Capitolo 20

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Louis continuava a stringere quella mano intrecciata, stretta alla sua come se avesse paura che, da un momento all'altro, sarebbe andata via, insieme ad Harry. Non ci credeva. Non ci credeva davvero a quel pollice che gli accarezzava il dorso e gli sfiorava le prime nocche, gli teneva al caldo la mano ed anche un po' il petto, dove il suo cuore aveva iniziato una strana corsa ogni volta che Harry gli sorrideva nella sua stessa direzione o diceva qualcosa - "Devi davvero comprare della biancheria?" - il ragazzo più piccolo annuì, serio nella sua affermazione e quasi trascinò Harry davanti uno dei negozi di intimo che aveva intravisto appena entrato. Louis gli lasciò la mano e con passo spedito entrò nel piccolo negozio dalle luci soffuse e la musica fin troppo alta, quasi assordante. Sorrise verso l'altro e lo incitò con un cenno della testa ad entrare, senza farsi troppi problemi: lo conosceva fin troppo bene. Harry tentennò un attimo prima di raggiungere Louis davanti uno degli espositori di biancheria maschile - "Non mi risulta che tu indossi queste cose" - disse quasi sottovoce per non farsi sentire dalla commessa a pochi passi da loro, afferrando il paio di boxer a righe rosse e nere che Louis continuava a tenere in mano.

"Infatti sono per te, io gli trovo scomodi, lo sai" - disse, abbassando il tono e flettendo la lingua mentre pronunciava le ultime parole. Harry, effettivamente, lo sapeva bene. Non aveva mai visto Louis in boxer, la maggior parte delle volte in cui erano stati insieme, lo aveva spogliato da boxer striminziti e lasciati aperti sul dietro oppure da provocanti slip femminili. Non li aveva mai trovati attraenti eppure su di Louis gli facevano perdere la testa.
Tutti i pensieri di Harry furono interrotti dalla voce di una delle commesse - "Posso esservi d'aiuto?" - chiese, rivolgendosi al più grande e senza badare troppo allo sguardo di fuoco che Louis le stava mandando. Doveva essere un gioco tra lui ed Harry, non ci serviva una terza ed inutile persona, per questo stava per risponderle poco gentilmente, invitandole ad andare altrove ma Harry lo interruppe, o meglio, lo precedette - "Sì, ecco, stavo cercando un regalo per la mia compagna".

Louis rimase perplesso ed in silenzio a studiare il volto sorridente dell'altro mentre istruiva la commessa su cosa cercare - "Mh, pensavo ad un body - la commessa annuì, chiedendogli se aveva già visto qualche modello, o almeno indicarle la taglia da cercare - Scusi, no- non ho mai comprato queste cose. Lei ha una pelle abbronzata ma occhi e capelli molto chiari, pensavo quindi ad un - Harry si girò verso di lui, studiando ancora la sua espressione perplessa - pensavo a del bianco. Forse pizzo, niente glitter"

La donna annuì, incamminandosi verso uno degli espositori, seguita a ruota da un sorridente Harry e Louis, con un ghigno dipinto sulle labbra, niente di positivo - "Signore, può ripetermi la taglia?" - Harry diede un'ennesima occhiata al ragazzo di fianco a lui, soffermandosi un attimo di troppo sui fianchi leggermente sporgenti - 'Una Small andrà benissimo'.
Quando la commessa si allontanò di nuovo alla ricerca del body richiesto dall'uomo, Louis ebbe finalmente l'opportunità di parlare - "Pensavo fossimo qui per me, per...noi" - pronunciò esitante, come se quell'ultima parola fosse incandescente, pericolosa. Louis aveva stupidamente creduto - e ceduto - alle sue parole, a quelle poche scambiate in macchine o seduti a pranzo, aveva stupidamente pensato che un quasi bacio ed un intreccio di mani fossero abbastanza per considerarsi un noi, lasciarsi andare al desiderio di una probabile storia insieme ma non era così ed il suo tono basso mostrava tutta la sua delusione che mal celava sul volto - "Harry, prima tu hai detto..." - provò a dire, cercando di trovare le giuste parole mentre con lo sguardo continuava a seguire ogni suo movimento, soffermandosi su quel sorriso - più un ghigno - che contornava il viso del più grande.

"So cosa ho detto prima Lou, ti va bene una Small?" - Louis rimase per qualche secondo in silenzio, zittito del tutto: Harry stava comprando quel body per lui ma soprattutto, si fermò alla dolcezza con cui aveva detto quella piccola sillaba, il suo soprannome. Sentì un brivido percorrergli l'intera spina dorsale, fino a fermarsi alla base della schiena. Sorrise di conseguenza, ghignando anche lui per qualcosa che forse non era niente, o tutto.
Non era la prima volta che sentiva quel soprannome uscire dalle labbra carnose e rosee dell'altro ma questo non gli impedì di sentirsi importante per un solo, lungo, momento. Per questo si avvicinò ad Harry, gli sfiorò la vita con il braccio prima di avvolgerlo, sotto lo sguardo della commessa - "Forse per il suo ragazzo è più appropriata una Medium" - fece, dopo aver visto la testa del più alto poggiarsi su quella dell'altro in un gesto che lasciava poco spazio agli equivoci, come la mano di Louis che continuava a stringergli il fianco, accarezzandolo appena.

28 Days || Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora