Le guardie che tiravano le catene rimasero in silenzio per tutto il tragitto, ma Sheereze non aveva il coraggio di chiedere nulla.
Il sole continuava a battere insistentemente sulla strada, praticamente senza ritegno.
In altre giornate, in altri momenti e, forse, in altri luoghi, Sheereze avrebbe apprezzato un sole così caldo e un cielo così azzurro.
In quel momento, pensava solo al dolore per le bruciature, e a quello dell'osso dei polsi, che sbattevano sulle catene.
Le due guardie armate la tirarono via dalle scale, scendendo per una viuzza secondaria rispetto al tempio.
Le canzoni rituali che permeavano dalle pareti si affievolirono sempre di più, mentre percorrevano un vicolo che ne rasentava le mura più esterne, la principale difesa dei membri del clero che si occupavano del luogo di culto.
Una bambinetta Khoole, con una capretta legata ad una corda, la guardò di sottecchi, mentre attraversava in senso opposto la via. Probabilmente consegnava a qualche ricca famiglia il pranzo di quel giorno, e stava ben attenta affinché la capra evitasse buche e ciottoli particolarmente scivolosi.
La bambina le sfiorò il collo, e Sheereze osservò quei suoi occhi grandi, enormi pozze color azzurro.
Ne rimase incantata.
I soldati si accorsero dello sguardo che intercorse fra le due, e badarono bene a tirare ancor di più la catena di Sheereze, e a spingere via la bambina con l'asta della lunga lancia.
La piccina capì al volo, e corse via impaurita, voltandosi ogni tanto per assicurarsi che la distanza fosse abbastanza da darle un po' di vantaggio in caso di fuga.Sheereze abbassò la testa, rassegnata; l'ultima cosa che voleva fare era rovinare la vita ad un'altra persona.
In tutta la sua esistenza, aveva sempre tentato di essere trasparente, invisibile sia agli altri che a se stessa, provocare e provocarsi meno seccature possibili.
Ultimamente non ci stava riuscendo molto bene.Finalmente, le guardie si fermarono, e con esse Sheereze.
Il piccolo vicolo si era concluso di fronte ad una porta di legno di un palazzo fatiscente.
Doveva essere stato bello un tempo, il marmo rosa era quantomeno autentico, ma ruvido e opaco, in alcuni punti sbeccato e cadente.
Le finestre di forma quadrata non avevano più vetri, o ne possedevano qualche frammento ancora miracolosamente in piedi.
Sembrava un palazzo principesco lasciato all'incuria da molti, moltissimi anni.
《Ijshk ike?》domandò il soldato di destra al compagno.
È questo?
Il compagno annuì quasi impercettibilmente, e frugó qualche secondo nella bisaccia di pelle, prima di estrarne una piccola chiave dorata.
Sheereze, dietro al velo, riusciva a distinguere abbastanza bene un simbolo, forse una stella, nella parte che andava inserita nella serratura.
Una chiave a forma di stella.
Era chiaro, ormai.
Quei due avevano ingannato il carceriere con chissà quali promesse, magari avevano anche pagato dei soldi per poterla prendere.
Speravano di venderla al mercato degli schiavi delle Sette Libere Città, ecco il perché della chiave a stella e del palazzo in rovina.L'avrebbero tenuta lì fino alla partenza di una nuova nave schiavista, e poi avrebbero sicuramente trovato un compratore abbastanza ricco da prenderla.
Sheereze pensò, con orrore, ai bordelli schiavisti di Kodjassha, famosi in tutto il Continente per il loro altissimo costo.
《Dove mi state portando?》riuscì a dire, tremante. Uno dei soldati si avvicinò alla porta e infilò la chiave nella serratura.
Si percepiva chiaramente il rumore degli ingranaggi che scattavano uno ad uno, fino a quando la porta non si aprì lentamente, cigolando.
《In un posto migliore rispetto a quello a cui eri destinata》si limitò a rispondere una delle guardie, tirandola dentro con sé.
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Le Cronache Dei Quattro Regni- Il Sud Infuocato
Fantasia⚜ Primo libro ⚜ Cronache dei Quattro Regni Il Continente, distesa inimmaginabile di terra, è diviso da sempre. Il Sud Infuocato e il Gelido Nord si combattono e si odiano dalla notte dei tempi. Ognuno vive la propria vita separatamente, c...