38.

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"Gemma?" Chiede mia madre abbastanza stranita.

"Nulla." Vedo che continua a trattenere risate e poi beve un bicchiere d'acqua. Mi conferma la sua stupidità; se beve mentre ride non credo che ne uscirà viva.

La cena prosegue in tranquillità, nessuna delle due fa domande ambigue, anche se ogni tanto vedo mia madre che fissa per alcuni secondi me e Louis. L'importante è che non facciano domande che non devono fare.

Dopo cena aiutiamo mia madre a sparecchiare, alla fine Gemma mi chiede di avvicinarmi da lei.

"Sorellina, oggi sei particolarmente rompi palle." Le dico facendole una linguaccia. Mi da un pugnetto sul petto.

"Tu invece sei particolarmente simpatico. Come sempre."

"Dimmi tutto." Gli dico io per andare al punto.

"Ah, giusto. Fate troppo casino?"

"Eh?"

"Tu e il gatto." Ma è seria?

"Tu stai male."

"Tu e Louis, testa di merda. Fate troppo rumore. Vi sentivate un sacco."

Okay. Ora non so se potrei affogarmi con la mia stessa saliva per l'imbarazzo o per la non chalance con cui l'ha detto. Nel dubbio, sono rosso come un peperone e non riesco a spiccicare una risposta sensata.

"Tranquillo, non dirò mai a mamma che stavate scopando come due conigli."

"Non stavamo facendo l'amore." Sottolineo. "Stavamo..."

"Okay, okay. Non mi interessa. Mamma non saprà nulla."

"Ho i miei dubbi."

"Perché non ti sei messo il fondotinta?"

"Due palle questo fondotinta."

"Sei tutto viola, l'hai visto?"

"No, io vedo tutto azzurro." Rispondo cercando di sembrare simpatico. Faccio schifo.

"Mamma ve li stava guardando tutta l'ora."

"Che cosa?"

"I succhiotti, coglione!"

Louis si avvicina a noi. Auguro la buonanotte a mia sorella e ci dirigiamo su in camera. Tutto quel casino per dei succhiotti? A volte si scorda che non ho più tredici anni e non c'è bisogno di nascondere dei succhiotti.

"Harry, ho sonno."

"Anche io."

"Allora vieni qua, o vuoi lasciarmi da solo?" Mi fa troppa tenerezza. Non lo lascerei mai da solo, la mia felicità dipende da lui. Probabilmente in maniera quasi eccessiva direi, ma non importa.

Non mi sono accorto che sono ancora in piedi, Louis si mette in piede davanti a me e prima che mi abbraccia lo prendo per le braccia elo faccio cadere con me sul letto.

L'unico problema è che lui è caduto con il culo in terra e sta facendo di tutto per non imprecare.

"Harry, sei uno stronzo." Mi dice alzandosi mettendosi una mano nel punto dolorante. Non dovrei ridere, però lo faccio. Oops.

"Ti fa male il culo se ti siedi?"

Okay, è una frase abbastanza brutta. Non voglio nemmeno immaginare che cosa ha capito. Mi guarda malissimo ma non mi dice nulla.

"Eh dai." Gli dico mettendomi vicino a lui. Cerco di dargli un bacio però si ritrae e mi dice "no."

"Perché?"

"Così impari a trattarmi male." Dice mettendo un finto broncio. La scena non fa altro che rendermi intenerito. Non riesce a fingere di essere offeso.

"Eh va bene, mi arrendo." Gli reggo il gioco e gli giro le spalle. L'unico problema è che io non riesco a reggere più di pochi secondi senza lui.

"Lou?"

"Mh?"

"Mi abbracci?" Gli chiedo girandomi da lui, facendo il labbruccio.

"Certo." Le sue labbra si piegano in un sorriso e mi fa cenno di avvicinarmi. Mi rifugio dentro le sue braccia, che ormai sono diventate come una seconda casa. Ma che dico, le sua braccia sono la mia casa.

"Harry, mi prometti una cosa?"

"Ovvero?"

"Promettimi che qualunque cosa succeda in futuro non ci separeremo mai."

"Lou? Mi preoccupi. Non abbiamo bisogno di nessuna promessa."

"Lo so, però.. Ho paura."

"Di cosa?"

"Di perderti." Per poco non mi mancano dei battiti. È la mia stessa paura, ma so che non sarà così.

"Non mi perderai. Te lo assicuro."

"Harry, mi conosci. Sai quanto sono insopportabile quando mi arrabbio, quanto sia noioso quando mi fisso con qualcosa, quanto sia..." lo bacio. È l'unico modo per farlo stare zitto.

"Stai dicendo un mucchio di stronzate. Hai i tuoi difetti come li hanno tutti, preferisco avere a fianco una persona che sa riconoscere i suoi difetti piuttosto che una superficiale, all'apparenza perfetta che fa di tutto per trovarsi difetti inesistenti per farsi elogiare. Sappi che per me sei perfetto così come sei, difetti inclusi. Mi hai fatto innamorare di te, mi hai fatto scoprire chi sono... Ti basta per capire che devi smetterla di demolirti da solo?"

Mi guarda senza parole e in effetti lo sono anche io. Non avrei mai pensato di poter fare un "discorso" sensato con Louis davanti a me. Però non potevo permettergli di continuare ad autodistruggersi. Non ha nessun motivo per farlo, spero che ora l'abbia capito.

Ci addormentiamo dopo pochi minuti, dopo che Louis aveva finito di asciugarsi le lacrime di commozione per quello che gli avevo detto, l'uno abbracciato all'altro.

Our story. -Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora