7.Risposte

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"Maddie"Nathan si presentò nella sua stanza e si sedette sul letto accanto a lei"Ci ho pensato e ho deciso che non dirò niente su...su di voi"
"Grazie Nate"disse la sorella con un filo di voce.
"Ma vorrei che tu mi raccontassi tutto d'ora in poi"aggiunse il ragazzo
Ormai Nathan sapeva tutto e dato che non poteva essere compulso non era possibile farglielo dimenticare.
"Certo"rispose la ragazza

"TU COS'HAI FATTO!?!"urlò Camille camminando nervosamente per tutta la stanza
"Non sono riuscita a usare la compulsione!"Madison si giustificò per la millesima volta"Avresti dovuto vederlo,era come se non ci cascasse!"
"Avrei dovuto vederlo perché non ti posso lasciare sola un minuto senza che tu combini idiozie!"gridò odiosamente la doppelganger"In ogni caso è utile non poter essere ferite da altre cose oltre alle tre.Ma non c'è umano che non possa essere compulso a meno che..."
"Immaginavo che tu avresti voluto ficcarmi strane idee in testa,ma Nate è uno degli umani più umani che io conosca"disse l'altra
"Anche io ero umana fino a pochi anni fa"Camille riprese il suo tono odioso"Potrebbe essere qualsiasi cosa,sveglia!Uno stregone,un lupo mannaro...Quanti anni ha tuo fratello?"
"Diciannove...perché?"chiese la ragazza sospettosa
"Di solito la magia fuoriesce intorno ai 18 anni"spiegò Camille"Tuo fratello potrebbe essere qualsiasi essere soprannaturale"
"Noi...dobbiamo scoprirlo"replicò Madison
"Se ho tempo da perdere ti aiuterò"la informò la doppelganger.
Madison si illuminò e si fiondò in cucina.
"Nate!Nate!"urlò quest'ultima
"Maddie!?"il ragazzo piombò in cucina con indosso un pantalone comodo e una t-shirt grigia che gli metteva in risalto i pettorali scolpiti.
"Dammi la mano"gli ordinò la sorella
Il ragazzo le porse la mano con un espressione confusa.
Madison afferrò un pizzico di sale e indugiò prima di gettarlo sulla mano del fratello.
"Cosa diavolo stai facendo?"chiese Camille appena li vide
"Il sale fa male alle streghe"spiegò Madison"Nate non è uno stregone"
"Come lo sai?"il tono di voce di Camille si affievolì
"Lo ha toccato e non gli ha fatto niente"rispose Madison
"Non questo"ribattè l'altra"Come fai a sapere che il sale ferisce le streghe?"
"Ho letto il libro che hai sotto il tuo letto"confessò Madison"Le creature soprannaturali del mondo delle ombre"
"Se vuoi svegliarti domani mattina ti conviene stare ferma per il resto della giornata"Camille assunse un tono irritato
Madison si ricordò della festa di compleanno della madre e di come Camille non avesse esitato a rubarle il vestito.Le rivolse un sorriso odioso perfino per lei.
Un brivido le percosse l'anca e si accorse che il telefono era vibrato.
Inserì la password che si era ripromessa più volte di cambiare-la sua data di nascita era troppo prevedibile-e lesse il messaggio ricevuto dalla madre.
"Non torno per cena,cucina qualcosa tu oppure potete andate a mangiare una pizza"lo lesse ad alta voce
"Pizza!"urlò Camille
"Non decidi tu"ringhiò Nate
"Che fratellone odioso"commentò Camille ammirando i suoi pettorali
"Noi non saremo mai tuoi fratelli"ribatté con tono superiore il ragazzo
"Sarebbe un peccato se mamma Mary lo venisse a sapere"indugiò la ragazza con il solito odio nella voce"Lei vi reputa accoglienti e compassionevoli"
Nathan la spinse contro il muro e gli mise una mano sulla spalla.
Madison non capiva cosa stesse facendo ma poi vide Camille urlare.
Un bagliore al dito di Nate.Argento.
"Nate basta"urlò la sorella
Lui tolse la mano dalla spalla della ragazza che mostrava un volto furioso e pieno di ira.
"Va all'inferno"imprecò la doppelganger
"Mi piacciono le fiamme"scherzò il ragazzo
"Perché non ti dai fuoco"lo provocò lei
"Credevo che l'argento facesse male solo ai lupi"ignorò il suo commento e parlò senza pensare"Quindi fa male anche alle cagne?"
Madison si sentì offesa.Sapeva che la frase era riferita a Camille,ma in fin dei conti l'argento faceva male anche a lei.
Il campanello suonò,probabilmente sentito solo da Madison,che andò ad aprire.
"Ciao Maddie"la salutò Joth abbracciandola come faceva sempre.
Il ragazzo,la persona più normale che aveva visto in quei giorni,entrò in casa e si diresse in cucina mentre Madison andò in camera sua.
Ci sarebbe voluto un po' prima di andare in pizzeria,conoscendo i fratelli.Lei non voleva stare lì a parlare del più e del meno,non in quel periodo.
Cosa diavolo aveva fatto della sua vita?
Le sembrava di essere caduta da un burrone.Ma era una caduta lenta,infatti stava ancora precipitando.
Quando sei in queste situazioni,per quanto può sembrare strano,vuoi suolo cadere e schiantarti.
Era questo che voleva Madison.Finirla qui.Ma per quanto volesse,non poteva proprio.
Per Nate,Joth,Mary,Carly,Margaux...ed un altro paio di nomi.
Si infilò il chiodo di pelle e si stese sul morbido letto.
Quando era piccola,insieme a suo padre,si era divertita un mondo a scrivere le citazioni del suo libro preferito sul soffitto della stanza.
Quando aveva quasi 11 anni,durante la sua fase di cambiamento(definiva così un periodo in cui voleva cambiare tutto nella propria vita)le aveva cancellate con la vernice bianca perché le sembravano troppo ridicole.
Certo,in un libro che si intitolava "Il delfino Tommy" non c'erano frasi profonde,ma Madison si era pentita di averle cancellate diverse volte.
Per quanto infantili potessero essere,le ricordavano suo padre.
Con il tempo,qualche parola era riaffiorata nonostante la vernice.
Riusciva a leggere la parola "coraggio"che aveva le "o" un po' sbiadite.
A Madison piaceva quella parola.
Se le avessero chiesto quale fosse la sua parola preferita avrebbe risposto "coraggio".
Aveva sempre pensato che per essere coraggiosa avrebbe dovuto trovare un appiglio,una cosa che l'avrebbe spinta a dare i massimo,il meglio di se stessa.
Fino ad ora c'era solo l'amore per le persone che la circondavano.
"In certi casi"pensò"l'amore non basta neanche,è solo un ostacolo"
"Maddie"la voce di Nathan interruppe i suoi pensieri"Posso entrare?"
La ragazza annuì ed il fratello si sedette accanto a lei.
"Mi spiace per poco fa"disse proprio come aveva presupposto Madison"Non ho pensato prima di aprire bocca ma sappi che mi riferivo esclusivamente a Camille"
"Ne ero certa"rispose la sorella"Ero sicura che mi avresti chiesto scusa"
"Allora mi avrai già perdonato"sorrise passandole una mano fra i capelli.
"Ti aspettiamo in salotto fra cinque minuti"aggiunse andandosene.
Madison afferrò il telefono e lo mise in tasca,per poi rigettarsi sul letto.
Prima di chiudere gli occhi pensò a quanto fosse diversa la vita che aveva da quella che aveva sempre sognato.










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