9.Il nemico

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Madison si svegliò confusa e rimase accecata dalla luce presente in quella stanza.Doveva essere mattina.
Cercò di alzarsi ma fu bloccata dalle catene che la trattenevano.
Senz'altro di argento,perché le stavano logorando i polsi.
Si guardò intorno e riuscì a scorgere Camille nella sua stessa condizione.
"Congratulazioni per il tuo ottimo piano"scherzò quest'ultima"Ora siamo fottute"
"Nate e Joth non sono qui"constatò la ragazza
"Prima è venuto un tipo,voleva controllare se eri sveglia"la informò Camille
"Cos'ha detto?"chiese l'altra
"Se n'è andato dicendo che sarebbe tornato quando ti saresti svegliata"rispose
"Ed eccomi qui"un ragazzo alto e robusto irruppe nella stanza
Le ragazze lo guardarono con uno sguardo tra disgusto e confusione.
"Perdonatemi,non mi sono presentato"disse quello che doveva essere un cacciatore"Mi chiamo Tyler Hale"
"Noi siamo Janette e Valerie"fu Camille a parlare
"Non scherzare con me"rispose il ragazzo infastidito"So benissimo chi siete,Camille Moore"
"E cosa vuoi da noi?"chiese Madison
"Madison Harriet,voi due insieme siete una delle coppie di doppelganger più amiche tra loro che io abbia mai conosciuto"Tyler ignorò la sua domanda
"Stai scherzando,vero?"intervenne Camille
"Niente affatto,di solito i doppelganger si odiano"spiegò il ragazzo"L'odio di Camille non è nato perché è una doppelganger"
"E perché mai,allora?"domandò Madison
"Ma come,non lo sapevi?"chiese Tyler"Camille ha perso tutta la sua famiglia,è per questo che è sempre arrogante,inoltre..."
"Basta così"Camille cercò di fermarlo
"Lei ti invidia"continuò il cacciatore
"Come?"domandò Madison
"Hai capito bene"disse Tyler"Camille invidia la tua vita.Tu hai una madre,un fratello con il quale vai molto d'accordo,un amico che reputi un fratello che ti vuole un bene dell'anima,degli amici che ti adorano..."
Madison si voltò verso Camille,la quale aveva la testa bassa.
"In ogni caso sono qui per uccidere una di voi"rammentò il ragazzo a se stesso con fare sadico"Vediamo...scelgo Camille,magari la morte è meglio del totale imbarazzo in cui si trova"
"Prendi me"si intromise Madison
"Coraggiosa,Harriet"commentò Tyler togliendogli le catene e portandola via di lì.
Arrivarono in una sorta di laboratorio e Madison si liberò dalla sua presa.
"Perché vuoi uccidere i doppelganger?"chiese usando la compulsione
"Non voglio,sono stato compulso"spiegò il ragazzo"Non sono un cacciatore"
"Come la pensavi prima?"domandò la doppelganger
"Credo che i doppelganger meritino di vivere,perché non fanno del male a nessuno e sono pur sempre umani"rispose il ragazzo facendo stare in silenzio Madison per un po'
"È proprio così"affermò fissandolo negli occhi
"Cosa diavolo è successo?"domandò il ragazzo confuso.
Aveva funzionato,Madison lo aveva liberato dalla compulsione.
"Ascoltami,io e la mia doppelganger ci siamo fatte catturare per trovare i miei fratelli"riassunse la ragazza"Dove hanno portato Nathan Harriet e Jonathan Black?!?"
"Harriet...sei Madison Harriet,non è vero?"domandò il ragazzo"Tu e la tua doppelganger siete delle leggende al villaggio"
"Di cosa parli?"
"Il villaggio dei cacciatori"rispose Tyler"Lì è dove tutti i cacciatori si addestrano e studiano i doppelganger"
"Tu vieni da lì?"domandò Madison
"Si ma si può scegliere se cacciare i doppelganger o no e io ho scelto la seconda,tranquilla"spiegò il ragazzo"Voi siete famose come le doppelganger più collaborative tra loro"
"In ogni caso gli altri hanno accettato la mia decisione di non cacciarvi"aggiunse Tyler
"Non credo proprio"intervenne Madison"Dato che ti hanno compulso per catturarci"
"Avevo dei sospetti in realtà"pensò ad alta voce il ragazzo"Mi sembra che Nathan Harriet e Jonathan Black dovrebbero essere nella cella accanto alla vostra"
"Libera Camille"gli ordinò sfruttando il dono.
Odiava usare la compulsione,ma non era sicura che Tyler sarebbe stato duo complice.
Seguì il ragazzo fino alla loro cella per poi entrare in quella accanto.
"Maddie!"urlò Joth piangendo non appena la vide"Che cosa ci stanno facendo Maddie?!?"
"Nate tutto bene?"chiese al fratello mentre liberava Joth dalle catene
Le sue mani eseguivano un lavoro veloce e di effetto,sebbene ustionate dall'argento delle catene.
"Fammi liberare da lui"le ordinò Nate"Tu ti farai male"
"Joth non è in grado"Madison iniziò a smanettare sulle catene,con le mani in fiamme piene di ustioni,fino a liberare il fratello"Andiamo!"
Corsero fuori dalla cella e incontrarono Camille con Tyler.
Si fiondarono tutti fuori dall'edificio e si fermarono poco più in là.
"Lo devo ammettere,Harriet"disse Camille"Ottima idea"
"Cosa diavolo sta succedendo!?!"urlò Joth in crisi.
Madison gli afferrò la mano e lo guardò negli occhi.
"Stasera abbiamo mangiato la pizza e poi sei tornato a casa,dimentica l'accaduto"
"Madison"parlò Camille"Per me dovresti fargli dimenticare tutto,è in pericolo qui con noi"
"Cosa?Vuoi che gli faccia dimenticare di me e Nate?"
"Ha ragione"si intromise il fratello abbracciando Madison
Sentì Camille farfugliare qualcosa e si voltò.
"Vattene da questa città e non tornare mai più.Dimentica tutti quelli che hai incontrato.Miami potrebbe andare bene."stava dicendo Camille
"Noo!!!"urlò Madison"Devo dirgli addio!"
"Mi dispiace"mormorò Nate al suo orecchio trattenendola tra le sue braccia muscolose"Ma tu non l'avresti mai fatto"
"Vi siete messi d'accordo?!?"urlò con gli occhi stracolmi di lacrime verso il fratello"Hai rinunciato a Joth!!!"
Jonathan,praticamente loro fratello,si alzò e si diresse verso destra con fare disinvolto.
"Joth!Joth!"urlò Madison dimenandosi per cercare di liberarsi"Torna indietro Joth!"
"Maddie"mormorò il fratello"Non tornerà più"
"Sei un bastardo"dissea denti stretti liberandosi e spingendolo via.
Dalla bocca del fratello uscì solo un flebile suono che Madison non riuscì a sentire.
"Lui si fidava di te!Era tuo fratello più di quanto lo è Camille!"lo accusò alzando la voce"Come hai potuto lasciarlo scivolare nell'oblio così in fretta?!?!"
Madison se ne andò quasi correndo e sentì dei passi dietro di lei.
Si fermò forse dieci minuti dopo,quando i passi erano svaniti del tutto e le sue lacrime gli annebbiavano la vista.
Si sedette su un muretto e le lacrime ricominciarono a scendere.
Joth era suo fratello e ripensò a quanto poco avesse esitato Nate per farlo uscire dalla loro vita.
Si era persino messo d'accordo con Camille,che fino a qualche ora fa odiava a morte.
Quando le lacrime bagnarono il dorso della sua mano,si accorse di tutte le ustioni che aveva.
Un graffio segnava il suo zigomo mentre le bruciature,tutte provocate dall'argento,le coprivano le mani e la spalla destra.
Sarebbe passato un po' per guarire,ma grazie al fatto che i doppelganger guarivano più in fretta era agevolata.
Mise una mano in tasca e vi pescò uno dei fazzoletti di stoffa del padre.
Ne teneva uno in ogni borsa o giacca,per averlo sempre con se.
Lo bagnò in una fontanella a pochi metri da lì e se lo posò sulla guancia.
Doveva accettarlo:Joth non avrebbe più fatto parte della sua vita.
Ora c'erano molto più pericolose a cui pensare:i cacciatori.










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