Capitolo 10

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Zayn (01:12):
Harry mi dispiace, davvero.

Zayn provò a scrivere un nuovo messaggio al suo amico, scusandosi per ciò che gli aveva detto ma era stato inutile, Harry era stato punto troppo nell'orgoglio per rispondere anche ad uno solo dei messaggi o delle chiamate. Era bastata una chiacchierata con Niall mentre pulivano il bancone dagli ultimi bicchieri per capire che, per quanto fosse forte il loro legame, non poteva permettersi di sentenziare su una cosa di questa portata. Era una scelta di Harry e lui oltre che consigliarlo, non poteva fare altro. Spesso, da adolescente, aveva minacciato di andare a dire tutto ad Anne e Des ma solo perché non gli piaceva vedere Harry rinchiuso in quella bugia, come in gabbia.

Ne avevano parlato tanto, troppo: da adolescenti, da ragazzi, da adulti ma soprattutto quando Harry gli aveva comunicato che sarebbe diventato padre. In quella frase, c'era tutta la rassegnazione di una vita sempre vissuta a metà, al buio, in un armadio, e Zayn non poteva dire nulla per questo, non era la sua vita. Se Harry aveva deciso di non dire nulla ai propri genitori della sua sessualità, di tutti gli amanti uomini che aveva avuto nella sua vita, non erano affari suoi. Per questo, afferrò il telefono un'altra volta e gli scrisse un nuovo messaggio, chiedendogli solo di chiamarlo appena voleva. Ed un altro, l'ultimo, in cui diceva che gli voleva bene.

Louis richiamò l'attenzione del suo capo, intento ad osservare ancora il telefono - "Zay, Oh!, Zayn, io ho smontato tutto..."

"Ok, ci vediamo domani!" - ma il DJ titubò sulle sue stesse gambe, restando fermo ad osservare l'altro, insicuro se dire quelle parole o meno. Aveva ponderato su quella decisione per tutto il giorno, per vari giorni, chiedendosi se fosse giusto mettere Zayn al corrente dei suoi sentimenti e magari chiedergli anche come affrontarli, affrontare Harry e quella sensazione sempre più ingombrante nel petto, massacrante.

"Hai bisogno di qualcosa?"

"Volevo parlarti di una cosa..." - fece a bassa voce, indicando con un cenno della testa la porta del magazzino, lontano da tutti i camerieri e le ultime due persone rimaste nel locale. Tutti sapevano di lui ed Harry o almeno, sospettavano che c'era qualcosa tra di loro ma non voleva comunque farsi sentire. Erano suoi problemi, suoi sentimenti e ne voleva parlare con Zayn, solo con lui. Il capo lo seguì nel magazzino poco distante ed una volta lontano da orecchie indiscrete, diede voce ai suoi dubbi - "Ho fatto qualcosa di male ad Harry? È andato via così..." - omettendo che era andato via senza neanche dedicargli la sua solita occhiata fugace, senza aspettarsi.

"Facciamola breve" - scherzò Zayn, guardando gli occhi bassi e scuri dell'altro - "Stai per dichiararmi il tuo amore?"

"Divertente ma non è questo. Io - balbettò incerto, torturandosi le unghie con i denti - ho bisogno, sì ecco...Zayn? Rimarrà tra noi questa cosa, vero? Perchè io non sono pronto a dire dei miei sentimenti ad Harry. C'è sì vorrei ma non -"

Il più grande lo interruppe, mettendogli entrambe le mani sulle spalle - "Respira!"

"Mi piace Harry, piace in quel modo ma non so come fare. Se facciamo un passo avanti, subito dopo ne facciamo tre indietro, anzi sei o sette! E non mi dire di respirare perchè non ce la faccio, due anni!"

Zayn annuì d'accordo con lui e prima di dire qualcosa, guardò nei suoi occhi azzurri e spenti e gli balenò in mente un'idea. Alla fine lui conosceva bene il suo migliore amico - "Ti va di uscire con me?"

28 Days || Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora