17.

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Marianna.

Sono nel mio letto. Non riesco a chiudere occhio. Come cavolo faccio? Non posso rimanere sveglia per tutta la notte.

Sento bussare alla porta

"Chi è?" dico quasi sottovoce

"Posso?"

È Fede. Ammetto che mi sento un po' in colpa. Ho abbracciato Benji quando alla fine era stato lui a calmarmi

"Entra" dico alzandomi

"Grazie"

Ci sono dei momenti in cui non so, lo stringerei fino a stritolarlo.

"Come stai?" mi chiede

Non rispondo. Lo abbraccio. Lo stringo.

"Grazie Fèfè" dico sottovoce

"Di nulla, ti va di raccontarmi un po' che cos'è successo?"

Annuisco.

Prendo il telefono, lo sblocco e gli faccio vedere il tutto.

Rimane lì, a guardarmi. Poi mi abbraccia.

"Non so come ringraziarti, Fèfè"

"Non devi ringraziarmi"

"Rimani a dormire con me?" chiedo quasi involontariamente

"Va bene, cioè..."

"Ehi, sta calmo. Se ti va rimani"

Annuisce.

Ci mettiamo sotto le coperte e ci addormentiamo, io con la testa sul suo petto e lui con una mano sulla mia schiena.

Mi sveglio la mattina seguente. E mi ricordo che devo ancora comprare il regalo a mio cugino.

Cerco di alzarmi, ma Fede mi tiene troppo stretta. E quindi è inutile.

"Federico, per favore" dico

"Altri due minuti mamma"

"Ma quale mamma? Sono Marianna, molto piacere. Ti svegli per favore? E magari andiamo a comprare un regalo per mio cugino?"

"Certo che hai una voglia di parlare così tanto di prima mattina"

"Ehi, io sono the best" non sono normale, parlo un po' italiano un po' inglese

"Mh, come faccio a sopportarti?"

"Bitch please, i'm fabolous" dico facendo svolazzare i capelli a destra e a manca.

"Dai sbrigati, che ti porto a fare colazione"

"Uh, grazie." dico entrando in bagno per sciacquarmi il viso, lavare i denti e mettere un po' di trucco.

Esco dal bagno in intimo, Fede non c'è. Evidentemente è andato a prepararsi.

Scappiamo a New York? ||Federico Rossi|| in revisione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora