First time

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Non potevano far a meno di sentirsi veramente in paradiso, ma si sa che niente dura per sempre, tutto prima o poi finisce solo loro non pensavano che potesse finire così presto, ma sopratutto no pensarono che potesse finire così.
Quando tutto sembra andar bene per la prima volta non pensi al peggio. Pensi solo a quanto sia bello tutto ciò. Ti godi il momento, lo assapori bene sperando di provare tutto ciò ancora una volta.
In pochi secondi mikey si trovo per terra con il naso sanguinante mentre si contorceva dal dolore.
Ashton non riuscì a capire cosa fosse accaduto, fino a quando non alzò lo sguardo dal suo corpo rannicchiato per terra e notò un signore che li stava guardando in modo disgustato.
Ashton non capiva chi fosse anche se gli bastò fare uno più uno per capire che era stato suo padre.
Lo sguardo di Ash passo da confuso ad arrabbiato e schizzò immediatamente in piedi mettendosi davanti a Michael per proteggerlo.
-Che schifo!- I pugni dell'uomo erano così stretti da far diventare le nocche bianche, i muscoli della faccia erano tesi e il respiro irregolare ed Ashton non era da meno,era schifato da quello che aveva appena fatto.
Mike si alzò lentamente sentendo la testa girare leggermente. La mano era ricoperta di sangue e così anche la maglietta.
Ash a quella vista non poter far altro che preoccuparsi per lui, fece uno scatto veloce e piombo su di lui.
-Tutto okay?- Mormorò piano guardandolo dritto negli occhi. Michael annuì e questo fu tutto ciò che ricevette come risposta.
Nessuno dei tre credeva a quello che aveva detto il più piccolo e il padre di Mike fu abbastanza felice di veder suo figlio contorcersi dal dolore e questo mandò ancora più in furie il maggiore che pur mantenendo la calma non riuscì a non spintonarlo via ma purtroppo il padre di Mike capì in anticipo ciò che Ash aveva intenzione di fare e schivò la spinta facendogli perdere l'equilibrio e si piegò leggermente e in quell'esatto momento sentì una fitta alla bocca dello stomaco, dovuta al ginocchio dell'uomo che lo colpì forte.
- Siete dei froci e come tali dovete morire! - Urlò incazzato.

Mike a quel punto non ci vide più dalla rabbia e sentendosi impotente davanti a quella situazione non poté far altro che piangere e urlargli contro di tutto e di più, cominciò a rinfacciargli le cose, aveva colpito Ashton e questo non gli piaceva.
Poteva colpire lui, usarlo come un sacco da box ma non doveva toccare Ashton.

Mentre piangeva, dalla rabbia, e urlava cominciò a tiragli spinte sempre più forti per farlo uscire da camera sua e fortunatamente ci riuscì.
Appena sentì la porta chiudersi si lasciò cadere accasciato alla porta e continuò a piangere disperato per tutta quella situazione. Pianse, perché quella situazione gli stava sempre più stretta e non ce la faceva più.
Ashton, che nel frattempo si rialzò sentendosi meglio e sentendo il respiro tornare regolare, cominciò ad aprire qualsiasi armadio fino a quando non trovò un borsone e cominciò a infilarci alcuni vestiti e lo stretto necessario.
Michael lo guardò finire di preparare la "valigia".
-C-che stai facendo?- Singhiozzò il più piccolo.
-Ti porto via da qua.-
-C-cosa?!? No!- Michael si alzò immediatamente in piedi e lo fermò.
-Lasciami! Non puoi stare in questo posto con questa gente!- Sbraitò il biondo incazzato.
Michael vedendolo in quello stato ebbe veramente paura di lui e indietreggiò allontanandosi da lui e lasciandolo finire.

Appena finí la valigia ashton lo prese per un polso e lo trascinò fuori dalla casa fino alla propria macchina. Mike non disse niente, anche se gli uscirono alcuni gemiti di dolore, e si lasciò dominare dal più grande per paura della sua reazione se si fosse opposto a lui.

Il tragitto verso casa fu molto silenzioso, mike guardava fuori dal finestrino con gli occhi gonfi e ancora la faccia sporca di sangue.
Ashton invece tenne la presa salda sul volante, le mani lo stringevano talmente tanto forte che le nocche erano bianche, che piano piano con l'avvicinarsi a casa propria si allentava e i muscoli si rilassavano.
Si poteva ben vedere che era molto più rilassato, la rabbia era quasi scomparsa del tutto anche se adesso si sentiva arrabbiato con se stesso perché aveva appena realizzato come aveva trattato Mike poco prima.
Entrambi non avevano voglia di parlare, non perché erano arrabbiati l'uno con l'altro ma perché nessuno dei due sapeva bene cosa dire.
Durante il tragitto avevano provato a rompere il silenzio, ma niente, le parole non uscivano dalla bocca.
E per entrambi era frustrante.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 03, 2016 ⏰

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