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"Eccoci arrivati" -dissi sollevata.
La lancetta del mio orologio segnava ancora le 8:30 .
" Bene così avremmo modo di far colazione" - ribatté Sam.
Fortunatamente, non dovevo stare molto attenta a ciò che mangiavo.. andavo qualche sera alla settimana a scaricare tensione e calorie in una palestra non molto lontana da casa mia,
addentai una brioche e ne spinsi un grande pezzo nella bocca di Samantha vista la sua paura assurda di ingrassare.
"E tu Dan cosa prendi?"- gli domandai.
Poi però mi accorsi che era sfacciatamente preso a provarci con il ragazzo che dirigeva la caffetteria della scuola.
" Incorreggibile " pensai accompagnando il tutto con una risata.
Così ci dirigemmo verso la cassa per pagare il conto e sentì dei commenti poco casti sulle nostre "gonnelline scolastiche"
Mi girai molto bruscamente per vedere chi fosse il malcapitato di oggi , 'malcapitato' perché intendiamoci, stava per litigare con la sottoscritta.
Mi girai vedendo Beck e Tyler seguiti da Leonardo.
Allora capí che era meglio lasciar perdere e che discutere con quelle 3 zucche vuote non sarebbe servito a niente se non a guastarsi la giornata.
Dopo aver pagato, presi per mano Samantha e li guardai dannatamente male allontanandomi.

"Finalmente" pensai sarcasticamente, erano arrivate le 9:15 e mi avvicinai ai tabelloni
per controllare il quadro
scolastico, " oh geografia..che palle , mi tocca subire un'ora con quella sottospecie di finta aristocratica" pensai senza dire nulla.. visto che la professoressa Wilson stava avanzando davanti a me per raggiungere l'aula.
Così mi affrettai anche io, si affrettò anche lui e ci scontrammo.
I miei libri si sparsero per metà aula e il suo stupido cappuccino al caramello misto a panna si rovesciò sulle nostre divise.
Eppure.. ricordavo questa mattina chi avesse fatto un'ordinazione del genere..alzai gli occhi e vidi un ragazzo alto, con spalle larghe, viso parecchio delineato da quel poco che si poteva vedere visto che era totalmente ricoperto di panna, i suoi occhi verdi stavano benissimo con l' incarnato e i suoi lunghi capelli mossi color castano.
Poi si pulí il volto e vidi Leonardo.
E ritornai in me.
Odiavo quel ragazzo, era parecchio presuntuoso..Non ci eravamo mai degnati di uno sguardo, le voci di corridoio spifferavano che prediligeva le more di un certo "livello".
Non credo di aver mai sentito la signora Wilson urlare così tanto davanti a quell'epico scenario.
Voleva solamente ordine e diligenza ovunque si sia trovata.
Ero completamente intimidita e a terra,ancora dolorante.. quando..
"CLARISSA ..LEONARDO..FUORI!" Urlò la Wilson.
Mi alzai di scatto e corsi fuori dall'aula senza spiccicare una minima parola di difesa nei miei confronti e me la presi con ..
" Tu..tu..stupido bamboccio..tu e i tuoi amichetti siete già stati fortunati stamattina se non vi ho ancora spaccato la faccia"
"Perché ti scaldi tanto bocconcino?"-disse in tono ironico.
Mi rese particolarmente nervosa.. ma risposi a tono " perché dovrò stare un'ora qui fuori con te".
"Non l'ho fatto apposta,sia chiaro,me ne andrò da qualche altra parte se tu non vuoi nemmeno un briciolo della mia compagnia e ti dirò che a differenza tua qualsiasi ragazza l'avrebbe accettata."
" Va al diavolo " - risposi aggressivamente.

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