1.Interruzione

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Uscì di casa con i capelli in disordine e la borsa che le pesava sulla spalla destra.
"Vieni fuori,Camille"disse aspettandosi di vederla sbucare da dietro un cespuglio
Rimase delusa quando l'unico spostamento nei dintorni fu il gatto dei vicini.Friz,si chiamava.Madison lo credeva un nome troppo simpatico per un gattone grassottello che poltriva tutto il giorno in giardino.
Non era meglio dei suoi padroni.
La signora e il signor Former erano dei tipi un po' bizzarri.
"Anche a me sta antipatica,quella palla di lardo"la voce di Camille la fece voltare.
Retta da un paio di tacchi a spillo,sul ciglio della strada c'era il sua nuovo problema,la sua doppelganger,con un sorrisetto odiabile sulle labbra.
Sapeva che non l'avrebbe mai lasciata in pace e che erano due gocce d'acqua.Piuttosto si preoccupava di quello che avrebbe potuto combinare con la sua lingua irrefrenabile.
"Credo che la scuola faccia parte della lunga lista di cose che odi"le disse"Vuoi venire anche lì?"
"Si,dato che al primo posto della lista ci sei tu"rispose col suo tipico tono arrogante
Iniziò a camminare lungo il marciapiede pieno di crepe,sperando che non la stesse seguendo.
Era felice che la scuola fosse ricominciata.Per quanto noiosa potesse essere,non sopportava l'idea di avere l'antipatica Camille intorno 24 ore su 24.
Non sapeva cosa dire ai suoi amici,come per i genitori e il fratello.
Infatti non ne aveva parlato con nessuno.Sapeva che Camille non reputava tutto questo un segreto,ma per lei lo era.Era frustrante cercare di mantenerlo quando un'altra persona voleva farlo sapere al mondo intero.
Non sarebbe trascorsa neanche metà giornata e tutti l'avrebbero scoperto.
Nel mentre,non si era resa conto di trovarsi già nell'affollato giardino scolastico.
Vide in lontananza Maia e Carly,sorridenti,abbracciarsi e scherzare.
"Non ho intenzione di andarmene,perciò cosa gli dirai?"chiese Camille alle sue spalle
Per un solo momento,Madison aveva sperato che fosse tornata ad occuparsi di qualunque cosa faceva quando non la perseguitava.
"Diremo che sei mia sorella"rispose cercando di essere arrogante come faceva lei
"Ma la tua famiglia non sa di me"le ricordò quella voce odiosa
"Io...Oh,non lo so!"si arrabbiò perché sapeva di non avere ragione"Ci penseremo dopo!"
"Ci penserai tu"sussurrò Camille,ma Madison fece finta di non sentirla e si diresse verso le sue amiche sperando che il desiderio di non essere seguita da lei finalmente si avverasse.
"Madison!"saltò in aria Carly non appena la vide
Le corse incontro abbracciando sia lei che Maia.
Si aspettava una domanda su chi era la sosia dietro di lei ma non arrivava,così prese coraggio e si voltò.
Il giardino era pieno di ragazzi che chiacchieravano scherzosamente ma non c'era più nessuna traccia di una bionda antipatica e arrogante.
Il fastidioso suono della campanella fece sì che Carly le trascinasse dentro per assicurarsi i posti migliori.
La mattinata passò in un batter d'occhio e c'erano stati molti discorsi di benvenuto che Madison non aveva sentito.
Continuava a chiedersi perché Camille non si fosse fatta vedere ma anche che fine avesse fatto.Purtroppo sapeva che era troppo astuta per essere nei guai.Di sicuro l'avrebbe rivista oggi pomeriggio.
Era odiosa,suberba e altezzosa,ma Madison voleva venir a conoscenza del suo lato buono,di ciò che non mostrava.
Arrivò a casa e quando varcò la porta fu invasa da un freddo glaciale.
Andò in cucina e trovò un bigliettino stropicciato sul tavolo in legno.
-Sono uscita per una commissione.Non preoccuparti,tornerò presto-
Questo spiegava il freddo.Nate non si sarebbe mai e poi mai scomodato per accendere il riscaldamento.
"Tuo fratello è odioso!"sbuffò Camille facendola saltare in aria.
Madison lo sapeva.Nathan passava tutto il giorno davanti a quegli strani videogiochi,lanciando un urlo acuto quando premeva il tasto sbagliato per errore.Ma andavano molto d'accordo, in ogni caso.
"Perché sei sparita oggi?"chiese
"Preferisco rovinarti il secondo giorno di scuola"spiegò col suo tono raccapricciante"Il due è così perfetto,l'uno è...insomma,certa gente lo indica con una stecchetta"
Disegnò una "I" nell'aria con l'indice.
Madison alzò le sopracciglia quasi fino all'attaccatura dei capelli.
"Sei orrenda quando fai così"Camille indicò il suo volto e scosse la testa facendo una smorfia
"Tu sei orrenda a prescindere"le rispose Madison non riuscendo a trattenersi.Stava iniziando a stancarsi dei suoi midi scorbutici.
"Allora sono felice di annunciarti che questa orrenda verrà a scuola con te"affermò
"Come hai fatto?"domandò perplessa aspettandosi la spiegazione dei suoi modi certamente illegali
"Dovrò fare lo stesso anche con i tuoi per poter stare qui"disse Camille
"O magari vai via e noi non ci siamo mai incontre"suggerì la ragazza
"Ti piacerebbe"le sferrò un odioso sorrisetto
"Già,davvero molto"sospirò Madison
Si bagnò le mani e poi le asciugò sul vecchio straccio verde della cucina.
"Allora che si fa?"chiese Camille
"Io preparo la torta per il compleanno di mia madre,tu puoi startene muta e ferma per le prossime due ore"disse in risposta,imitando la sua voce odiosa
"Quand'è questo compleanno?"Madison non di aspettava queste parole dalla sua bocca.Credeva che da li usciserro solo parole odiose e cattive.
"Domani,abbiamo organizzato una cena con la famiglia e qualche amico,perché?"rispose
"Allora domani sera presenteranno la nuova arrivata"puntò i pollici verso di sé e sorrise,poi si diresse verso la porta
"Ferma,ferma,ferma...dove vorresti andare?A fingerti me per cacciarti nei guai?Tu resti in casa a guardare la televisione stando zitta"le ordinò
"Sai che posso romperti il braccio in due minuti,vero?"le ricordò Camille
Madison accese la grande televisione e ignorò il suo avvertimento.
Infondo,per quanto potesse essere orgogliosa e suberba,era pur sempre un essere umano come gli altri.
Forse non sapeva neanche come fare per rompere un braccio.
Si diresse in cucina senza neanche controllare che programma stesse guardando.
Ogni tanto la sentiva urlare cose tipo-"Nessuno crede che sei dimagrito così tanto in una settimana!" o -"Stai zitto brutto ciccione!".
Quello che le importava era che aveva sistemato la sua sosia imprevedibilmente cattiva.
Finì di decorare la torta,la posò in frigorifero e raggiunse Camille,ormai spaparazzata sul morbido divano rosso.
Il campanello suonò non appena si sedette e le due ragazze si scambiarono un occhiata.
Aprì la porta e la mamma entrò salutandola.
Camille era sparita ma la televisione era ancora accesa.
Madison afferrò il telecomando e la  spense,poi si accorse che sotto di esso,c'era un pezzo di carta.
Lo aprì e da un lato c'era il messaggio della madre,dall'altro uno da Camille:
-Non importa,ho già trovato dove stare-
Madison era sollevata da questo messaggio.Camille non la lasciava quasi mai in pace e averla anche in casa non era affatto positivo.
Nonostante questo non capiva il motivo di questa ritirata.Aveva programmato tutto,anche la sua presentazione.Intanto Madison non poteva far altro che esserne felice.
Ma la mattina seguente sarebbe andata anche a scuola con lei.
Sospirò e salì lentamente in camera sua.Si gettò sul letto freddo,sul quale rimase per un bel po'.Domani sarebbe stata una giornata davvero dura.









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