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"Cavolo Leo, mi sono dimenticata il regalo per Samantha." Dissi, appena varcai quasi la soglia del vialetto.
"Dopo ci pensiamo, promesso."- disse silenziosamente avendo timore che qualcuno in casa potesse sentirci.
"Mia madre si trova al lavoro e mia sorella a casa di qualche sua amica, quindi sei fuori pericolo puoi parlare normalmente" ammisi sollevata.

Mancava quasi un mese e mezzo a Natale ma non trovavo mai tempo per la mia tradizione natalizia.. così ne approfittai.
"Ti va se ci vediamo un film"? Chiesi intimidita.
Lui annuì.
Ci sedemmo sul divano e graziosamente mi coprii le ginocchia.
"Siamo quasi a Natale no? Cosa c'è di meglio del film " the Grinch"? dissi euforica nello stesso modo in cui farebbe una presentatrice di una televendita.
"Non mi dire Clary anche tu ti vedi il grinch ogni anno?" Chiese con espressione incredula.
" non passo un Natale in cui non me lo guardi .. completamente sola.. ma questi sono dettagli lasciamo spazio all'immaginazione" Risposi.

"E Samantha..? Tua madre?.." chiese.
"Il massimo che può guardare Sam è gossip girl o Pretty Little Liars mentre mia madre.. ha i suoi impegni. Risposi alla sua malinconica domanda.
" Se può rincuorarti anche io passo solo molto tempo, e poi, chi sta vedendo il grinch con te adesso signorina? Chi è il grande uomo eh eh ?" Sputò, modi narcisista.
"Ma ovviamente tu mio caro Leonardo" ridacchiai e ci trovammo quasi l'uno sull'altro.
in fondo ero felice, finalmente qualcuno con un mio piccolo segreto in COMUNE da condividere.
Penso che il termine condividere sia veramente un successo difficile da raggiungere, soprattutto per quelle come me..condividere, fidarsi, lasciarsi andare, sono estremi a cui non mi spingerei mai, è come morire perché ci si è affacciati troppo da un grattacielo per ammirare la vista desiderata, per un momento provi un soffio di tensione ed emozione che scava nel tuo petto ma l'attimo dopo ti penti di esserti spinto al limite.
il desiderio provoca per il 50% delle conseguenze un dolore.
Desiderare è peccato.
Io ora desideravo solamente ciò che quella notte non fu terminato.
Mi prese in braccio affondandomi le unghie nella carne e ci baciammo senza sosta fno a toglierci i vestiti, quando mia sorella... aprì la porta di casa sorprendendomi quasi senza nulla addosso.
" Sei fortunata che non sia la mamma e che i muri non parlino" disse infastidita.
Mi ricomposi immediatamente.
C'era parecchio imbarazzo e tantissima voglia di continuare..

" Ti fermi per pranzo"? Chiesi con una vocina sottile pensando di allargarmi troppo.
"Ti porto in un ristorante non lontano da chi puoi mangiare quanto vuoi" mi rispose
"Fantastico così rovinerai la mia dieta da angelo di Victoria Secret, tra poco mi avrebbero chiamata sicuramente per una sfilata." dissi sarcasticamente.
"Se la tua dieta consiste nel bere alcool e mangiare tutto ciò che ti trovi davanti come un cucciolo di elefante ...be ok angelo mancato." mi rispose.
Feci una smorfia arricciando il naso e gli lanciai addosso il mio libro di geografia interrompendolo disperatamente " Domani la Wilson interroga."
"Studiamo in macchina, andiamo" mi rispose senza alcuna minima preoccupazione.

"Parlami del sistema agrario che ha classificato negli ultimi decenni un incremento della popolazione nei vari stati del mondo?" chiesi in tono aristocratico, anche se nella più completa realtà non sapevo niente.
Lui mi rispose che non era assolutamente sicuro, ma che la Wilson avrebbe coltivato cibo nucleare per costituire e incrementare una massa di zombie che avrebbero causato razzie per la città, ma noi chiameremo Batman e tutto si sistemerà".

Lo guardai del tipo "che problemi ti affliggono amico."
E scoppiammo a ridere.

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