Capitolo 2

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Harry e Louis non avevano mai condiviso niente più del sesso.
Niente uscite romantiche, chiacchierate, attimi insieme. Solo sesso. Non avevano l'esclusiva sull'altro eppure Louis, quel poco se lo faceva bastare. Le cose non dette, gli ansimi durante il loro rapporto, gli appuntamenti in uffici e quelli in bagno, i pochi messaggi per mettersi d'accordo su dove farlo, le informazioni su Harry che era riuscito ad estorcere a Zayn, bastavano. A Louis andava bene quel poco che avevano.
Eppure non lo aveva mai ammesso, era più semplice così che fare i conti con un sentimento troppo grande e la certezza di non essere ricambiato. Era solo un pezzo di carne su cui Harry sfogava le sue frustrazioni e questo faceva male, ancora più di ammettere che per lui provava qualcosa simile all'amore, ma non proprio. Era in un limbo senza nome, un purgatorio di sentimenti, dove amare era troppo ma l'indifferenza era troppo poca.

Per più di un anno era riuscito a tenersi fuori dai sentimenti, a considerare Harry come uno scopamico, scopate occasionali eppure qualcosa era cambiato, indissolubilmente. Non era stata una cosa graduale, un affezionarsi giorno dopo giorno: una mattina si era svegliato e rigirandosi nel letto aveva sentito una strana morsa allo stomaco non trovandolo al suo fianco, qualcosa simile alla delusione gli si era impressa nel petto quando urlando il suo nome per l'intero appartamento, nessuno aveva risposto. Aveva capito quel venerdì mattina che, per lui, Harry non era una scopata.
Dargli un altro nome però era impensabile, dall'altra parte c'era solo indifferenza.

Non si era mai soffermato a chiedergli perchè non ci avessero mai provato davvero, conoscersi almeno la metà di quanto conoscevano i rispettivi corpi. La risposta forse era in quella paura un po' infantile di essere rifiutato, di finire tutto. Quindi si faceva bastare quel poco che avevano trasformandolo in tanto, quando era lontano da lui.

Louis rimase con la bocca spalancata quando, uscendo in strada, aveva trovato Harry ad aspettarlo in macchina, subito fuori l'uscita secondaria del locale. Aveva bussato un paio di volte al finestrino per avere la sua attenzione e quasi ebbe un soffio al cuore quando Harry alzò gli occhi verdi dal telefono e gli sorrise genuinamente, senza un perché.

"Mi riaccompagni a casa?" - chiese, entrando nell'utilitaria e buttando incurante la borsa con il suo portatile nei sedili posteriori della macchina.

"Ti ho chiesto di venire da me, prima..."

Louis lo guardò sorpreso, di nuovo: non era mai stato a casa sua in quei due anni. Quando avevano avuto bisogno di un letto, erano sempre andati a casa del giovane, visto la maggiore vicinanza al locale - "Io pensavo che scherzassi..."

"Avrei dovuto?"

Louis scosse la testa, facendo ricadere il ciuffo di capelli chiari davanti gli occhi e sorrise, sentendosi un po' più importante del solito - "No, assolutamente. È strano, tutto qui"

Harry partì senza rispondergli, senza aggiungere niente in più di una frase che spezzò Louis, un altro po' di più - "Ti dispiace se a casa ci raggiunge anche Zayn?"

Sesso, solo sesso.

28 Days || Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora