5.Chi o cosa

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Quando suonò la campanella fu Madison a raggiungere Camille.
Aveva passato tutte le ore a riflettere su chi o cosa voleva farle del male.
"Ho pensato a quello che mi hai detto"disse Madison con il fiatone per aver corso fino a lì.
"Ti pareva..."sbuffò Camille
"Se è vero che esistono tre cose in grado di uccidere un doppelganger dobremmo prepararci ad affrontarle"affermò
"Magari non è vero"ribattè Camille"Magari era una bugia e siamo entrambe salve!"
"Ho pensato anche a questo"replicò"E non è così.Pensaci...è vero,siamo sovrannaturali e per ogni essere così ci deve essere qualcosa che porra fine alla sua esistenza"
"Quindi...tu vorresti addestrarti ad affrontare ciò che esiste per ucciderti?"chiese Camille
"Ho anche un dubbio"Madison evitò la sua domanda"E se quello che può ucciderci non è altro che la morte?Infondo siamo umane,invecchieremo e la morte dovrà venirci a prendere"
"Non avrei mai pensato di poterti dare ragione"affermò Camille
"Perciò,pur mettendo la morte nella casella di ciò che uccide un doppelganger,ci rimangono due cose o persone che possono ferirci"disse Madison
"Se ci feriscono non possono ucciderci"rispose Camille"Perciò siamo a posto così"
"Non ci credo che Camille Moore è d'accordo a farsi ferire"ribattè Madison"Io voglio allenarmi.Non so se tu l'abbia fatto già ma io lo farò."
"Io non l'ho fatto ne lo farò"disse in risposta"Non servirebbe a niente"
"Lo vedremo quando sarai moribonda per mano di qualcosa molto più forte di te"
Nel mentre,non si era resa conto di essere già arrivata a casa.
Salutarono la madre,che ricambiò come se fossero entrambe sue figlie.
Madison non si era ancora perdonata per averla costretta con il suo dono.
Seguì Camille fino alla loro camera e posò la borsa sul suo letto.
"Non hai paura?"chiese Madison
Non riusciva a capire come facesse la sua doppelganger a non avere parura di qualcosa che poteva ucciderla.
Lei aveva paura solo a pensarci.La morte...scomparire...per sempre.
Si chiedeva a che età sarebbe accaduto,come,dove,quando,perché...ora era terrificante sapere che anche solo tra qualche ora non sarebbe potuta essere più questo mondo.
"No"rispose Camille legandosi i capelli biondi in una coda.
"Come...Come fai?"domandò
"Se te lo dicessi preferiresti morire"disse Camille
"Dimmelo"ribattè Madison"Voglio saperlo"
"Non ci penso"disse Camille"E per non pensarci me la spasso.Dico quello che penso,sono arrogante e odiosa;non appena posso sfruttare il mio dono lo uso per ottenere ciò che voglio"
"Non è così male"commentò Madison
"Pensavo tu fossi la ragazza perfettina che non vuole costringere nessuno"replicò Camille"Che ne hai fatto della Madison che conoscevo e odiavo?"
"Se n'è andata"rispose quest'ultima"Se n'è andata quando ha scoperto che poteva morire in ogni istante della sua vita a causa di chissà cosa o chi"
Se c'era una cosa di cui Madison aveva paura era la morte.
Non voleva vivere ogni giorno con la paura di morire per mano di qualcosa che l'avrebbe fatta soffrire prima di farla scomparire da quel mondo.
"RAGAZZEEE!!"urlò la madre dal piano di sotto"IL PRANZO È PRONTO!"
Camille si affrettò a scendere le scale per raggiungerla.
"Dov'è Maddie?"sentì la madre parlare dal piano inferiore mentre si cambiava la maglietta
"Scende fra un attimo"rispose Camille
Raccolse i capelli in una treccia e scese le scale.
La mamma mise in tavola un piatto di pasta fumante.
"Com'è andata a scuola, ragazze?" chiese mentre mangiavano
"Tutto bene"fu Camille a parlare
"Dov'è Nate?"chiese l'altra
"Io...oh beh Maddie"la donna era preoccupata"Non ha ben reagito a...Camille"
"Me lo dici solo ora?!?"urlò Madison"Ora dov'è?"
In effetti erano giorni che non lo vedeva.Avrebbe dovuto intuirlo.
"A casa di Jonathan"rispose.
Jonathan,chiamato Joth da Madison e Nathan,era un grandissimo amico di entrambi,infatti lo consideravano loro fratello.
"Tornerà stasera"aggiunse la madre"Ora calmati,sono sicura che sta bene"
Madison si decise a dare ascolto alla madre mentre Camille osservava tutto con un sorrisetto sulla faccia.
L'unica cosa che Camille non doveva azzardarsi a trasformare era il suo legame con Nate.Si chiese come l'avesse presa anche Joth,perché infondo passavano moltissimo tempo insieme,loro tre.
"Stavo pensando...dato che la casa è grande...potremmo fare una stanza tutta per Camille o magari ampliare la vostra in modo da averne una grandissima solo per voi due"propose Mary(mamma di Madison)
"Beh...dovrebbe scegliere Camille"rispose Madison seccata
Camille,Camille,Camille...tutto ruota intorno a Camille!
"Cosa ne pensi?"domandò la madre
"Non fa niente"affermò la ragazza"La stanza di Madison è grande abbastanza per entrambe"
"Uh...d'accordo"disse Mary

Dopo il pranzo erano andate in camera come al solito.
"Abbiamo compiti per domani?"chiese Madison ancora seccata
"No"rispose Camille"Andiamo da qualche parte?"
"Dove vuoi andare?"
"Non lo so...a fare shopping,al parco..."disse in tono scocciato"Puoi chiamare i tuoi amici"
Nonostante fosse uscita dalla bocca di Camille,quella le era sembrata una buona idea.Madison,peró,aveva intenzione di allenarsi un po' perciò decise che se ne sarebbe andata prima.
"Potremmo andare a giocare a bowling"propose Madison"Hanno aperto un nuovo locale a 5 km da qui"
"Bowling!?"scattò Camille"Sei seria?"
"Dove vorresti andare?"Madison era irritata dal tono di voce della sua doppelganger
"Non lo so ma di certo non voglio sprecare il pomeriggio a lanciare una palla contro delle bottiglie!"disse Camille
"Birilli"la corresse
"Fa lo stesso"Camille afferrò il cellulare di Madison e digitò qualcosa.
"Che fai?"chiese la proprietaria del dispositivo
"Ho mandato un messaggio a tutti gli amici che c'erano stamattina da Ginger"
"Ti stai integrando così in fretta da conoscere già Ginger?"domandò Madison
"No,ma stamattina ho usato il dono per farmi spiegare da un ragazzo chi fosse questa Ginger"rispose
Si era dimenticata di quanto piacesse a Camille sfruttare il suo dono.
Il telefono vibrò emettendo un suono che Madison non sentiva da settimane.
Camille lo prese e lesse ad alta voce i messaggi.
"Carly:Ottima idea Maddie!
Margaux:Io non posso :(
Jacob:Ci sto;)
Fred:Ok ragazzi
Maia:D'accordo
Evan:Certamente!
Carly:Allora ci vediamo tra 10 minuti a casa mia,poi vedremo che fare"
La casa di Carly era la più conosciuta date le numerose feste che aveva organizzato.Per fortuna,distava solo 5 minuti a piedi da casa sua.

Quando arrivarono a casa di Carly scoprirono di essere le prime.
Si erano sedute sui divanetti in pelle su invito di Carly.
"Carly hai visto il mio comp..."Sebastian,il fratello minore,piombò nella stanza"Oh ciao ragazze"
"Ciao Seb"lo salutò amichevolmente Camille
"Madison o Camille?"chiese in imbarazzo
"Camille"rispose lei sorridenndo
"Oh scusate"si grattò la testa"È solo che vi assomigliate talmente tanto.."
"Già"risposero quasi in coro le due

Alla fine si decise di andare al centro commerciale e Sebastian Rogers era andato con loro.
Lei,purtroppo seguita da Camille,era andata in un paio di negozietti per comprare il regalo di Natale a Joth,Nate,la mamma,Maia,Carly, Margaux e anche a Camille.
Per fortuna li aveva trovati tutti prima delle cinque.
"Aspettate ragazze"una voce chiamò Madison e Camille mentre entravano in un bar.
"Che succede?"chiese Madison
"Domani è il compleanno di Madison,quindi anche di Camille"fu Fred a parlare
"Sappiamo che non è oggi ma abbiamo pensato di darvi il regalo in anticipo"disse Carly porgendogli due scatoline.
Madison afferrò la sua e la aprì.All'inerno c'era un ciondolo con un M tempestata di piccoli diamantini.
Sbirciò fra le mani di Camille e la sua scatolina conteneva il ciondolo,ma con la C.
"Dato che noi facciamo fatica a riconoscere chi è chi,queste ci potranno aiutare"affermò Sebastian
"Grazie ragazzi"dissero quasi in coro
Le presero con cautela ma non appena la pelle di Madison toccò il ciondoli si ustionò.
"È argento?"chiese Camille
Madison le guardò la mano e notò una bruciatura nel punto in cui aveva toccato la collana.
"Si"risposero Maia e Margaux in coro
Le due ragazze si scambiarono uno sguardo preoccupato ma al contempo complice.
Avevano trovato una delle poche cose in grado di ferire i doppelganger.

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