Capitolo 11

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L'appuntamento tra Zayn e Louis alla fine era diventata una birra dopo l'orario di lavoro. Il DJ, finito di sistemare tutto, era rimasto lì ad aspettare che Zayn chiudesse il locale o almeno, lo riservasse solo per loro due. Niall aveva protestato, voleva essere aggiornato anche lui su quella situazione ma Zayn lo maledì ad alta voce, cacciandolo fuori dal locale - "Scusami, credo che lui sappia qualcosa" - aveva provato a dire, ad arginare ciò che il cameriere si era fatto scappare ma ormai era inutile, Louis aveva capito che Niall conosceva perfettamente la natura del loro rapporto; Harry evidentemente non aveva parlato solo con il suo migliore amico.

"Tranquillo, non fa nulla" - replicò, sedendosi sullo sgabello in fondo al bancone, quello che di diritto apparteneva ad Harry e solo a lui - "Credo che ormai tutti hanno capito"

Zayn iniziò a ridere e senza trattenersi disse - "È semplice sentirvi" - che fece arrossare le guance a Louis ma anche ridere, o meglio, abbozzare un sorriso. Si sentiva estremamente in soggezione in quel momento, non perchè quello davanti i suoi occhi fosse il suo capo ma perchè ora conosceva i suoi sentimenti ed avrebbe potuto sfruttarli in qualsiasi modo, correre da Harry e spifferare tutto o peggio, colpirlo, ammettere che non aveva nessuna possibilità con lui. Sminuire tutto ciò che sentiva con una semplice parola, un'azione, sesso. Invece scoprì in Zayn un alleato ed una consolazione. Un amico ed un consigliere. Inatteso, così come l'abbraccio in cui l'aveva coinvolto - il bancone a dividerli - oppure le parole che gli aveva rivolto, sereno - "Devi sapere una cosa Lou" - ed il giovane si era subito allarmato a quelle parole. Nervosismo ed ansia - "Dimmi".

Zayn si passò una mano nel ciuffo nero, permettendosi di prendere ancora qualche secondo per decidere se quella fosse o meno una buona idea: dire tutto, mettere tutte le carte in gioco anche se non aspettava a lui. Ci pensò ancora una volta, apriva e chiudeva la bocca in continuazione mentre osservava il ragazzo davanti a sé giocherellare con le maniche della felpa lunga e grigia - "Harry...Harry non è così stronzo come vuole apparire"

Louis annuì con la testa, pensando subito ai giorni precedenti, la febbre e la torta sacher che avevano mangiato per cena accoccolati nel letto. Zayn osservò bene quello sguardo, quasi studiò quell'azzurro luminoso. Si concesse di guardarlo, ammirarlo, invidiarlo perchè anche lui avrebbe voluto essere visto con due occhi simili a quelli, completamente accecati dall'amore - "Harry tante volte ha preferito restare zitto, non dire nulla"

Louis lo guardò titubante, non capendo fino in fondo il filo conduttore di quelle parole - "Cosa vorresti dire?"

"Harry non è dichiarato - ammise sottovoce, scandendo tutte le parole - Fuori da questo locale, fuori dal suo ufficio lui non è Harry, non quello vero. Sono convinto che non si lascia andare con te perchè sa che non potrebbe mai darti qualcosa di più di, beh, questo"

Louis si alzò dallo sgabello ed iniziò a camminare per tutto il locale vuoto, avanti e dietro, mentre nel suo petto sentimenti contrastanti prendevano vita eppure la rabbia, la rabbia era ciò che più sentiva. Era arrabbiato perchè Harry aveva pensato quello di lui senza interpellarlo, senza chiedergli ciò che pensava o voleva. Sarebbe rimasto una vita al buio pur di avere l'opportunità di essere amato da Harry anche per un solo giorno.

Zayn riprese - "È rimasto in silenzio per non ferire nessuno, i suoi genitori non sono molto aperti su questo"

"Cosa dovrei fare Zay? Farmi da parte? Fargli capire che non dobbiamo andare in giro mano nella mano? Cosa dovrei fare?" - e Louis urlò, buttò tutto fuori: rabbia mista a frustrazione. Senso di colpa, tristezza. Ancora rabbia e poi tristezza. Delusione, delusione verso se stesso perché non era riuscito a farsi capire davvero da Harry.

"Sii rumore per lui, Louis! Sii quello che abbatte il suo silenzio" - gli urlò contro, bloccandolo da quell'avanti e dietro, bloccandogli persino il respiro con un abbraccio - "Tu puoi, ti prego" - ed allora le parole prima urlate, divennero un sussurro, un singhiozzo e Zayn non disse più nulla, mise tutta la sua emotività in quelle parole, in quel voler vedere Harry felice, davvero felice, come non lo era mai stato.

Louis ricambiò l'abbraccio e gli sussurrò una promessa: con passi silenziosi avrebbe fatto esplodere il cuore di Harry.

28 Days || Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora