3.

3.9K 137 17
                                    

Mi balenano un sacco di pensieri per la testa. L'idea sarebbe di mettere fine a questa confusione, ma il problema è, in che modo? Sfogarmi non è sufficiente, dovrei forse parlarne con Louis?

Forse è l'idea migliore. Qualunque cosa accada me ne farò una ragione.

"Pronto, Lou?"

"Ciao, Hazza." Sorrido istintivamente. È normale che mi faccia questo effetto, è il mio migliore amico. Giusto?

"Ecco.. Vorrei vederti, ho bisogno di parlarti."

"Certo, quando?"

"Anche adesso, se puoi."

"Sto arrivando a casa tua, ci metterò poco." Chiude la chiamata e mi lascia un po'... Non saprei. Ho paura, ora cosa gli dico? Non posso dirglielo così di getto, non mi sono nemmeno preparato un discorso!

Prima di tutto, è meglio che mi sistemi un po', sono davvero inguardabile al momento.

Ma è il tuo migliore amico.

Bene, ora parlo pure da solo. Mi rendo presentabile e nel mentre penso a cosa potrei dirgli. Oh, ma guarda un po' tu, il campanello suona.

Porca merda.

"Ciao, Lou." Ci salutiamo con un abbraccio e una sensazione strana mi avvolge letteralmente lo stomaco. Non voglio pensare nulla per ora, saliamo su in camera e ci sediamo sul letto.

"Allora, dimmi tutto, Haz."

"Non so nemmeno perché te ne stia parlando.. Forse non dovrei." La sua espressione stranita non mi permette di mantenere la mente libera, o perlomeno rilassata, perciò aggiungo "non intendevo dire che non mi fidi di te, solo che quello che sto vivendo è strano."

"Avevo capito." Accenna un sorriso. "Ma sei sicuro che me ne vuoi parlare?"

"Non lo so, Lou. Probabilmente ti avrò fatto venire qui per nulla."

"A me fa piacere passare del tempo con te, lo sai." è strano come una dichiarazione così semplice del genere potesse farmi provare le famose farfalle nello stomaco. Una sensazione di calore mi pervade il corpo. 

Prendo un respiro profondo e mi metto le mani in testa. Ci mancava solo che mi venisse un attacco di panico, giusto per rendermi più stupido ed esagerato agli occhi di Lou.

"Ehi, Haz, calmo. Non farmi spaventare." Mi mette una mano sulla spalla e inizia ad accarezzarmi per infondermi un po' della sua tranquillità, che in questo momento invidio assai.

Mi alzo in piedi di scatto. "Louis, io credo di.."

"Di?" Replica Louis.

"Lascia stare.. Non credo mi vada più di parlarne." Louis mi guarda preoccupato ma poi sembra quasi... Offeso. Offeso? No, non può essersi offeso. Mi sentirei veramente una merda!

"Okay, allora se non vuoi parlarne ritorno a casa." Cazzo, mi sono espresso malissimo e lui ovviamente ha frainteso.

"No, Lou, non intendevo quello... Ma non potresti capire. È compl-"

"Bene, non importa. Ci vediamo domani." Provo ad abbracciarlo ma respinge il mio tentativo, spezzandomi il cuore. Che stupido che sono. Potrei provare a spiegargli tutto con dei messaggi, ma probabilmente non li leggerà ora, anche perché sta guidando. E poi parlarne per messaggi non è proprio la soluzione migliore.

Mi sento più strano di prima, litigare con Louis era l'ultima cosa che avrei voluto: Ma poi, non abbiamo litigato... È stata solo una piccola incomprensione, niente di così grave, no? tutto questo casino in testa, finisco per addormentarmi fino alla mattina seguente.

Our story. -Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora