Louis se chiudeva gli occhi continuava ad immaginare quel bacio non suo, quelle labbra sconosciute assaporare ciò che lui più desiderava. Chiudeva gli occhi e l'immagine che gli si presentava di Harry faceva male, gli opprimeva il petto, stroncandogli il respiro. Non riusciva a cancellare quel momento, quel saluto, quel bacio che lui non aveva mai ricevuto. "Perchè?" - si chiese, nascondendo il viso tra le mani, cercando di coprire quegli occhi che di azzurro adesso avevano ben poco - "Perché, perchè, perchè?" - continuò, trattenendo a fatica un singhiozzo che gli premeva in gola. Si sentì stupido a piangere per un bacio non suo, per ciò che aveva visto, per aver perso completamente Harry. Spesso aveva contemplato questa opzione, lui stesso era arrivato alla conclusione di chiudere quel rapporto tossico, allontanare l'uomo ma viverlo era diverso. Contemplare di non poter avere nemmeno più una piccola parte di Harry - non necessariamente il cuore - era devastante.
C'era qualcosa peggiore di quel bacio ed era quella sensazione opprimente, quel pensiero costante di non essere stato mai nessuno per Harry Styles se non un corpo di cui abusare, su cui sfogare le sue frustrazioni. Un oggetto. Ora aveva un uomo della sua età, qualcuno che forse avrebbe potuto dargli davvero una stabilità ed il giusto amore. Per quanto odiasse ammetterlo, anche in un momento del genere, sperò solo che Harry stesse bene. Gli augurò persino di trovare qualcuno in grado di rompere il suo silenzio, cosa che non era riuscito a fare.
Lui si sarebbe aggiustato, prima o poi.Abbandonò l'idea di dormire alle prime luci dell'alba, non aveva le forze di chiudere ancora gli occhi e vedere quel bacio, quel verde che non guardava più lui. Afferrò una bottiglia di brandy che teneva nascosto in credenza e poi il cellulare. Alle conseguenze non voleva pensarci, adesso voleva solo urlare, urlargli contro, metterlo a conoscenza di tutto il dolore che sentiva.
Da: Louis
Ti prego...Harry rispose con voce assonnata, rauca, ancora più bassa del solito. Le sue parole erano scandite da continui sbadigli ma soprattutto da quei - " Louis - oppure - cosa vuoi?" - che continuava a ripetere, aspettando una risposta. Eppure dall'altra parte del telefono sembrava non esserci nessuno, non arrivava alcuna parola e se non fosse stato per dei mugugni maltenuti avrebbe sicuramente pensato che quella chiamata fosse solo frutto della sua immaginazione. Uno strano scherzo della coscienza. Invece dall'altra parte c'era un qualcuno che singhiozzava, piangeva e borbotta il suo nome.
L'unico pianto che nella sua vita Harry aveva tollerato era stato quello di sua figlia, tutti gli altri gli suonavano come futili ed infantili, come un'esagerata dimostrazione di un qualcosa che lui non capiva, per questo - "Fai l'uomo" - gli aveva detto in tono brusco, scocciato che Louis recepì come puro odio nei suoi confronti.
"Giusto, in due anni sono stato solo un oggetto per te!" - aveva sputato fuori il più giovane dopo altri minuti interi in cui Harry miracolosamente non aveva riagganciato, incoraggiato dalla bottiglia d'alcol che stringeva in mano, la stessa che si era buttato per gran parte addosso - "Tanto non mi è mai interessato di me!"
"Era sesso! Era nel nostro fottuto patto!" - gridò, alzandosi dal letto spazientito e raggiungendo a piedi nudi la cucina. Non gli interessava del freddo che sentiva scorrergli addosso, voleva solo chiudere quella conversazione, quella storia e tornare al suo letto, alla sua vita senza problemi del genere. Precludendosi ancora per una volta dell'amore. Fanculo Louis, fanculo quell'opportunità.
"Non abbiamo mai avuto un patto, io e te"
"Era solo sesso" - ripeté per l'ennesima volta a Louis, a se stesso. Reclinò la testa indietro e sbuffò, stanco di tutto ciò che si era venuto a creare. Quel rapporto fisico che ormai non era più solo quello, non era più solo Louis, ma che non poteva permettersi per limiti che lui stesso si era imposto, per questo fu giusto ma allo stesso tempo devastante dire - "Fatti una vita al di fuori di me".
"Fottiti" - urlò Louis, scaraventando il telefono sul pavimento, incurante dei danni. Le crepe più visibili erano comunque le sue.
Da: Liam:
Arrivo.
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28 Days || Larry Stylinson AU
FanfictionHarry e Louis condividono attimi, passioni momentanee, segreti e qualche ora sotto le lenzuola. Nessuno dei due vuole di più: Harry ha una figlia, un lavoro in una prestigiosa agenzia pubblicitaria e la certezza di aver raggiunto l'equilibrio perfe...