutto quello che posso fare! Mi ha detto dove lo tenevano magari mi aiuteranno-

-Jack io non credo che dopo ieri sera lo terranno ancora lì...ormai tu lo sai dunque gli conviene spostarlo-

Jack sospirò, poi il suo atteggiamento cambiò e divenne più adirato. -Possibile che nessuno, nessuno se ne sia accorto?!!- gridò.

-Piano...al mattino c'è così tanto silenzio che potrebbero sentirti!-

-Che me ne frega! Che sentano pure io ormai...non so come muovermi...non so come poter sopportare tutto questo-

-Calmati!- gridò lei più forte. -Faremo così: andremo agli Infinity Studios e...- sospirò. Non aveva idea di cosa due sedicenni potessero fare contro chissà quanti criminali organizzati e armati.

-Rachel?-

-Sì?-

-Coraggio vai avanti, dimmi qual'è il piano-

-Ehm...non lo so...io-

-Lascia stare- la interruppe lui -Senti io mi cambio così ti ridò questi vestiti e...e poi non lo so...vattene a casa se vuoi. Penseremo a un piano più tardi-

-Forse hai ragione...la polizia è la nostra unica soluzione-

-Allora andiamoci subito! Tu puoi guidare no?-

-Certo...tu fai così: inizia ad incamminarti lungo la strada e io ti verrò a prendere così i miei non ti vedranno-

-D'accordo, grazie-

 JackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora