Capitolo 2

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Sono passate due settimane da quella promessa.

Due settimane che non vedo Lucinda, due settimane che parlo come se niente fosse successo con Miss Jauregui.

Sono agli allenamenti di Softball.

É uno sport che mi rilassa e mi distrae.

Dovevo scegliere tra questo e il Calcio ma quest'ultimo... Beh, non fa per me.

Sono cresciuta a Cojimar, giocavo a Calcio coi miei cugini per strada e, se dovessi giocare in una squadra ufficiale, non ci riuscirei.

Per quale motivo?

Il Calcio di strada é completamente diverso, puoi fare determinate mosse o attacchi che verrebbero considerati falli nel gioco ufficiale e, punto fondamentale, puoi usare qualsiasi mezzo per fare Goal.

Ricordo un Goal che ho fatto tirando la palla contro ad un cassonetto, è rimbalzata contro un muro e poi é entrata in porta.

Se non fosse per certi limiti nel gioco ufficiale avrei scelto il Calcio.

Dimenticavo, non vi ho detto niente dall'università che frequento... e ora potrei stupirvi.

É un'università artistica.

Già... oltre ai corsi principali come Canto, recitazione e danza e altri, dovevamo sceglierne uno facoltativo e beh, tra diritto e chimica ho scelto chimica come lo hanno fatto le due mie amiche.

Le attività sportive sono obbligatorie e, al posto di fare due ore di ginnastica normale come hanno scelto Mani e Dinah io ho preferito aggregarmi ad una squadra in modo da avere anche qualche credito in più.

Ora sapete anche la scuola che frequento.

Il Coach ci da un momento di pausa ed io vado verso le panchine.

Prendo la bottiglietta d'acqua e la svito cominciando a bere.

-Milaaaaa!- é una voce di una bambina.

Mi guardo attorno e mi accorgo che uno scricciolo sta scendendo di corsa le scale degli spalti per poi entrare dalla porta vicino al Dogout.

La riconosco subito, é Lucinda.

Sorrido e apro le braccia accogliendo la bambina in un abbraccio.

-Mi sei mancata Mila- dice stringendosi a me.

-Ci siamo viste solo una volta Lucy- rispondo ridacchiando.

-Lo so ma... io... ti voglio bene- dice per poi lasciarmi un bacio sul naso.

Sorrido alla dolcezza di quella bambina.

-Anche io ti voglio bene. Scusa se non ho mantenuto la promessa- rispondo piano.

-L'hai mantenuta invece, ci siamo riviste- dice corrugando la fronte.

Sorrido e le accarezzo i capelli rispondendo con un "Hai ragione".

-¿Dónde está mamá?- le chiedo.

-está esperando para ir a casa- risponde puntando la porta del Dogout dove, effettivamente trovo la donna.

Alzo una mano e la saluto, lei ricambia con un sorriso.

-E come mai sei qui?- chiedo curiosa.

-Mamá ha detto che ti stavi allenando e così le ho chiesto se potevo venire a salutarti- risponde.

Alzo un sopracciglio curiosa.

-Come fa a sapere la mamma che ero qui agli allenamenti?- chiedo.

Thank you sweet child (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora